
C’era una volta a Storybrooke… sì, c’era un po’ di gente che era rimasta indietro.
Mentre i nostri eroi principali si dibattono nella selva oscura fra pericoli di varia natura, fra terapia di coppia, lettini dello psicanalista, dilemmi morali e metafore esistenziali, c’è chi all’accecante luce del giorno deve affrontare altre sfide.
Inoltre c’è da giustificare i “recurring roles” di diversi attori che da un po’ stavano a far nulla, così ritroviamo Belle che fa da supplente nella ridente cittadina, ancora a rischio di intrusione da parte di indesiderati terzi incomodi. Che bello comunque vedere il Grillo parlante, la Fata turchina e i Nani! Mi erano mancati. Uno strizzacervelli, una suora, dei minatori e una specie di bibliotecaria, questo sono a guardar bene: certe volte ci si dimentica delle trovate geniali alla base di questa serie. Se i personaggi delle fiabe sono giunti da una qualche passata realtà, in qualche modo e da un tempo indeterminabile, Ouat ce li ha fatti ritornare, aggiornati e corretti in base alle nostre categorie moderne.
Ma torniamo a noi. Le spie del nemico arrivano in spider rossa: non ci sono più gli sgherri di una volta. Avete notato l’orsacchiotto che pende dallo specchietto interno dell’auto? Ritengo che sia un indizio, anzi, una chiara strizzata d’occhio a quel che verrà.
Giusto un pensiero a Regina e Tremotino, che affidano una missione di capitale importanza ad Ariel, la sirenetta: Regina ha fatto del male alla ragazza-pesce, lo abbiamo visto lo scorso episodio; Tremotino non si fida di nessuno e in genere manipola la gente per i propri fini, eppure entrambi devono affidarsi a lei per la salvezza di colui che amano, Henry. Nonostante Regina usi come incentivo la possibilità che Ariel si riunisca a Eric, c’è qualcosa nello sguardo dei due quando vedono partire la sirena: si devono fidare gli uni degli altri e questo è già strano per loro.
I sette nani hanno un certo gusto borghese per la tranquillità: mi ricordano un pochino gli hobbit. Hobbit, nani: stessa stazza, stessa razza. Ehm, forse non era proprio così! In ogni caso il sollievo che confessano alcuni di loro per l’assenza di David e Snow è… un programma di vita.
Una domanda: ma Pan come comunica con i suoi sottoposti? Un cellulare interdimensionale ben nascosto fra le frasche? Oppure appare come la principessa Leila a Obi Uan Kenobi? Oops, scusate, come Tremotino a Belle?
Belle è tutta entusiasta perché anche lei può essere un’eroina e Rumpelstiltskin finalmente dimostra di fidarsi di lei: non l’ha lasciata indietro come una ruota di scorta inutile, come a dir la verità sembrava. Insomma, ha problemi di autostima; infatti, mica per caso prima si stava consultando col Grillo parlante. Anche essere una efficiente governante in attesa del ritorno dei titolari appaga, no? Il vaso di Pandora – con tanto di parole greche impresse – somiglia a un manufatto di Rambaldi (ricordate Alias?). Forse l’hanno preso a una svendita.
Pan cerca di portare Henry dove vuole lui, ma nel farlo non gli mente mai direttamente. Il ragazzo lo accusa di tenere lontana la sua famiglia da lui e Pan gli giura che “non li tiene prigionieri”, il che è tecnicamente vero. Usa la verità a fini menzogneri per abbindolare: un classico.
I due loschi figuri altri non sono che i fratellini della povera piccola – e ottima attrice – Wendy. Dolci! Complimenti agli addetti al casting: sono spiccicati. Ok, e il Sanbernardo?
Il rendezvous fra Emma e Hook è uno di quei rari e preziosi momenti di pura shipping in cui si può smaniare per questi due, mentre parlano guardandosi negli occhi e comunicando davvero, con noi fan che pensiamo: “Ma non vedi, sciocca donna, che perla d’uomo è?” ed Emma che continua a ripetere il ritornello della famiglia Charming: “Ma è un pirata, solo un pirata, bla bla bla”.
A parte il fatto che i pirati non sono mica tutti Long John Silver, ma anche il Corsaro Nero e l’Henry Morgan di Salgari, cioè affascinanti e valorosi gentiluomini; ma che ne sanno questi poveracci di Americani dei pirati col cuore d’oro? Tutta sta puzza sotto al naso è giusto per dar fastidio a noi! Comunque quell’ingenuone di Hook dice del bacio a Neal e i due litigano come galletti. Ma prima – della serie “soffro, ma faccio finta di niente” – Hook dice a Emma, con gli occhioni azzurri tondi tondi:
– Speravo fosse stato importante, per te. [ma nemmeno al liceo fanno così, su]
E lei dice quello che era giusto dicesse, cioè:
– Per me e’ stato importante che tu ci abbia detto che Neal era ancora vivo. Grazie. Mi sono resa conto che avresti potuto tenerci nascoste le informazioni di Pan. [Alla buon’ora!]
