True Blood 6×09 “Life Matters”

tb 6x09 ericTrue Blood racconta la rivalsa dei vampiri,

celebra Terry, un uomo buono e, nel mentre, struttura le proprie basi ideologiche in un episodio denso e forte, come deve essere quello di mezza stagione, che conclude un primo arco narrativo.

Nel prossimo gruppo di episodi probabilmente staremo a vedere le sorti di Warlow, che da big bad della stagione si è ridotto pressappoco a essere un povero cucciolo in una gabbia dorata.

tb 6x09 BillBill. Ammettiamolo: pur nella sua posizione al limite, sull’orlo dell’antipatia, riesce a rimanere sempre coerente con se stesso e non fa nulla di veramente contrario alla sua natura di gentiluomo del sud. Preferisco poi ricordare che il suo atteggiamento verso Sookie deriva dal fatto che lei non ci ha pensato due volte prima di impalettarlo al cuore pur di salvare Eric.

Onore al merito per la mamma di Tara che, con la battuta riguardo al funerale di Terry  “Non ce lo saremmo persi per nulla al mondo” si ritaglia un suo spazio ironico. La borghesia bigotta viene rappresentata da lei, dalla nonna di Terry che, con le sue uscite inopportune, viene sopportata e zittita per tutto il funerale, e dalle due signore, la mamma di Hoyt e la sua amica, così palesemente “confortate” dalla vista di Alcide tutto in tiro. La stessa opportunità della presenza del lupo nella serie è ironicamente giustificata da costoro, che rappresentano quella certa fascia di persone che apprezza la qualità al chilo di Alcide Herveaux.

Northman evira Overlark. Le serie urban fantasy hanno la caratteristica che le declinazioni dell’orrore – estrazione simultanea di cuori, decapitazione, esplosione in frattaglie, stragi varie – sono velocemente metabolizzate grazie alla convenzione scenica indotta dal fantastico. La separazione dalla realtà è ben codificata, dunque dopo un po’ chi le frequenta sviluppa una tranquilla assuefazione. Questa scena però voleva colpire e ci riesce. Il punto è stato, almeno per me, ricordare che nel mondo questi orrori sono reali, che l’indicibile nefandezza del male umano arriva a questo e altro. È il caso di menzionarlo, nel mezzo di una recensione su una serie televisiva sui vampiri? Io credo di sì, affinché la convenzione scenica non ci anestetizzi e non diventi una fuga, dato che l’ipotesi è che anche le serie televisive siano un modo di esprimere, assorbire, criticare, decodificare degli assunti che ci toccano come persone. Sennò di che stiamo a parlare? Eric fa quello che avremmo voluto fare al dottor Josef Mengele, l’angelo della morte di Auschwitz. Ovviamente la domanda se il trattamento che gli riserva lo rende così diverso dal suo stesso nemico dovrebbe sorgere: a questo interrogativo si gira intorno nel tentativo di evitarlo.

E questo ci porta al tema centrale dell’episodio, perché più in là noi vedremo Eric in una scena apparente inutile e invece significativa: va lì dove c’è il lettino dove è stata infettata Nora e lo butta all’aria. La sua furia – questo si vuole rammentare – nasce perché gli hanno ucciso una persona che amava, dunque questo giustificherebbe la violenza. Gli hanno toccato la famiglia.

tb 6x09 family“Family, family, family” modula la voce sonora del pastore: era il motto di Terry. Non Dio, patria e famiglia, non Dio, famiglia e patria. True Blood ci sta dicendo che l’amore per la propria famiglia (anche elettiva) è il nucleo minimale della moralità per un essere umano che si rispetti; da questo può derivare il resto. Nelle due parti incastrate fra loro di cui questo episodio è composto viene narrata l’epopea di due uomini diversi, anzi, di due “soldati” diversi: Eric e Terry. L’ultimo è morto, si è fatto uccidere: nonostante durante il funerale egli venga glorificato, di fatto viene ratificata la sua debolezza, perché non ha retto allo stress che comporta la necessità di difendere la propria famiglia dalla violenza con la violenza. Non riusciva nemmeno a volere la morte di un pesce, dopo aver vissuto la guerra, eppure per difendere la sua famiglia ha ucciso ancora. Alla profonda ingiustizia di questo non ha retto. Il funerale di Terry è stato il funerale dell’“uomo buono”, che in quanto tale pecca di debolezza.

