Una strada per l’inferno.
La strada che Elena si appresta a percorrere dopo la trasformazione è disseminata di ostacoli e tutta in salita, ma la ragazza ha sempre dimostrato di essere in grado di affrontare ogni situazione con spirito di sacrificio e forza di volontà. Stavolta, però, Elena inizia a rimanere invischiata in situazioni e a provare sentimenti di cui lei stessa sembra non avere il controllo.
Il sangue umano, l’unico che le dà la forza di sopravvivere, ha su di lei un effetto inebriante. Matt, ancora preso dai sensi di colpa per la storia dell’incidente e da sempre affezionato in maniera particolare a Elena, non può dunque fare a meno di offrirle il suo stesso sangue.
A scuola, però, le cose si fanno complicate quando Elena è costretta affrontare, per la prima volta dopo la trasformazione, colei che l’ha precipitata nel suo nuovo, personale inferno: Rebekah, che frattanto è rimasta completamente sola. Senza amici e priva persino dell’appoggio del fratello, la bionda vampira è odiata e disprezzata da tutti, eppure non si lascia andare ad atteggiamenti vittimisti e reagisce alla maniera tipica di Becks: inizia a provocare Elena con battute ironiche, ma soprattutto cerca di farle perdere il controllo a scuola, mettendole di fronte una ragazza sanguinante. Elena è emotivamente così provata che, in preda a un momento di violenta rabbia, si ritrova in camera di Damon a cercare l’ultimo paletto di quercia bianca, intenzionata a uccidere la bionda originaria.
Connor, sempre più deciso a spazzare via ogni vampiro sulla sua strada – strada che lo ha condotto sino a Mystic Falls –, riesce nel suo intento di prelevare da Tyler una parte del suo veleno letale.
Becks, intanto, organizza una festa all’ultima ora di scuola: sono veramente molto teneri i tentativi di questa ragazza millenaria di integrarsi in una vita che non solo non la vuole (a causa delle sue azioni), ma che soprattutto lei non è in grado di vivere perché – come più tardi le ricorderà Matt nel corso di una visione – non è in grado di voler bene agli altri in maniera normale. Ed è proprio al party di Becks che Connor sferra il suo attacco: la birra offerta durante i festeggiamenti, infatti, è “corretta” con del veleno di licantropo, e quindi letale per qualsiasi vampiro la beva.
Tyler rimane sotto la curiosa protezione di Klaus che, venuto al corrente della presenza del cacciatore, cerca di preservare gli ibridi che gli sono sopravvissuti. Curioso come Tyler – che alla fine della scorsa stagione era stato uno dei fautori della cattura e della quasi morte del vampiro originario – sembri accettare questa sorta di custodia forzata senza troppa riluttanza: che l’ibrido ribelle stia nascondendo qualcosa al suo creatore?
A casa Lockwood arriva anche una vecchia amica di Tyler: la misteriosa Hayley, conosciuta sui monti Appalachi durante il training per liberarsi dal sire bond, che sembra condividere un segreto col mannaro e conoscere Klaus.
Nel frattempo, Damon decide d’interrogare Connor e, con l’aiuto di Meredith e Klaus, riesce a intrappolarlo in ospedale. Connor non tarda a rendersi conto che Klaus non è un vampiro come gli altri, e quest’ultimo, a sua volta, si accorge di non avere di fronte un cacciatore qualunque e gli chiede se sia «uno dei cinque», battuta che non sfugge a Damon, ma ormai è tardi. Un’esplosione mette fine alla vita di Connor. O almeno, così sembra.
Nel frattempo, Elena si reca alla festa di Becks con il paletto di quercia bianca e l’intenzione di uccidere la vampira, ma Stefan riesce a fermarla: la sua innata compassione non le permetterebbe di vivere con un simile rimorso. Il rischio di non riuscire a sopportare il senso di colpa potrebbe portarla alla drastica decisione di spegnere le sue emozioni e di non riuscire mai più a essere se stessa. Consapevole di questo rischio, Stefan cerca di allentare la tensione portando Elena a fare un liberatorio giro in motocicletta.
Il modo in cui il minore dei fratelli Salvatore cerca di risolvere la profonda crisi che tormenta la neo-vampira con la dolcezza di un fidanzato amorevole è ammirevole e tenero: ma è davvero questo ciò di cui lei ha bisogno? Perché quell’immagine di Elena che si stacca dalle spalle di lui per librarsi libera nel vento ha tanto l’aria di essere “un addio”? Stefan non si rende conto che quello di cui la ragazza che ama ha bisogno è riuscire a convivere con la sua nuova natura, e cerca di farla vivere come se nulla fosse successo. In questo modo, però, il tormento di lei rimane imbrigliato e non riesce mai a trovare sfogo, minacciando di condurla a un punto di rottura.
