Recensione: L’Ultimo Sopravvissuto – Sara Parton e Letizia Sangoi

Due giovanissime autrici per una storia ad alta tensione che vede protagonisti un gruppo di ragazzini alle prese con il misterioso «Lui».

Sei ragazzini e un mistero, questo il nucleo intorno a cui si sviluppa la storia ideata da Sara Parton e Letizia Sangoi. Un romanzo non privo di difetti, che però ha dalla sua una costruzione di notevole fattura e un ritmo incalzante, capace di mantenere salda l’attenzione del lettore e di condurlo a un finale per niente scontato o prevedibile come potrebbe apparire all’inizio.

Un thriller sovrannaturale per due giovanissime autrici

Una creatura che intende far rinascere la propria Razza e agisce, uccidendo i ragazzini legati tra loro da vincoli di amicizia, facendo leva sulle gelosie e i sentimenti negativi che possono sorgere all’interno di un gruppo. Cinque giovanissimi protagonisti che, in seguito alla perdita di una componente della comitiva, si troveranno a fare i conti con i legami che li uniscono.  Primi amori, invidie, ma anche solitudine, incertezze e complessi – spesso ingigantiti dal senso d’inferiorità nei confronti dei pari –  sono al centro della narrazione delle due autrici, che sviluppano un thriller sovrannaturale legato al complesso universo adolescenziale, ma fruibile da  lettori di tutte le età, anche in virtù di una solida analisi psicologica. Elemento cardine del romanzo è la paura, sentimento che i protagonisti sono chiamati ad affrontare e vincere.

Tutto ha inizio con la morte di Sandra, una quattordicenne trovata dissanguata in un vicolo di Firenze. In mancanza d’indizi concreti a cui appigliarsi, la polizia brancola nel buio. Ma gli amici della giovane vittima – Giada, Zaffira, Alice, Simone e Mattia – sono a caccia di risposte. Ad aiutarli nella loro ricerca sarà il ritrovamento del diario di una certa Veronica Torre, di cui Giada – la più dotata del gruppo – e il fidanzato Simone si avvarranno per iniziare le proprie indagini. I ragazzi scopriranno così di dover affrontare Lui, una creatura “dell’ombra”, che passa da un corpo umano all’altro, in attesa che si creino le condizioni per la rinascita sua stirpe. Ma venire a capo del mistero che avvolge quest’essere non sarà facile, tanto più che la morte di Sandra ha innescato un meccanismo perverso, che minaccia la vita dei protagonisti e, forse, del mondo intero. A dare un’inattesa svolta alla situazione sarà proprio la persona che, almeno in apparenza, sembrerebbe la meno indicata: Zaffira, da sempre la più sottovalutata e forse la meno matura del gruppo, malgrado sia di un anno più grande degli altri.

Dove non arrivano le autorità, riesce dunque ad arrivare un manipolo di adolescenti, che rifiuta di soccombere al sentimento di rassegnazione che la morte dell’amica dovrebbe avere innescato. Sara Parton e Letizia Sangoi partono da un presupposto originale e accattivante:  l’animo di un adolescente – che ha un cuore ancora puro e una personalità in fase di formazione – è capace di andare oltre quelle apparenze che una mente strutturata come quella di un adulto percepisce come ostacoli insuperabili. Di fronte alle difficoltà, i ragazzi agiscono spesso lasciandosi guidare dall’istinto, accettando anche di sacrificarsi per il bene altrui. Così,  Giada, Simone, Zaffira e Mattia – più defilata è invece Alice – affrontano con coraggio qualcosa che è troppo grande persino per un adulto, animati dai sentimenti contrastanti ma intensi, tipici della loro età.

Amicizia e  pericolo diventano quindi gli elementi principali di questa singolare opera prima, dove la suspense e il brivido fanno da contrappunto ai toni più introspettivi del romanzo di formazione.

