
Vorrei cominciare oggi con qualche aspetto del tutto secondario dell’episodio: posso chiedere la detenzione per il costumista di ouat? E per il coreografo?
La giacca del principe amato da Ariel è … la definizione dell’affidabilità borghese condita di buoni sentimenti, attenzione al protocollo, apoteosi del politically correct e fonte di messaggi subliminali del tipo “Sono così elegante e sciapo che non potrò mai farti del male”.
I vestiti di Ariel e Snow sono al di là di ogni lessico possibile: non posso davvero trovare le parole. La danza è del tutto scollegata alla musica, per non parlare della credibilità di una che a stento sa camminare, ma conosce i passi di danza. Tutta la parte in cui c’è l’Ursula disneyana, al di là dell’onesto tentativo di Lana Parrilla, mi procura un disagio notevole che mi costringerà a cercarmi un terapeuta di quelli buoni. Scusate, ma senza sassolini nella scarpa si cammina molto meglio.
Tremotino e Pan: la storia delle tentazioni. Il tremendo ragazzo con le orecchie rosa (sono a sventola e fanno passare la luce, mica è colpa mia se sono rosa) sta tentando l’uomo con problemi altalenanti di pelle asfittica con una scelta che, piuttosto che egoistica, potremmo definire semplicemente individualistica. Rumple dovrebbe preferire un futuro a due con la donna che ama, Belle, oppure un figlio che non lo vuole e non si fida di lui e una famiglia e un nipote che magari non lo accetteranno mai? Non dovrebbe forse avere il diritto di pensare un po’ a se stesso? Amore, responsabilità, “fai la cosa giusta”: roba da fantasy o roba seria, gente? E comunque, eventualmente vi venisse il dubbio, qui la moralista non sono certo io, che poverina mi limito a commentare. E poi ritengo si parli di moralità, non di moralismo.
Comunque la scena è tale da richiamare fin troppo chiaramente qualche scena evangelica: Rumpelstiltskin è venuto per morire, sacrificandosi per Henry, perché è consapevole che solo così Pan può essere sconfitto (e il perché e il per come suppongo li vedremo presto). L’ex sex simbol delle bambine alla finestra gli suggerisce che ha il diritto di essere felice e in seguito il simulacro di Belle sta quasi per distruggere le sue remore quando appare Regina che, inopinatamente, lo salva dall’essere malvagio, che altri non era che l’ombra di Pan. Ciò che ci vuole sottrarre alla nostra responsabilità è “l’ombra del Diavolo”. E scusate se è poco.
Regina dice che se Rumpel dovrà morire per mano di qualcuno sarà per mano sua: carino, fattivo, efficace ed efficiente. I due cattivi o ex-cattivi (o aspiranti tali) hanno in effetti cosa in comune? A parte l’affetto per Henry? E l’essere i maghi più potenti del regno delle fiabe? E un sacco di cattiverie sulla coscienza?
Tremotino non ha mai perdonato suo padre di averlo abbandonato; su questo si innesta l’incapacità di suo figlio Neal di perdonarlo e il rischio che anche il quarto in ordine di schiatta, Henry, perda la speranza che la sua famiglia ci tenga abbastanza a lui per volerlo salvare. Il ragazzo è il centro del ciclone che si volgerà da una parte o dall’altra in base a quel che accadrà. Pan vuole salvare, distruggere o usare la sua fede assoluta, che però sta vacillando? La terza è la più probabile. Noi ovviamente, dopo aver sentito tante tirate sulla speranza, confidiamo nel lieto fine di rito.
