Recensione: Chaos – Lauren Oliver

Chaos, il secondo libro della trilogia distopica young adult Delirium: conferme, miglioramenti e qualche fails

 Pandemonium. Forse il titolo originale di questo romanzo ha una forza semantica maggiore rispetto al comunque rappresentativo e significativo “Chaos” scelto dall’editore italiano. Perché la cifra di questo romanzo è certamente la confusione – delle fazioni in gioco come dell’animo della protagonista –, ma quel pandemonio, che etimologicamente significa “tutti i demoni” e che nella letteratura anglofona rimanda al palazzo di Satana e dei suoi demoni nel Paradiso Perduto di Milton, sembra poter dire di più. Perché parla da una parte di tutti i demoni di Lena, di tutte le sue se stesse che nascono e muoiono come foglie d’albero a ogni ciclo annuale e rimangono lì, adagiate sul fondo del suo io, sempre più confuso, sempre meno consapevole del vero sé; e dall’altra della realtà distopica in cui lei vive, di cui scopre le numerose e faziose parti in gioco, che offrono un quadro molto più complesso e instabile di quanto non apparisse in Delirium e che, nonostante l’aggressività e la violenza di idee e azioni, non rappresentano il Male e il Bene in una visione rigidamente manicheista (proprio come nel poema miltoniano). Oltre alla società dominante dei “curati” e a quella degli Invalidi nascosta nelle Terre Selvagge, esistono infatti anche una vera e propria e organizzata Resistenza; poi le Iene, una cellula impazzita più estremista di Invalidi, composta per lo più da mercenari e che usa in modo indiscriminato la violenza; un nutrito gruppo di fondamentalisti curati, l’ALD, che sostiene la necessità di una maggiore rigidità nella regolamentazione della società curata; e, infine, realtà invisibili ai più, composte da emarginati, come quella dei nati deformi, costretti a vivere nel buio dei cunicoli della metropolitana ormai in disuso.

 Per un attimo sento una forte fitta di tristezza. Ho dovuto già rinunciare a così tanto, a così tante identità e a tante esistenze. Sono cresciuta tra le macerie delle mie vecchie vite e le ho abbandonate, le cose e le persone cui volevo bene: mia madre. Grace. Hana. Alex.
Questo non è ciò che volevo essere.

EDIZIONE USA – 2012

Dopo il finale drammatico e struggente di Delirium, ritroviamo una Lena sola, spaesata e col cuore a pezzi per la morte di Alex, in una narrazione che alterna i piani temporali del “prima” – che racconta la sua fuga nelle Terre Selvagge, il suo incontro con un gruppo di invalidi, la difficile integrazione e poi l’entrata nella Resistenza – e quello dell’“adesso”, in cui è ormai parte attiva della Resistenza e si muove nuovamente nel mondo in cui è cresciuta, ma con una nuova consapevolezza e, soprattutto, dall’altra parte della barricata.

Il world building distopico di Pandemonium è dunque ricco e ben strutturato e i molti brani introspettivi che scavano nell’animo della protagonista sono davvero intensi e impreziositi da immagini brillanti e vivide; anche la narrazione, rispetto a Delirium, risulta più scorrevole e meno claustrofobica. Tuttavia, lo storytelling è meno convincente e manca a tratti di efficacia. Innanzitutto, perché lascia intravvedere qualche falla (ad esempio, possibile che, nonostante i chilometri percorsi nelle Terre Selvagge, Lena incontri solo quello sparuto gruppo di Invalidi? Ed è credibile, poi, che questi siano così poco vivi, così poco comunicativi? Quasi si fatica a rilevare differenze tra loro e i curati!), ma soprattutto perché la trama dell’“adesso” ha un che di artefatto e forzato (nello stratagemma di Raven e Tack ad esempio, che non pare avere senso; nella costruzione della storia d’amore, che sembra mirare solo a realizzare il caro espediente narrativo del triangolo amoroso – che personalmente mal sopporto in ogni possibile variante; e anche nella riuscita di due imprese quasi impossibili e teoricamente mortali).

Mettendo tutti questi elementi sui piatti della bilancia, Pandemonium risulta comunque un romanzo valido e piacevole, capace di conquistare il lettore per dignità, profondità e ricchezza della struttura. Ma se il finale di Delirium aveva lacerato il cuore, procurando diverse macchie da lacrima all’ultima pagina, quello di Pandemonium stupisce, scuote e lascia l’amaro in bocca. Insieme all’inevitabile bisogno di leggere presto il suo seguito, Requiem, il cui titolo promette, ahimè, altre pagine macchiate.

Chaos - VOTO: 4/5

Anno: 2012 - Nazione: USA - Pagine: 324 - Prezzo: € 17,00
Autore: Lauren Oliver
Edito da: Piemme Freeway
Traduttore: Francesca Flore
Data di uscita in Italia: 05/03/2013 - Disponibile in eBook:

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