– Perché avrei dovuto farlo? [gli occhioni col kajal si mangiano lo schermo e i nostri poveri cuori]
– Non lo so. Magari Pan ti aveva proposto un accordo. Altrimenti perché te l’avrebbe detto?
– Era una prova. Voleva vedere se avrei lasciato morire un vecchio amico. Anche se quest’ultimo è interessato alla stessa donna su cui ho messo gli occhi. […] Così quando ti conquisterò, Emma… perché riuscirò a conquistarti, non accadrà grazie a un inganno. Accadrà perché mi desideri”. [Deliquio]
Ora cerchiamo di scuoterci di dosso l’azzurro di quegli occhi in cui siamo cadute tutte intere e notiamo che la tensione vola alta e, anche se noi sicuramente teniamo alla salvezza del povero Henry, caduto nella evidente trappola di cercare la salvezza in una caverna a forma di Teschio – che come luogo salvifico non convincerebbe nemmeno un troll delle montagne –, teniamo per certo che una faccenda secondaria, come questo filone sentimentale a lungo atteso per la nostra bionda protagonista, ci potrebbe attirare verso Ouat più di qualsiasi metafora fantasy di notevole profondità antropologica. Insomma, viva Emma e Hook!!
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Autore: Antonella Albano
nov 15, 2013
Last Updated nov 15, 2013
Once Upon a Time 3×07 “Dark Hollow”
C’era una volta a Storybrooke… sì, c’era un po’ di gente che era rimasta indietro.
Mentre i nostri eroi principali si dibattono nella selva oscura fra pericoli di varia natura, fra terapia di coppia, lettini dello psicanalista, dilemmi morali e metafore esistenziali, c’è chi all’accecante luce del giorno deve affrontare altre sfide.
Inoltre c’è da giustificare i “recurring roles” di diversi attori che da un po’ stavano a far nulla, così ritroviamo Belle che fa da supplente nella ridente cittadina, ancora a rischio di intrusione da parte di indesiderati terzi incomodi. Che bello comunque vedere il Grillo parlante, la Fata turchina e i Nani! Mi erano mancati. Uno strizzacervelli, una suora, dei minatori e una specie di bibliotecaria, questo sono a guardar bene: certe volte ci si dimentica delle trovate geniali alla base di questa serie. Se i personaggi delle fiabe sono giunti da una qualche passata realtà, in qualche modo e da un tempo indeterminabile, Ouat ce li ha fatti ritornare, aggiornati e corretti in base alle nostre categorie moderne.
Ma torniamo a noi. Le spie del nemico arrivano in spider rossa: non ci sono più gli sgherri di una volta. Avete notato l’orsacchiotto che pende dallo specchietto interno dell’auto? Ritengo che sia un indizio, anzi, una chiara strizzata d’occhio a quel che verrà.
I sette nani hanno un certo gusto borghese per la tranquillità: mi ricordano un pochino gli hobbit. Hobbit, nani: stessa stazza, stessa razza. Ehm, forse non era proprio così! In ogni caso il sollievo che confessano alcuni di loro per l’assenza di David e Snow è… un programma di vita.
Una domanda: ma Pan come comunica con i suoi sottoposti? Un cellulare interdimensionale ben nascosto fra le frasche? Oppure appare come la principessa Leila a Obi Uan Kenobi? Oops, scusate, come Tremotino a Belle?
Pan cerca di portare Henry dove vuole lui, ma nel farlo non gli mente mai direttamente. Il ragazzo lo accusa di tenere lontana la sua famiglia da lui e Pan gli giura che “non li tiene prigionieri”, il che è tecnicamente vero. Usa la verità a fini menzogneri per abbindolare: un classico.
Il rendezvous fra Emma e Hook è uno di quei rari e preziosi momenti di pura shipping in cui si può smaniare per questi due, mentre parlano guardandosi negli occhi e comunicando davvero, con noi fan che pensiamo: “Ma non vedi, sciocca donna, che perla d’uomo è?” ed Emma che continua a ripetere il ritornello della famiglia Charming: “Ma è un pirata, solo un pirata, bla bla bla”.
– Speravo fosse stato importante, per te. [ma nemmeno al liceo fanno così, su]
E lei dice quello che era giusto dicesse, cioè:
– Per me e’ stato importante che tu ci abbia detto che Neal era ancora vivo. Grazie. Mi sono resa conto che avresti potuto tenerci nascoste le informazioni di Pan. [Alla buon’ora!]
– Perché avrei dovuto farlo? [gli occhioni col kajal si mangiano lo schermo e i nostri poveri cuori]
– Non lo so. Magari Pan ti aveva proposto un accordo. Altrimenti perché te l’avrebbe detto?
– Era una prova. Voleva vedere se avrei lasciato morire un vecchio amico. Anche se quest’ultimo è interessato alla stessa donna su cui ho messo gli occhi. […] Così quando ti conquisterò, Emma… perché riuscirò a conquistarti, non accadrà grazie a un inganno. Accadrà perché mi desideri”. [Deliquio]
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