Regina in passato ha avuto una chance di essere felice e ha preferito non osare, non ha aperto la porta del luogo dove avrebbe potuto incontrare l’uomo della sua vita – lo abbiamo saputo da Trilli – e ha barattato il rischio e la felicità con la sicurezza della sua rabbia e del suo odio verso Snow e verso tutti. L’inferno è stare fissi e immobili a concentrarsi sull’unico particolare su cui si è scelto di essere fondati. All’epoca Regina non aveva avuto il coraggio di rischiare di scoprire i propri sentimenti e cercarsi la felicità, per questo ha impedito ad Ariel – già, la sirenetta – di fare lo stesso col suo principe. Se tu vivi l’inferno, vuoi farlo vivere pure agli altri. L’ottimo motivo per cui Regina si è sbloccata è Henry: quella dei flashback è un’altra persona rispetto a quella che alla fine chiede aiuto proprio ad Ariel. Le restituisce la possibilità di sperare con la notizia che può trovare Eric e la voce a Storybrooke. È riuscita a trovare un utile escamotage per tornare al negozio di Tremotino a prendere una cosa che serveper sconfiggere Pan, ma raggiunge anche il fine di rimediare a un male fatto. E ci piace, accidenti se ci piace! Perché lo fa con pragmatismo e un innato senso dell’utilità. Lo sguardo della evil queen del passato, che concepisce il crudele piano per far del male a Snow e alla ingenua sirena innamorata, e lo sguardo con cui, invece, quasi impone la collaborazione ad Ariel sono molto diversi. La donna crudele ha ceduto il passo a una donna determinata: il fine fa la differenza. Bello anche il modo in cui tratta Emma quando quest’ultima non riesce a canalizzare la propria rabbia. Non la incenerisce per essere definita “mostro” e si limita a indicare l’efficacia della magia legata alla rabbia.
Questo legare la magia ai sentimenti negativi è peraltro molto interessante. Tremotino e Regina sono ottimi maghi grazie alla loro rabbia. Emma non vuole cedere ai sentimenti negativi. Henry – il motivo del contendere – è origine di un particolare tipo di magia che trova energia nella fede e nella speranza (la carità, anche teologicamente parlando, è una conseguenza). Emma è al bivio fra le due forze: la madre del salvatore. No vabbè, non si può dire. Dunque il punto è anche la natura della magia.
Comunque il loro vero nemico è Pan: un nemico che non si può uccidere, ma che si può vincere. “Un destino peggiore della morte” su questo progetto per neutralizzare il nemico malefico convengono i due: staremo a vedere che cosa questo implica. Pan è il padre della menzogna eppure dice cose vere da usare per i suoi fini, lo abbiamo visto con Tremotino attraverso Belle e con Hook e quadra perfettamente con l’equazione Pan = Lucifero.
Il nostro pirata intanto, parlando di tentazioni, ha deciso – non lasciamo passare inosservata questa interessantissima svolta – che non vuole una via d’uscita dall’Isola con Emma, ma sacrificando tutto il resto. Attenzione: A Tremotino e a Hook è stata proposta una transazione simile: lascia l’agone, vattene con una soddisfacente buonuscita, cioè la donna che ami, la possibilità di un’altra chance e lascia che il pezzo della tua vita passata, quello che ti ricorda il tuo fallimento, stia alle tue spalle. Facile e competitivo nel calcolo costi/benefici. Hook senza tante storie ha rifiutato la proposta di Pan e ha subito confessato a Snow e David che Neal è sull’isola, e lo ha fatto così, quasi tra parentesi, fra la fine dell’episodio scorso e l’inizio di questo. Niente bugie.
Eppure sulla menzogna c’è un altro interessante focus: lo scambio di definizioni fra Snow e David: “I segreti ci allontanano sempre dalle persone cui teniamo veramente”. “E a volte i segreti proteggono le persone che amiamo”. Come stanno davvero le cose? Lo snodo è la caverna dell’Eco, che Hook conosce bene. “Ho perso metà della mia ciurma dentro queste mura di pietra. L’unico modo per salvare qualcuno chiuso dentro è rivelare un segreto. (…) Il tuo più profondo segreto”. È Pan che vuole sapere i segreti di tutti, dice Hook, “Crede che, una volta che li avremo detti ad alta voce, i nostri segreti ci annienteranno”.
E parlano, tutti quanti. Ha ragione Pan o no?
