Un’antologia di racconti di genere fantastico e fantascientifico
La RiLL bandisce il Trofeo RiLL dal 1994 : un concorso letterario per storie brevi che siano horror, fantasy e di fantascienza; sull’onda del successo, la RiLL ha potuto dar vita alla collana Mondi Incantati, che ripropongono i migliori racconti dei partecipanti al concorso. Nel 2011 la RiLL apre una nuova collana, Memorie dal Futuro: tramite quest’ultima, catalizza l’attenzione solo su un autore, tra coloro che più si sono distinti in ambito del Trofeo RiLL.
La storia di Francesco Troccoli unita al Trofeo RiLL comincia nel 2005, quando l’autore partecipa per la prima volta al concorso letterario. Da allora si susseguono molte altre partecipazioni, sempre con racconti diversi: con “Tempus Fugit” si aggiudica il secondo posto, e nel 2009 si aggiudica la vittoria con “Il caso estremo di Ana Caldeira“. E’ stata proprio la RiLL, tramite le tante partecipazioni di Francesco Troccoli al torneo, a vedere la crescita esponenziale dello scrittore, che ultimamente si è visto pubblicato un’opera dall’Armando Curcio Editore. L’opera è “Ferro Sette” (2012) e, proprio in favore di quest’uscita, la RiLL ha deciso di raccogliere in un volume i racconti di Francesco Troccoli, in una collaborazione con Wild Boar Edizioni. Il volume è “Domani, Forse Mai“. Racconti che “giocano” con il tempo; racconti che propongono viaggi entro le vite dei personaggi; racconti che accompagnano in giro per varie epoche della Storia.
L’antologia raccoglie e propone nove racconti di Francesco Troccoli, tutti di genere fantascientifico e fantastico: tra le pagine è davvero possibile riscontrare la crescita dell’autore nel corso degli anni, sia nel genere, sia nel metodo di scrittura. L’autore stesso sostiene “Oggi devo fare uno sforzo per ricordarmi com’è nata ogni singola storia, se per un concorso, per un invito a partecipare a una raccolta, o per puro estro. La diversità che oggi noto fra i singoli racconti non è tanto nella loro origine, quanto per la posizione temporale che occupano nel percorso […] per ciò che riflettono nel mio atteggiamento emotivo e dell’uso che facevo della scrittura nel periodo della loro stesura.”
Ma in fin dei conti, il metodo di scrittura e gli argomenti di Francesco Troccoli non sono che migliorati nel corso degli anni, ed è quasi impossibile non lasciarsi immergere nel sapore misterioso e opalescente dei suoi nove racconti: le differenze di scrittura nel corso degli anni diventano quasi gradevoli, i personaggi rimangono e si arriva a provare per loro, in taluni casi, sincero affetto. Mi riferisco al protagonista del primo racconto , Tempus Fugit, alle prese con un terribile sfasamento temporale. Ma lo stesso vale con Von Braun , l’amante della buona cucina e dello Strudel alla Viennese, nell’omonimo secondo racconto. Cambiano i tempi, le epoche, i protagonisti: si va dai tempi del terribile Torquemada in Esposa de Satan , ai giorni nostri a un futuro vagheggiato con gli umani che vivono sulla Luna, per arrivare ad un fantastico degno di Zafòn (uno degli autori ai quali, tra l’altro, Troccoli si ispira) in “Il caso estremo di Ana Caldeira“.
Cambiano i luoghi attorno ai personaggi, cambiano i motivi, cambiano obiettivi e passioni: quello che Francesco Troccoli tratteggia è un viaggio completo attraverso varie pieghe del tempo e dello spazio, in un caleidoscopio di dimensioni e di “what if” tra passato, presente e futuro. Non ha caso, il titolo del volume è formato da tre avverbi di tempo. “Domani Forse Mai” sostiene l’autore “E’ un titolo azzeccato. Dal mio punto di vista, il “domani” si riferisce per lo più ai racconti di fantascienza , il “mai” a quelli di ambientazione più surreale, e il “forse” a quelli che si collocano nell’ampia fascia di mezzo.”
Insomma, un rapporto con il tempo di “odi et amo”, quello dell’autore: il tempo è affascinante, ma trascorre e ci priva di attimi che durano un istante; una folata di vento, uno Strudel, la sofferenza di una madre che sta per morire, un dialogo in orbita attorno alla Terra. E in mezzo a tutto questo, tante passioni, amori, fantasie: tante buone e cattive azioni. Semplicemente, tante vite. Francesco Troccoli ce ne vuole, con i suoi racconti, regalare un assaggio.
“Aprii il breve libro della vita di mia madre. Alla pagine 330, la storia precipitava verso un prematuro finale di cui ho preferito dimenticare i dettagli. Le ultime righe della narrazione stavano apparendo in quel momento, davanti ai miei stessi occhi, e la parola “morte” aveva fatto la sua comparsa, nero su bianco. Cinque lettere che maledissi, come maledicevo il prete che la invocava nel nome del suo dio.
Ero o non ero uno scrittore?”
L’AUTORE
Francesco Troccoli è scrittore, traduttore e speaker. Nel bel mezzo di un’invidiabile carriera in una multinazionale farmaceutica, cambia vita per dedicarsi, in gran parte, alla scrittura. Ha vinto ed è stato premiato in numerosi concorsi letterari, tra i quali il Giulio Verne e il Trofeo RiLL, e ha pubblicato oltre trenta racconti su raccolte e riviste. Nel 2012 la Armando Curcio Editore ha portato nelle librerie italiane il suo romanzo di fantascienza, “Ferro Sette”, che ha suscitato l’interesse della critica e del pubblico dei lettori. Blogger molto attivo , firma le pagine di “Fantascienza e dintorni” (Premio Italia 2012) ed è membro del collettivo di autori de “La Carboneria Letteraria”. Domani Forse Mai è la sua prima antologia di racconti.