Once Upon a Time 3×02 “Lost Girl”

ouat 3x02 emma

Nelle fiabe ci si perde.

Il secondo episodio di Once Upon a Time si è aperto con un gesto certamente meditato di Tremotino: ha estratto il lungo pugnale che reca il suo nome, l’unico mezzo certo per ucciderlo, e ha reciso il legame con la propria ombra.

La mia memoria è subito corsa a Voldemort che usa gli Horcrux per fare a pezzi la propria anima al fine di renderla irreperibile e scongiurare la morte. È venuto in mente solo a me? Colui che porta sfiga nominare e Tremotino hanno infatti in comune la paura, che è terrore della morte e di essere inermi, oltre a un attaccamento viscerale al potere, che ovviamente ha la stessa origine. Comunque almeno l’ombra è utile a qualcosa, e tace, che non è poco.

ouat 3x02 jungleDunque siamo nella Dark Jungle, la Selva nera, che puzza di simbolo da lontano, infatti sovvengono la famigerata selva di Dante Alighieri e quella di Ludovico Ariosto: non-luoghi che stanno a significare lo smarrimento, l’incertezza della meta e la perdita di coscienza dell’origine. Del resto nelle immagini promozionali appare sempre la selva delle fiabe, sorta di brodo dell’inconscio dell’occidente europeo da cui affiorano le metafore cristallizzate delle storie che conosciamo così bene, che Ouat si diverte a contaminare e a rovesciare.

Rumplestiltskin vaga da solo nella selva, e l’improbabile famiglia invece in gruppo.

ouat 3x02 reginaEmma ha voluto la leadership, Regina preferirebbe usare la magia, Snow vorrebbe essere chiamata mamma e i maschi alfa litigano. Uncino continua coerentemente a costruirsi un’identità per lo meno da non-cattivo, ma soprattutto da personaggio con qualche vis comica un pochino ruffiana, con la battuta su Uncino e Pan che, con un rovesciamento dei ruoli da manuale, diventano il buono relativo e il cattivo assoluto.

“Smetti di negare chi sei” suggerisce l’inquietante Peter a Emma. “Non si tratta di trovare Henry, ma di come lo troverai (…) si tratta di non negare chi davvero sei”. Si sta cominciando a comporre il puzzle di questo Peter Pan molto particolare.

L’irritante fiducia di Snow, quella che propina generosamente a Emma a ogni passo – che in effetti è la cosa migliore che possa fare un genitore con un figlio – viene spiegata con il flashback ambientato quando Biancaneve e il Principe, ormai riuniti, dovevano decidere se contrastare Regina per riprendersi il regno oppure accettare un più facile e meno presuntuoso esilio.

ouat 3x02 rumpleI personaggi sono accomunati dal dover prendere le misure della propria reale identità. Snow teme di non essere la persona giusta per guidare il popolo delle fiabe contro l’usurpatrice Regina, mentre Charming confida in lei più di quanto lei stessa non faccia; Emma ha difficoltà ad ammettere di essere la Salvatrice – carino il siparietto con Regina e con la “S-word” – e Tremotino fa della psicoterapia con una opportuna apparizione di Belle.

Il lavoro delle ragazze perdute però appare speculare: nel vecchio mondo delle fiabe Snow, sotto la minaccia di Regina di nuocere a degli innocenti, afferma di non essere una regina, una leader, ma di essere solo una ragazza che ha perso i genitori, un’orfana.

Emma lavora su quel che sa di se stessa: cacciatrice di taglie, sceriffo di Storybrooke, figlia di Biancaneve e il Principe azzurro e dunque frutto dell’amore; infine con sforzo ammette di essere la Salvatrice, colei che ha spezzato la maledizione. Eppure il proprio vero sé non collima con tutte queste definizioni, infatti la mappa magica per poter trovare Henry rimane vuota.

ouat 3x02 snow reginaDavid, nel flashback, elabora la presa in giro della sua fidanzata: in un raro momento di sagacia le procura una presunta spada Excalibur che attesti il suo essere il leader designato e Snow prende il volo. Non uso a caso questa metafora: questo è il vecchio espediente di Dumbo, l’elefantino coi complessi che credeva di aver bisogno di una piuma per volare. Non era così, ovvio, e lo stesso espediente psicologico rivela a Snow che la forza per compiere l’impresa è dentro di lei, non ha bisogno di designazioni esterne o di forze aggiunte.

Emma invece ottiene un lavoro apparentemente inverso da questa selva oscura e da questo Peter Pan che equivalgono al dottor Freud: quel che davvero deve riconoscere, sotto gli strati a cipolla delle definizioni di sé, è ciò che domina il suo nucleo emotivo, quel luogo profondo dove i cambiamenti sono lenti a giungere, dove sapere una cosa non equivale a crederci sul serio: lei è un’orfana, qualcuno che ha sofferto l’abbandono troppo a lungo per non esserne stata permeata. L’aver conosciuto i suoi genitori, l’intensità del loro affetto, aver compreso le circostanze a causa delle quali ha dovuto crescere lontana non sono elementi arrivati tanto in profondità, ancora, da modificare la definizione della sua identità. Snow continua a ripeterle “Noi possiamo farlo. Tu puoi farlo”.

ouat 3x02 emma peterIndubitabilmente alla fine Emma farà quel che deve fare. Intanto Ouat ci fa esplorare i modi con cui ci si può avvicinare al proprio vero sé e accoglierlo. Sebbene siano in fondo, in questa particolare interpretazione, tutti cliché. Snow è donna forte che preferisce apparire a sé stessa come dolce e remissiva, sebbene si nasconda bene dentro di lei un animo da guerriero incapace di arrendersi. Al contrario Emma aveva sempre raccontato a se stessa la favola della donna forte e indipendente, ma insomma in fondo si vedeva sempre e solo come colei che doveva aver meritato l’abbandono. Pan gioca su questo: il ragazzi perduti sono coloro che non possono perdonare ai genitori di averli abbandonati e per questo diventano accoliti di Pan, simbolo della ribellione, della rottura del rapporto con i propri padri indegni; di più: diventano gli uccisori dei propri padri, con una sorta di hybris luciferina. Forse per questo Tremotino non può infrangere quel filo che lo lega alla fragilità e al dolore dell’abbandono del proprio padre: non è così facile separarsi dal passato. Il percorso da compiere sarà certamente complicato e irto di ostacoli. Se no che gusto c’è?

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