Elena ha bevuto la birra alla festa di Becks, quindi è avvelenata: a Stefan non rimane altro che chiedere a Klaus di nutrire la ragazza con il suo sangue per salvarla. Il vampiro originario, inaspettatamente, decide di salvarla, lasciando intendere che la ragazza potrebbe essergli molto più utile da viva.
Ma i guai per la nostra neo-vampira sembrano non avere fine. Poco dopo, infatti, la ragazza si trova ad affrontare l’ennesima situazione critica: mentre si sta servendo di Matt per nutrirsi, perde il controllo e tenta di ucciderlo. Damon, però, interviene e promette di aiutarla a convivere con la sua fame.
Anche in questo frangente è evidente come Damon riesca a capire meglio del fratello ciò di cui la ragazza ha davvero bisogno. Stefan vuole evitare che Elena agisca come una vampira, perché teme non sarebbe in grado di accettare la sua natura mostruosa. Damon, al contrario, vuole far sì che Elena, ormai irrimediabilmente DIVERSA, riesca a convivere con questa nuova realtà senza colpevolizzarsi, ma cercando un equilibrio tra la vita che aveva (e che voleva) e quella che, a causa di un destino avverso, è costretta ad accettare.
Klaus, frattanto, ha salvato Connor, la cui storia personale sembra essere collegata a quella dei vampiri originari. Ma per quale motivo il potente e machiavellico ibrido ha scelto di di salvare il cacciatore?
Saranno Klaus e Rebekah a rispondere a questa domanda quando racconteranno a Stefan che, circa mille anni prima, in Italia, i fratelli Originari entrarono in contatto con una famiglia di ragazzi particolari: i Cacciatori. I Cinque. Questi potenti sterminatori di vampiri, grazie all’incanto di una strega, erano stati i primi a dare la caccia ai succhiasangue, ma non solo: avevano anche trovato il modo di “mettere a riposo” i vampiri originari, grazie al pugnale d’argento e alla polvere di quercia.
La loro famiglia aveva dato vita alla Setta dei Cinque e trovato un modo infallibile per eradicare la razza dei vampiri: una CURA
Ed è proprio questo che Klaus e Rebekah offrono a uno Stefan pronto tutto pur di ritrovare la “sua” Elena.
Ebbene sì: sembra che esista una CURA per il vampirismo. Infatti, sul corpo del cacciatore prescelto appare un misterioso tatuaggio – visibile solo dagli altri potenziali cacciatori –, che all’uccisione di ogni vampiro si arricchisce di nuove immagini: una mappa in divenire che, una volta completa, condurrà alla cura.
Rebekah, nei tempi antichi, si era innamorata di uno dei fratelli cacciatori, Alexander, e lui, probabilmente a sua volta innamorato di lei, le aveva offerto la possibilità di ritornare umana. La ragazza, ancora e sempre alla ricerca di qualcuno che potesse amarla realmente, gli aveva confessato la verità su tutta la sua famiglia e i cacciatori li avevano colpiti con il pugnale. Ma i cinque non conoscevano la doppia natura di Klaus, il quale, una volta risvegliatosi, li aveva uccisi tutti per poi scagliarsi contro la sorella, rea di aver “venduto” la propria famiglia in cambio di qualcosa.
«Cosa ti aveva promesso, Rebekah?»
In questo episodio appare chiaro come Stefan sia così disperato da non preoccuparsi affatto delle conseguenze che potrebbero scaturire un altro patto con Klaus (basti ricordare come lo aveva ridotto l’estate prima), ma soprattutto la cosa che maggiormente traspare è come, stavolta, la caratteristica principale del suo rapporto con Elena – cioè la libertà lasciata alla ragazza di “agire secondo la propria coscienza” – venga deliberatamente ignorata per poter arrivare al suo scopo. Scopo che rivela non solo il desiderio di ridarle la vita che lei aveva sempre voluto, ma soprattutto quello di poter vivere con lei (da umano!) quella vita. Dovremmo vedere il suo come un gesto altruista nei confronti della persona di cui è innamorato, oppure come l’ultimo, disperato tentativo di tenere legata a sé una donna ormai diversa e sempre più simile – nei sentimenti e negli atteggiamenti – a suo fratello, nonché rivale in amore?
Ma, soprattutto, come può Stefan – dopo tutto quello che Elena ha dovuto subire a causa del perverso disegno di Klaus di usarla per creare il suo esercito di ibridi – scegliere volontariamente di condannarla a essere solo una sacca di sangue nelle mani dell’ibrido assetato di potere?
Ma analizziamo un po’ la figura di Klaus in questo episodio. Lo vediamo al culmine della sua cattiveria. A una visione superficiale potrebbe sembrare che il suo personaggio abbia compiuto dei passi indietro. Invece no: l’essenza di Klaus sta tutta nella perseveranza con cui cerca di giungere al suo scopo. E nella triste e assurda convinzione che – visto che in mille anni di vita nessuno ha mai mostrato di nutrire amore per lui – la sua famiglia surrogata di ibridi senza coscienza sia l’unica cosa che gli resta.
