Matt Smith dice addio al ruolo del dottore più amato d’Inghilterra in grande stile, come solo un dottore può fare
13 episodi (14, se includiamo l’attesissimo speciale natalizio), altrettanti peripezie e mirabolanti avventuri, un T.A.R.D.I.S., svariati Dalek e 4 fidati compagni di viaggio: sono questi i numeri vincenti della settima stagione di Doctor Who, (distribuita da DNC in DVD) con la quale i fan della serie diranno addio al controverso – ma sottovalutato – Matt Smith (che sarà, poi, sostituito da Peter Capaldi).
In questa stagione la compagna del dottore diventerà Clara Oswald, ma Amy Pond resterà comunque al suo fianco come “alleata”, compagna e amica, insieme al marito Rory Williams e alla splendida River Song (probabilmente uno dei personaggi migliori dell’intera serie).
Ritornano perfino i nemici del dottore, che nel primo episodio, Il manicomio dei Dalek, lo rapiscono e lo costringono ad affrontare uno dei posti più inquietanti e pericolosi mai esplorati prima: un manicomio di Dalek, dove vengono rinchiusi Dalek pericolosi e difettosi. Vi toccherà ingoiare il cuore che vi si è incastrato all’altezza della giugulare se vorrete arrivare fino alla fine dell’episodio. Ovviamente, però, il bello deve ancora cominciare: il dottore e i suoi fidati compagni attraverseranno, ancora una volta, mille realtà differenti e affronteranno, puntata dopo puntata, avventure inenarrabili e assolutamente incredibili: come l’incontro con dinosauri alieni nell’episodio Dinosauri su un’astronave o con misteriosi cyborg pistoleri venuti dal profondo e selvaggio West in Una città di nome Mercy o con inquietanti quadratini neri, all’apparenza innocui, che però nascondono un terribile segreto in La potenza dei tre oppure con statue che prendono vita in un’affascinante New York degli anni ’40 (l’episodio Gli angeli prendono Manhattan).
Altamente adrenalinico, poi, è l’episodio Le campane di St. John, in cui il dottore è alla disperata ricerca di Clara Oswald, scomparsa misteriosamente senza lasciare traccia, in una Londra futurista e col wi-fi free onnipresente.
Nell’episodio 10, invece, Viaggio al centro del T.A.R.D.I.S. è proprio la “macchina del tempo” ad essere in grave pericolo: spetterà al dottore riuscire ad evitarne l’autodistruzione e, allo stesso tempo, salvare nuovamente la povera Clara.
Nell’ultimo episodio, invece, Il nome del dottore, è la vita del dottore stesso ad essere in serio pericolo: riuscirà a salvarsi prima della nuova rigenerazione?
Ogni volta che una stagione di Doctor Who giunge al termine, si fa strada dentro di noi una strana sensazione di tristezza e smarrimento: è difficile dare una definizione reale a una serie televisiva come questa, quasi si fatica perfino a trovargli un reale genere cinematografico di riferimento. Per ogni fan degno di definirsi tale (Doctor Who ha solo fan degni di definirsi tali: o lo ami o lo odi, non può piacerti “solo un po’”) la creatura della BBC è avvincente come un romanzo avventuroso o fantastico, inquietante e spaventoso come un film horror o di fantascienza, bizzarro e divertente come una commedia squisitamente british. Ogni episodio ha un genere differente e all’interno di ogni singola storia convergono così tanti elementi narrativi che è davvero impossibile definirli separatamente. Doctor Who (la serie come il personaggio) è esattamente così: bizzaro, apparentemente senza capo né coda, eppure così irresistibile…
E come ogni stagione che si rispetti, anche la settima stagione regala ai suoi spettatori un imperdibile episodio di Natale: I pupazzi di neve. Chissà, volendo potrebbe essere un modo alternativo per trascorrere le vostre vacanze.