It, un romanzo che ha molte affinità con L’Ultimo Sopravvissuto

Nonostante le buone premesse, qualche debolezza è ravvisabile nella caratterizzazione dei personaggi e nelle dinamiche tra essi, che non sempre risultano credibili e verosimili. Nei capitoli relativi alla scuola materna e alle elementari, ad esempio, i protagonisti – ancora bambini – mostrano una maturità e una consapevolezza che trascendono i loro anni. La situazione cambia nel momento in cui i ragazzini approdano alle medie: qui i rapporti vengono descritti con l’esattezza e la lucidità di chi ha vissuto di recente le medesime esperienze. Le autrici riescono, con sensibilità e acume, a descrivere emozioni e stati d’animo, mostrando anche una notevole capacità critica e analitica, che si traduce in una scrittura delicata e intimista, di forte impatto emotivo.

I rapporti tra i ragazzini sono fondamentali per capire le modalità con cui «Lui» riesce a insinuarsi nella loro compagnia. Lui ricorda l’It dello scrittore americano, anche se per Sara e Letizia si tratta di una sorta di vampiro, o meglio, di un succhiasangue, mentre il mostro di King era una creatura che si annidava nelle fogne della città e si nutriva di bambini. Rispetto al best-seller del noto autore americano, inoltre, non abbiamo una battaglia finale di gruppo, e i meccanismi che conducono all’epilogo sono differenti. Ne L’ultimo sopravvissuto i protagonisti seguono una pista – alla maniera dei romanzi gialli – sulla base degli indizi che, di volta in volta, appaiono sul loro cammino. Il Destino ha un ruolo centrale, soprattutto per le scoperte fatte da Zaffira. Altro elemento cardine è il coraggio di affrontare l’ignoto. I personaggi si trovano ad affrontare  prove che spesso li portano a compiere dei passi falsi, ma che consentiranno loro di crescere e di superare i limiti spesso autoimposti dal senso d’inadeguatezza tipico dell’età adolescenziale.  Solo dopo aver affrontato questo processo, giungeranno la determinazione e la forza necessaria a compiere dei sacrifici per il bene degli altri. Particolare risalto ha dunque la figura di Zaffira – il personaggio meglio delineato – una ragazzina pavida e insicura, che imparerà a credere in se stessa perché, come sembrano suggerire le autrici, credere in se stessi è necessario non solo per superare gli ostacoli che la vita ci pone, ma anche per realizzare le nostre aspirazioni.

Si arriva dunque a un finale per nulla scontato e ricco di colpi di scena, che ricorda quelli di anime e manga come Sailor Moon o Video Girl Ai.  Il romanzo, pur con i suoi difetti legati a lacune nella caratterizzazione dei personaggi – alcuni dei quali, ed è il caso di giada e Simone  giada, risultano stereotipati nella loro eccessiva perfezione – e a uno stile che, malgrado la veridicità fornita dall’uso del discorso indiretto libero, presenta non poche ingenuità e approssimazioni, si sviluppa partendo da una serie di trovate accattivanti e fantasiose, narrate con un ritmo in crescendo, che trova il suo culmine in un epilogo toccante e incisivo.

Le autrici: Sara Parton e Letizia Sangoi

Sara nasce a Pisa nel 1999. A nove anni vince un concorso di scrittura organizzato da Feltrinelli. In quinta elementare scrive una riduzione teatrale dell’Odissea. Appassionata di videomaking, cura tre canali su YouTube e partecipa a un forum on-line di giovani doppiatori italiani. Suona il pianoforte e studia francese e giapponese.

Letizia nasce a Udine nel 2001. Nel 2012 vince una competizione matematica memorizzando 302 cifre del π. Canta nel Piccolo Coro del Friuli Venezia Giulia, con il quale ha vinto una tournée in Russia, e ha cantato con “Les Petits Chanteurs de Saint Marc”. Fa parte del gruppo scout Feletto Umberto I. L’ultimo sopravvissuto nasce nel 2010 durante un gioco in spiaggia a Caorle, dove le autrici trascorrono insieme parte delle loro estati.

 

L’ultimo sopravvissuto

di Sara Parton e Letizia Sangoi
Casa Editrice: Giovane Holden Edizioni
Collana: Camelot
Pagine: 162
Prezzo: € 15
ISBN: 9788863962628

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