Era ora: finalmente un episodio coi controfiocchi.
A proposito di fiocchi, infatti, non pochi nodi della trama si sciolgono, si aggiungono particolari, vengono compiute scelte importanti e altre ancora più importanti si prospettano.
La storia procede in tutti i sensi, non esclusa la linea narrativa del tizio straniero ferito che, lungi dall’essere innocuo e ignaro, addirittura registra un video con Regina che usa la magia, quando questa all’ospedale addormenta Belle con un incantesimo e fa roteare nell’aria gli oggetti della sua borsa per poter scoprire qualche indizio su dove Tremotino può aver nascosto il pugnale con impresso il suo nome che permetterebbe di controllarlo. Frugare, banalmente e semplicemente, proprio no, eh? Quella donna vuole sempre strafare ed è chiaro che l’influsso della madre non giova.
La tesi che siamo tutti segnati dall’incombenza dei nostri genitori è confermata anche per Tremotino, di cui viene spiegata la presunta codardia. Codardo era infatti suo padre, testimonia la Milah del passato, e qui scopriamo che addirittura in guerra il nostro povero Rumple ci era voluto andare di sua iniziativa, per migliorare la sua vita e poter mettere le basi per crescere una famiglia. Lì, sul campo di battaglia, una veggente gli predice che avrà un figlio e che ciò che lui farà in quella occasione renderà orfano il bambino: è questo dunque che l’ha spinto a fuggire e che ha fomentato la fama di vigliaccheria. Noi sappiamo bene che tutta la catena di eventi scaturita dalla decisione di Tremotino, in effetti, farà si che questi poi uccida Milah – rendendo Baelfire orfano –; qui, però, scopriamo che tutto avviene per il desiderio di cambiare un destino già scritto: Tremotino va in guerra per evitare la nomea della codardia paterna, si ferisce da solo per non morire e non lasciare così solo suo figlio; tutto quello che vuole è non lasciarlo, eppure alla fine lo lascerà.
Questa hybris di aggirare le paludi del destino lo porterà a voler assorbire le capacità di prevedere il futuro della veggente e così egli subirà la dannazione di conoscere qualcosa che non potrà mai davvero prevedere del tutto. Impossibile gestire l’esistenza, controllarla; inutile, quindi, tutto il potere del mondo; in questo senso è apprezzabile il dialogo fra il piccolo Henry e quello che, in questo episodio campale, scopriamo essere suo nonno! Una visione della vita semplice e confidente si scontra con la dolorosa e ferita arroganza di voler dirigere i destini di tutti.
Come era infatti prevedibile la spedizione a Manhattan di Tremotino, Emma ed Henry per trovare Baelfire rivela che questi e Neal, l’ex di Emma e padre di Henry, sono la stessa persona.
Agnizione e riconoscimento più spiegazione come in tutti i romanzi rocamboleschi della tradizione, dai Greci in poi, e finalmente noi, insieme a Snow e David, ci troviamo a riflettere sulla complicatissima linea genealogica di questa improbabile famiglia.
Belli anche i dialoghi fra Neal ed Emma, come quelli fra figlio e padre ritrovati.
La veggente aveva predetto a Tremotino che avrebbe ritrovato suo figlio grazie a una maledizione non gettata da lui, grazie a una salvazione non procurata da lui, grazie a un bambino che potrebbe essere la sua dannazione. Qui si torna addirittura ai miti greci e alla storia di Edipo! Ambizioso!
Così ora il neo nonno ha una decisione da prendere: avrà il coraggio di uccidere suo nipote? Cosa è disposto a fare per riavere suo figlio? Neal/Baelfire gli ha già detto che non può perdonargli di aver anteposto il suo potere (la sua magia) alla possibilità di stare con lui. La magia è una droga e l’esistenza è qualcosa in cui calarsi con solo se stessi e un vulnerabile coraggio, come fa il piccolo Henry e come dolorosamente impara a fare Emma.
Anche lei, qui da suo figlio comparata a Regina, comprende che mentire equivale a barare quanto fare uso di magia. La magia è una menzogna eretta a mezzo per ottenere quello che si vuole esattamente come lo si vuole. E infatti questa malattia della vita è quella in cui pare stia ricadendo alla grande, come il suo solito, Regina.
Cora, decisamente migliorata in abiti civili, vuole trovare, grazie alla perizia di Hook a decifrare le mappe, il pugnale magico di Tremotino: vuole controllare l’Oscuro affinché uccida Emma, Snow e David così che Regina, apparentemente senza colpa, possa riavere suo figlio. E lei, stupita e grata, sorride. Ma come? Dopo tutta questa strada, siamo ancora al punto di partenza?
Ed ecco, la Regina cattiva è tornata: si salvi chi può! (O no?)