Hook è qui superlativo: apre il suo cuore senza remore e senza paure, con uno sguardo velato di pacata rassegnazione: pur non avendo il coraggio di sperare in meglio – che Emma corrisponda al suo amore – rischia di scoprirsi di fronte a persone che perlopiù lo disprezzano. E in seguito vuole andare alla ricerca di Henry. Non vuole nuocere a Baelfire a cui era stato affezionato, non vuole che la donna di cui ha ammesso di essersi innamorato perda il suo bambino, comunque vada. Come si può non amarlo?
Gli sguardi che si lancia con Emma, dopo l’epico bacio dello scorso episodio, sono il distillato della UST: unresolved sexual tension, ma anche la più pura espressione, da parte di Hook, di amore disposto al sacrificio. Hook e Colin O’Donoghue suscitano l’istinto del “coccola il cucciolo triste” che è sopito dentro ogni donna.
David e Snow. Biancaneve rivuole quella parte della sua vita che ha perso, vuole un altro bambino (non invecchiare è una figata). Il gioco di Pollyanna non funziona sempre e, sebbene Snow faccia tutto il possibile per trovare il buono in ogni situazione, stavolta la scelta obbligata di abbandonare Emma, che la coppia fece all’epoca, lei la rimpiange. David ha mentito per proteggerla e questo è il suo segreto. È mai possibile che i segreti, una volta svelati, che la verità insomma annienti le persone e i rapporti? Potrebbe mai aver ragione Peter Pan? Trattandosi dei coniugi Charming voi avete forse qualche dubbio? Io no. Non smetteranno certo di sperare e magari si limiteranno a costruire il progetto di una speranza ancora più grande e lotteranno per essa.
Emma e Neal. Ok, ammetto che non li capisco i due, anzi soprattutto lei. Pur di non soffrire ancora avrebbe preferito che lui fosse morto. Non ha avuto il coraggio di sperare che fosse vivo, prima di tutto e questo la allinea a coloro che “non hanno aperto quella porta” come Regina all’epoca (per fifa) e Ariel dopo (per umiliazione – io al posto suo avrei fatto un casino con la pinna per fare rumore, insomma – e costrizione). Per questo è in fondo una bimba sperduta, perché ha buttato la spugna. Però è lì per Henry, per lui no, non si arrende; come Neal, come Tremotino, come Regina. E figuriamoci David e Snow. Non vuole più scommettere nel rapporto con Neal per paura di essere ferita. Questa gliela lasciano passare? Per i begli occhi di Hook? Ecco il vero dubbio di questa stagione di Once Upon a Time.
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Once Upon a Time 3×06 “Ariel”
Vorrei cominciare oggi con qualche aspetto del tutto secondario dell’episodio: posso chiedere la detenzione per il costumista di ouat? E per il coreografo?
La giacca del principe amato da Ariel è … la definizione dell’affidabilità borghese condita di buoni sentimenti, attenzione al protocollo, apoteosi del politically correct e fonte di messaggi subliminali del tipo “Sono così elegante e sciapo che non potrò mai farti del male”.
I vestiti di Ariel e Snow sono al di là di ogni lessico possibile: non posso davvero trovare le parole. La danza è del tutto scollegata alla musica, per non parlare della credibilità di una che a stento sa camminare, ma conosce i passi di danza. Tutta la parte in cui c’è l’Ursula disneyana, al di là dell’onesto tentativo di Lana Parrilla, mi procura un disagio notevole che mi costringerà a cercarmi un terapeuta di quelli buoni. Scusate, ma senza sassolini nella scarpa si cammina molto meglio.
Comunque la scena è tale da richiamare fin troppo chiaramente qualche scena evangelica: Rumpelstiltskin è venuto per morire, sacrificandosi per Henry, perché è consapevole che solo così Pan può essere sconfitto (e il perché e il per come suppongo li vedremo presto). L’ex sex simbol delle bambine alla finestra gli suggerisce che ha il diritto di essere felice e in seguito il simulacro di Belle sta quasi per distruggere le sue remore quando appare Regina che, inopinatamente, lo salva dall’essere malvagio, che altri non era che l’ombra di Pan. Ciò che ci vuole sottrarre alla nostra responsabilità è “l’ombra del Diavolo”. E scusate se è poco.
