Trasformata da Repubblica Marinara ad Aeronautica, una Venezia regolata dalle leggi dell’alchimia diventa scenario d’incredibili avventure
Martin Faliero ha quattordici anni e un’incrollabile determinazione che lo porterà a pianificare l’evasione del padre, imprigionato nell’impenetrabile carcere dei Piombi di Venezia. Ad affiancarlo nella sua impresa saranno il carpentiere Renzo e l’aspirante Signora degli Aironi, Lisa.
Nell’era di internet e dei videogiochi hi-tech, il romanzo “piratesco” sembra non aver ancora perso il suo appeal. Per i più piccoli è soprattutto l’occasione per riscoprire epoche antiche, tempi in cui il mondo era tutto da esplorare e in cui ogni scoperta era fonte di meraviglia. In questo filone – che annovera tra i massimi esponenti in campo nazionale il grande Emilio Salgari – si colloca, impreziosito da sfumature fantasy – genere che ha ormai preso piede anche in Italia –, In fuga da Venezia, primo volume della serie Le repubbliche Aeronautiche, nata dalla penna di Davide Morosinotto. I fasti delle repubbliche marinare vengono rievocati in un intreccio narrativo all’insegna dell’avventura, cui si mescola il fascino e il mistero delle pratiche alchemiche legate a un “mitico” libro, il Grand Grimoire.
Tutto ha inizio con l’arresto di Leone Faliero, accusato di stregoneria. Siamo nella Venezia dei Dogi, una Repubblica non più Marinara, bensì Aeronautica, dal momento che l’acqua dei canali e di tutti i bacini del mondo conosciuto è misteriosamente svanita. Così brigantini, galee e altri mezzi di navigazione solcano i cieli grazie a particolari formule alchemiche, note anche al figlio di Leone, Martin, determinato a liberare il padre. Ad accorrere in suo aiuto saranno gli amici Renzo, un carpentiere descritto come il tipico “gigante buono”, e Lisa, che studia per diventare Signora degli Aironi, titolo che le consentirà di guidare gli uccelli che trainano i vascelli volanti. Sulla sua strada, il giovanissimo protagonista, s’imbatterà però nell’ambiguo Ezio Trimorte, un uomo in apparenza poco affidabile, che finirà col fornire un’importante contributo alla missione di Martin.
L’introduzione di questo personaggio, insieme a quella dell’altrettanto enigmatico arabo Alì, conferisce al romanzo una buona dosa di suspense, spingendo il lettore a domandarsi quale ruolo i due dubbi figuri giocheranno all’interno della storia. La risposta potrebbe sembrare lampante, ma nel corso della narrazione avremo modo di scoprire che nulla è come sembra. A fare da contraltare a queste figure, il giovanissimo protagonista. Martin, un ragazzino coraggioso e al contempo fragile, appare più maturo dei suoi coetanei, anche a causa della morte della madre e della contemporanea reclusione del padre, due eventi che finiranno col giocare un ruolo fondamentale nel suo processo di crescita. Ed è in questo faticoso processo che s’inseriscono l’amicizia con Renzo e quella con Lisa, verso la quale Martin non tarderà a sviluppare sentimenti di altra natura…
Amicizia, amore, avventura e magia sono dunque gli elementi su cui questo romanzo pone le sue fondamenta. Ma un ruolo centrale spetta senz’altro alla città di Venezia, descritta con la cura e l’affetto di chi ne conosce ogni singolo anfratto, eppure profondamente mutata dall’assenza dell’acqua, elemento che da sempre ne è il tratto caratterizzante. Come non tarderemo a scoprire, in questa sparizione c’è “lo zampino” dell’alchimia, che ha prosciugato tutti i bacini, costringendo i marinai al volo. Non solo, la Venezia raccontata nel libro è la città dei Dogi, all’interno della quale, nella fase di massima espansione commerci mercantili, si realizza l’incontro con la civiltà araba e con la sua cultura, che porta con sé la minaccia dell’occulto e i segreti delle arti alchemiche, incarnati dal Grand Grimoire, un libro misterioso e potente.
Morosinotto è attento alla ricostruzione dei dettagli e fa ampio ricorso all’espediente del flash-back per scavare in un passato all’interno del quale il giovane protagonista cerca delle risposte all’enigma dell’arresto del padre, dietro il quale – come vedremo – si celano ragioni politiche inconcepibili per la mente di un ragazzino. Martin, non è certo Harry Potter, eppure condivide il coraggio del celebre maghetto e, nel momento in cui apre il Grimoire, ricorda il Bastian de La Storia Infinita. Ogni elemento è inserito con precisione certosina, descrizioni e atmosfere sono evocate con tocco lieve, quasi magico. Forse il romanzo manca di un pizzico d’ironia, che avrebbe contribuito ad alleggerire alcune situazioni, ma l’avventura nel mondo delle Repubbliche Aeronautiche è godibile e stuzzica la curiosità del lettore nei confronti del secondo capitolo della saga, dove scopriremo qualcosa di più riguardo a Trimorte e ai misteri dell’alchimia…
L’autore: Davide Morosinotto
Classe 1980, è nato non troppo lontano da Venezia. Da piccolo era un gran sognatore, e si è rivolto alla scrittura per creare storie fantastiche. Col romanzo La corsa della bilancia si è aggiudicato il Mondadori Junior Award. Attualmente lavora come giornalista e traduttore di videogiochi.