Il primo degli ibridi non cerca redenzione, né amicizia, né tantomeno approvazione. Appare così immerso nella propria solitudine e nella propria personale guerra contro il mondo, che cercare di modificare questi tratti della sua personalità finirebbe con lo snaturarlo. Il fatto stesso che voglia far pace con Rebekah solo per ottenere da lei informazioni importanti e che scelga proprio Stefan per farsi aiutare non fa altro che mettere ancora una volta in evidenza quanto siano radicate le sue folli convinzioni sugli altri: è così intelligente da capire quasi sempre quali siano i punti deboli di tutte le persone che ha intorno ma, nella sua cieca lotta per la conquista del potere, non riesce mai a trovare un’evoluzione personale. Come abbiamo già detto più volte, sarebbe così facile per lui cercare di ristabilire un legame con la sua famiglia… Rebekah gli è talmente legata che, nonostante secoli di abusi emotivi, sarebbe ancora disposta a fare qualsiasi cosa pur di ottenere il suo affetto.
Alla fine, quando per l’ennesima volta la ragazza si rende conto di essere solo d’intralcio al fratello, la vediamo accettare la morte con serenità, perché conscia di non aver sbagliato niente. È la vittoria totale della RAGAZZA CHE AMAVA CON TROPPA FACILITA’ CONTRO L’UOMO CHE NON SAPEVA AMARE. E Klaus lo capisce: un’ombra di dubbio attraversa il suo sguardo prima di pugnalare ancora una volta la sorella. Ma non è che un attimo.
La sua risolutezza non appare quasi per niente scalfita dalle parole di Becks. Al contrario, poco dopo, come se nulla fosse, lo vediamo intimare a Stefan di non rivelare a nessuno la leggenda dei cinque e di tenere in vita Connor fino a quando lui non sarà di ritorno. Infatti, per completare il tatuaggio e l’incantesimo occorre una spada che Becks ha seppellito insieme al corpo dell’amato Alexander. La tomba si trova in Italia e Klaus ha intenzione di andare di persona a recuperarla.
Tornando a Elena, nello scorso episodio avevamo visto Damon che prometteva di aiutarla a essere un vampiro. A questo scopo lei, Damon e Bonnie si recano all’università dove un tempo insegnava la nonna di Bonnie. Damon vuole mostrare alla sua “allieva” che esiste il modo di nutrirsi di esseri umani senza toglier loro la vita, mentre Bonnie approfitta della visita per incontrare un vecchio collega della nonna: Shane, esperto di esoterismo e, forse, di molto altro. Questo personaggio appare subito come un giovane uomo sicuro di sé e, soprattutto, portatore di parecchi segreti. Come vedremo nell’ultima scena, infatti, è stato proprio lui a condurre Connor a Mystic Falls.
Al college, quella stessa sera, si tiene una festa a tema: il vostro serial killer preferito. Quale miglior modo per due vampiri affamati e senza controllo di nutrirsi senza destare sospetti e divertirsi senza troppi scrupoli morali?
È questo lo spirito che avvicina Elena e Damon in un sensuale ballo della perdizione: la ragazza è ebbra di sangue e la presenza dello spregiudicato vampiro non fa che aumentare la sua confusione. Perché lui non la giudica. Perché lui ha il potere di portarla a godere dell’inferno in cui è sprofondata. Perché lui riesce a guardarla come se fosse la cosa più preziosa del mondo, pur essendo un mostro. Questa scena ci consente di mettere a fuoco il dualismo di Elena in questa stagione. Una parte di lei vorrebbe restare avvinghiata a Damon, persa nell’oblio del sangue, mentre un’altra vorrebbe sprofondare tra le bracciata di Stefan, debole e sconfitta.
Il fatto di essere più simile a Damon da vampira di quanto lo sia mai stata da umana ci porta senz’altro a pensare che l’autocontrollo e la mitezza che la caratterizzavano da umana altro non fossero che una forzatura, una corazza imposta dalle molte, troppe, vicissitudini che è stata costretta ad affrontare. Corazza che torna al suo posto al primo sguardo di monito misto a biasimo rivoltole da Bonnie. Non appena Elena incontra gli occhi dell’amica, infatti, ricorda immediatamente chi è – o chi dovrebbe essere –, è che il suo posto è a casa con Stefan – il vero amore della sua vita e l’uomo con cui dovrebbe superare quel momento di transizione –, e non sull’orlo del precipizio insieme al ragazzo che riesce sempre a farle perdere il controllo, spingendola a trasformarsi in qualcuno che lei non vuole essere.
La domanda è: si possono celare in eterno i propri istinti e i propri sentimenti solo perché non sono quelli moralmente più accettabili?