Regina dice che se Rumpel dovrà morire per mano di qualcuno sarà per mano sua: carino, fattivo, efficace ed efficiente. I due cattivi o ex-cattivi (o aspiranti tali) hanno in effetti cosa in comune? A parte l’affetto per Henry? E l’essere i maghi più potenti del regno delle fiabe? E un sacco di cattiverie sulla coscienza?
Tremotino non ha mai perdonato suo padre di averlo abbandonato; su questo si innesta l’incapacità di suo figlio Neal di perdonarlo e il rischio che anche il quarto in ordine di schiatta, Henry, perda la speranza che la sua famiglia ci tenga abbastanza a lui per volerlo salvare. Il ragazzo è il centro del ciclone che si volgerà da una parte o dall’altra in base a quel che accadrà. Pan vuole salvare, distruggere o usare la sua fede assoluta, che però sta vacillando? La terza è la più probabile. Noi ovviamente, dopo aver sentito tante tirate sulla speranza, confidiamo nel lieto fine di rito.
Questo legare la magia ai sentimenti negativi è peraltro molto interessante. Tremotino e Regina sono ottimi maghi grazie alla loro rabbia. Emma non vuole cedere ai sentimenti negativi. Henry – il motivo del contendere – è origine di un particolare tipo di magia che trova energia nella fede e nella speranza (la carità, anche teologicamente parlando, è una conseguenza). Emma è al bivio fra le due forze: la madre del salvatore. No vabbè, non si può dire. Dunque il punto è anche la natura della magia.
Comunque il loro vero nemico è Pan: un nemico che non si può uccidere, ma che si può vincere. “Un destino peggiore della morte” su questo progetto per neutralizzare il nemico malefico convengono i due: staremo a vedere che cosa questo implica. Pan è il padre della menzogna eppure dice cose vere da usare per i suoi fini, lo abbiamo visto con Tremotino attraverso Belle e con Hook e quadra perfettamente con l’equazione Pan = Lucifero.
Eppure sulla menzogna c’è un altro interessante focus: lo scambio di definizioni fra Snow e David: “I segreti ci allontanano sempre dalle persone cui teniamo veramente”. “E a volte i segreti proteggono le persone che amiamo”. Come stanno davvero le cose? Lo snodo è la caverna dell’Eco, che Hook conosce bene. “Ho perso metà della mia ciurma dentro queste mura di pietra. L’unico modo per salvare qualcuno chiuso dentro è rivelare un segreto. (…) Il tuo più profondo segreto”. È Pan che vuole sapere i segreti di tutti, dice Hook, “Crede che, una volta che li avremo detti ad alta voce, i nostri segreti ci annienteranno”.
E parlano, tutti quanti. Ha ragione Pan o no?
Hook è qui superlativo: apre il suo cuore senza remore e senza paure, con uno sguardo velato di pacata rassegnazione: pur non avendo il coraggio di sperare in meglio – che Emma corrisponda al suo amore – rischia di scoprirsi di fronte a persone che perlopiù lo disprezzano. E in seguito vuole andare alla ricerca di Henry. Non vuole nuocere a Baelfire a cui era stato affezionato, non vuole che la donna di cui ha ammesso di essersi innamorato perda il suo bambino, comunque vada. Come si può non amarlo?
David e Snow. Biancaneve rivuole quella parte della sua vita che ha perso, vuole un altro bambino (non invecchiare è una figata). Il gioco di Pollyanna non funziona sempre e, sebbene Snow faccia tutto il possibile per trovare il buono in ogni situazione, stavolta la scelta obbligata di abbandonare Emma, che la coppia fece all’epoca, lei la rimpiange. David ha mentito per proteggerla e questo è il suo segreto. È mai possibile che i segreti, una volta svelati, che la verità insomma annienti le persone e i rapporti? Potrebbe mai aver ragione Peter Pan? Trattandosi dei coniugi Charming voi avete forse qualche dubbio? Io no. Non smetteranno certo di sperare e magari si limiteranno a costruire il progetto di una speranza ancora più grande e lotteranno per essa.
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