tb 6x09 eric2Eric, il guerriero vichingo invece infligge la morte con sofferenza al dottore, smembra i soldati, ingiunge ai vampiri che libera di andare a uccidere gli umani, partecipa insomma alla ronda infinita che lo vede essere vittima e poi carnefice, poi ancora vittima e poi ancora carnefice, senza fine. Gli stessi vampiri internati avranno pure fatto qualche vittima prima di essere rinchiusi, gli stessi soldati della Prigione avranno avuto qualche perdita a opera dei vampiri: è solo una questione di turno. Ci stanno suggerendo che a questa ronda infinita non si può sfuggire?

tb 6x09 terryUna serie che ha come sfondo il sud degli Stati Uniti, che ci tiene al suo diritto a portare armi e ai suoi miti, ci sta parlando del fatto che nell’elaborare una figura d’uomo non si può eliminare l’uso della violenza. Ci sta cucinando a dovere una sconfitta morale. È da capire con quanta convinzione. Nel rapporto con la patria si può affermare, come fa magistralmente la gigioneria di Lafayette, che i soldati non ci piacciono, però hanno pure un loro perché (la Patria è una sorta di famiglia allargata, come suggerisce la storia della famiglia Bellefleur), come conclude il pensare di Arlene alla fine del funerale di Terry, l’uomo che l’ha amata dal primo momento in cui l’ha incontrata. È furbo mischiare gli ingredienti: amore, paternità, desiderio di far bene il proprio lavoro con rivalsa, vendetta, tortura che si vendica della tortura subita; questo è il momento in cui si seziona il contenuto del pasto prima di digerirlo e assimilarlo.

tb 6x09 arleneIl rapporto con Dio è una cosa più complicata e multiforme. La canzone di Big John Dixon parla di un luogo dove per procurarsi il cibo non ci si sporca le mani di sangue, una patria dove è bello tornare, una dimensione di cui si ha nostalgia, come cantano gli spirituals che nascono nelle piantagioni di queste parti. Di questo dolore continuo che è la vita, di questa nostalgia parlano la morte di Terry, la sua costante malinconia e il suo amore per i suoi. Infondo di questo parlano pure le lacrime di Sookie e il suo desiderio di essere amata.

tb 6x09 jasonE poi anche Jason e Sarah parlano di religione. Sarah Newlin con la sua fissazione ideologica di star distruggendo il male per conto di Dio, con il suo trucco sfatto e la sua assoluta chiusura mentale. Se lei parla del volere di Dio perché allora non può farlo pure il nostro Jason? Lei non ha l’anima: Jason lo percepisce e lui è quella porzione di figura d’uomo che non uccide il proprio nemico a sangue freddo. Perché noi dovremmo essere così! ci dice la serie, perché se invece uccidiamo a sangue freddo, come ha fatto Terry con l’amico che minacciava i suoi amori, poi non possiamo reggere. Ma, mentre vediamo Sarah Newlin fuggire, già lo sappiamo, noi spettatori, che questa pietas sarà fallimentare, che il dolce Stackhouse si pentirà di non aver schiacciato la testa al serpente, come invece fa teatralmente Bill col dottore, dunque Jason in fondo conferma anziché smentire l’assunto dimostrato.

tb 6x09 bill2La religione torna anche con i gesti di Bill, che dà il suo sangue per i suoi. E questa era troppo chiara, no? In forma di croce si offre al pasto che conserva i vampiri alla vita e, almeno per un po’, alla luce. Accetta di buon grado di sacrificare se stesso, in mancanza di altre possibilità, però, quando si tratta di passare dall’altra parte, risponde picche a questa dea poco convincente che è Lilith. “Col cavolo che ci vengo nel tuo paradiso!” pare dire il nostro Bill Compton. Relativizza alla grande: la religiosità e forse anche la religione hanno un loro perché, ma i vari dei di questa società necessariamente pluralista – dato che l’unico esempio monoteista tradizionale convinto qui pare proprio l’assurda Sarah Newlin – non ce la fanno a conquistare. Perso l’unico Dio, insomma, rimane solo l’amore della tua famiglia, per la quale prima o poi dovrai combattere contro la famiglia degli altri.

Eric rimane al centro, ma in qualche modo ancora dobbiamo vedere dove la stagione va a parare con lui. Nel frattempo, dopo aver liberato – anche qui una funzione cristologica – la sua famiglia, che fa? Ma ascende, naturalmente!

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