In arrivo l’ultimo lavoro della DreamWorks, con il consueto mix di azione, ironia e poesia e una favolosa squadra di “supereroi” dall’animo antico.
«Vedi, Wendy, quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si sbriciolò in migliaia di frammenti che si sparpagliarono qua e là e così nacquero le fate. […] E quindi, dovrebbe esserci una fata per ogni bambino o bambina.»
«Dovrebbe? Non è così?»
«No. Vedi, i bambini, oggi, sanno un sacco di cose e troppo presto smettono di credere alle fate. Ogni volta che un bimbo dice: “Non credo alle fate”, una fata muore.»
Così raccontava J. M. Barrie nel suo Peter Pan, o il bambino che non voleva crescere, già nel lontano 1904; e per coinvolgere i piccoli spettatori (prima che i lettori, perché la sua opera fu innanzitutto messa in scena a Londra), al momento del triste sacrificio compiuto dalla fatina Tinker Bell per salvare Peter, fece loro battere le mani per salvarla: «Se credete nelle fate», urlò Peter, «battete le mani. Non lasciate che Campanellino muoia.». E in quanti dal quel primo spettacolo, in teatro come a casa chini sul libro, hanno accolto l’invito e battuto forte forte le mani per salvare Tinker Bell e essere parte della magia della fantasia. Come tanti, negli anni, sono stati i piccoli lettori e spettatori che insieme a Bastian, il protagonista de La storia infinita (Die unendliche Geschichte, 1979) di Michael Ende, hanno gridato il nuovo nome da dare alla Infanta Imperatrice per fermare l’avanzata del terribile Nulla, ormai prossimo a far svanire gli ultimi granelli rimasti del Regno di Fàntasia. Gridare quel nome – un nome qualunque, uno differente per ciascun bambino – è gridare “io ci credo”, l’unica arma contro quel Nulla, generato dal disincanto, dallo smarrimento della meraviglia per le piccole e grandi cose, dall’abbandono dell’immaginazione.
E proprio in questo filone di narrativa e intrattenimento per ragazzi, che vuole insegnare loro a credere ancora nella magia, a continuare a sognare e creare nuovi mondi e magnifici personaggi, a rimanere bambini per più tempo di quanto oggi sia loro concesso, si inserisce il nuovo film d’animazione della Dream Works, Le 5 Leggende (Rise of the Guardian), in uscita nelle sale statunitensi in questi giorni e in quelle nostrane il 29 novembre. Con quel mix di ironia, azione e poesia che è proprio delle opere di questo studio (solo per citarne alcune, si pensi al meraviglioso Dragon Trainer e agli esilaranti, eppur sentimentali, Shrek, Madagascar e Kung Fu Panda, o all’originalissimo Megamind), vengono chiamati a raccolta cinque personaggi del più antico folkrore occidentale, proposti in una veste moderna ma che non ha perso la sua anima tradizionale. E come renderli in una nuova forma accattivante ma che lasci loro tutta la magia, se non trasformandoli in un gruppo di supereroi fantastici un po’ Compagnia dell’Anello e un po’ Justice League of America (per intenderci, l’egida sotto cui si raccolgono i maggiori supereroi della DC Comics)?
Ecco gli elementi intramontabili che compongono questa squadra agguerrita ma dall’anima antica: Nord (Babbo Natale), imponente, autoritario, con enormi bicipiti tatuati con le scritte “Buono” e “Cattivo” e un divertente accento russo; Calmoniglio (il Coniglietto Pasquale), più simile a una lepre e grande come un canguro, un poco scontroso, si batte con un boomerang; Dentolina (la Fata del Dentino), per metà umana e per metà colibrì, sempre indaffarata a organizzare le sue fatine per la raccolta dei dentini; Sandman (il Guardiano dei Sogni), dall’aspetto pacifico e sonnecchioso, con la sua sabbia dorata dona i sogni ai bambini e crea immagini per comunicare con gli altri Guardiani; infine, Jack Frost (figura elfica appartenente al folkrore nordeuropeo, un po’ trickster un po’ vecchio saggio a seconda delle leggende, è colui che porta la neve e annuncia l’inverno), vero protagonista del film, tutto da scoprire – anche da lui stesso.
Questa favolosa squadra per la prima volta riunita, invece di consegnare doni natalizi, distribuire uova pasquali, raccogliere dentini caduti lasciando in cambio monetine, elargire sogni d’oro e far nevicare sino a poter felicemente gridare “chiuso per neve!”, tira fuori le armi per combattere il terribile Pitch (l’Uomo Nero), che sta invadendo con i suoi Incubi tutti i sogni dei bambini facendo perdere loro la capacità di credere nella magia, nelle fate, in Babbo Natale… Ma la lotta è impari, perché per ogni bambino che non crede più, i nostri prima perdono i poteri e poi svaniscono. Nel Nulla “endeiano”. I cinque sono dunque i Guardiani dei bambini, ma anche i bambini sono i guardiani dell’esistenza delle cinque leggende, della poesia e della magia di cui sono portatrici (come una bellissima scena dal film rappresenterà in modo commuovente). La fantasia è custode e generatrice di nuova fantasia. I veri guardiani, allora, dovrebbero essere gli adulti, impegnati a preservare nei loro bimbi l’immensa potenza creativa dell’immaginazione. “Ma – per usare la tipica chiusa di Ende – questa è un’altra storia, e si dovrà raccontare un’altra volta“.
Il messaggio del film è potente e l’invito ancora di più: perché le cose belle e magiche esistano e si avverino, bisogna crederci! Bisogna affrontare il mondo con quella meraviglia incantata di chi vede le cose per la prima volta e se ne lascia conquistare. Come dice Nord in questo intimo scambio con Jack Frost:
«Esatto! Occhi grandi. Molto grandi, perché sono occhi pieni… di meraviglia. Quello è mio centro. È così che sono nato. Con occhi che hanno sempre percepito la meraviglia in ogni cosa! […] Occhi che vedono le luci negli alberi e magia nell’aria. […] La meraviglia è ciò che porto nel mondo e proteggo nei bambini. È quello che fa di me un Guardiano. È mio centro.»
Il movie uscirà nelle nostre sale a fine mese, ma per assaggiarne in anteprima la magia – o per riviverla più e più dopo la visione – è possibile leggere Le 5 leggende. La storia (Fabbri Editori, disponibile dal 31 ottobre), trasposizione letteraria del film che è stata fonte principale di questo articolo. O, meglio ancora, leggere ad alta voce ai propri bambini la versione abbreviata e illustrata (Le 5 leggende. La storia illustrata, sempre Fabbri Editori). È già uscito anche Le 5 leggende. Il libro gioco per i più piccini, con adesivi, labirinti e suggerimenti per disegnare e scrivere e… per restare in tema, stimolare l’immaginazione.
QUI il trailer italiano.