L’ordine delle sette spade nasce dalla collaborazione di tre autrici italiane: Alexia Bianchini, Fiorella Gaetana e Anna Grieco.
Il trio ha deciso di presentarsi al pubblico con il nome collettivo di Grace White Flower e L’ordine delle sette spade è il capitolo iniziale di una saga Paranormal Romance con forti contaminazioni Fantasy. Presentandosi ad un pubblico subissato e ormai saturo di romanzi simili, quest’esordio rappresenta una new entry nei pilastri del Paranormal, in un mix innovativo e molto variegato.
Il romanzo si apre con un’introduzione a sé stante, che allo stesso tempo funge da preambolo alle vicende future e analizza, in modo piuttosto ricco e dettagliato, la mitologia di una serie di figure che verranno poi inspiegabilmente abbandonate in corso d’opera. Tutto ciò rende questo capitolo assolutamente slegato dal resto della trama, portando il lettore ad interrogarsi sulla necessità di tale ricchezza alla fine sprecata. Chiusa la parentesi introduttiva, si entra nella vicenda vera e propria, imparando passo dopo passo a conoscerne tutti i protagonisti, che appartengono alle razze più disparate e raccontano un passato spesso difficile e travagliato prima dell’arrivo di Aura, che è in un certo qual modo la loro personale salvatrice, oltre che l’incarnazione del bene. Ciascun personaggio è tratteggiato abilmente e le autrici riescono perfettamente a trasmettere il senso di coesione ed appartenenza che li rende un gruppo unito e compatto nonostante le forti diversità e a delineare piuttosto chiaramente anche le dinamiche secondarie che esistono tra i diversi personaggi, tracciando così un’immagine d’insieme dettagliata e ad ampio spettro.
In questo romanzo convivono però due personalità, che non possono pienamente esprimersi contemporaneamente: Dr. Jekyll e Mr. Hyde si rincorrono e si scontrano tra le pagine, rubando l’uno quello che appartiene all’altro. Il Dr. Jekyll de L’ordine delle sette spade si manifesta con una scrittura armoniosa, coerente, fluida e piacevole – che non risente, se non in maniera marginale, dell’intervento di più mani nella stesura del romanzo – con un’appagante vividità e ricchezza di dettagli, nell’originalità nel mescolare gli elementi immancabili del Fantasy e del Paranormal Romance e un iniziale – ma superficiale – senso di appagamento da parte del lettore, che finisce letteralmente per divorare una pagina dopo l’altra senza sentire il bisogno di una pausa. Immancabile, però, compare Mr. Hyde, che si manifesta in un unico ma fondamentale aspetto che domina l’intero romanzo: a fianco di tutte le lodi tese, in un angolino della mente una vocina sottile, ma fastidiosamente insistente, non può che far notare quanto, nell’insieme, L’ordine delle sette spade risulti piacevole ma poco incisivo, ricchissimo di dettagli ma povero di coinvolgimento, denso d’azione ma carente di suspance. L’impressione finale è che L’ordine delle sette spade sia quasi la bozza di se stesso: un romanzo che, se adeguatamente esteso e arrotondato nelle sue spigolosità, avrebbe un potenziale immenso, ma che pubblicato come tale trasmette un forte senso di incompletezza che ne sminuisce la godibilità e ne mette in ombra la grandiosità, riducendo il tutto ad un riassunto poco convinto di un film grandioso.