Black Moon. Chiedi alla luna – Keri Arthur

L’ultimo capitolo della Riley Jenson Guardian series, esito di un percorso qualitativo tutto in salita.

La chiusura dell’ultimo volume di una saga – soprattutto se così longeva – è momento di un doveroso bilancio. E la Riley Jenson Guardian series, nonostante proprio questo ultimo capitolo non abbia corrisposto pienamente alle aspettative, chiude veramente in positivo. Partita con un tag piuttosto spiazzante, essendo il primo esponente del genere arrivato in Italia, si presentava come un urban fantasy per adulti, nel cui intreccio andava continuamente a inserirsi un’abbondante e sempre gratuita presenza di sesso esplicito. Ma se inizialmente poteva considerarsi interessante, o quanto meno curiosa, la soluzione di “legittimare” questa costante presenza di sesso con l’assoluto e insopprimibile bisogno insito nella specie dei mannari di contatti fisici (idea che in qualche modo sollevava il velo della morale dall’atto stesso – il sesso è un bisogno indiscutibile – e faceva della protagonista una disinibita rappresentante della propria specie piuttosto che una donna frivola e amorale), già dal secondo libro l’escamotage del sesso ovunque, con chiunque e in qualunque momento, a base delle indagini, a base di ogni tipo di relazione, non poteva che risultare svilente e perdere persino di sensualità (a causa della ripetitività e della mancanza – pure! – di una certa estetica descrittiva).

È stato un sollievo, dunque, per chi della saga apprezzava le caratterizzazioni e il world building soprannaturale, ma faticava a trovare valore nella sua controparte erotica, rilevare nel quinto volume, Embraced by Darkness (Black Moon. L’abbraccio della notte), i primi segni di un cammino di crescita – personale e affettiva – della protagonista Riley e, di conseguenza, quelli di una svolta nell’impianto stesso dei romanzi, con un progressivo declassamento del ruolo del sesso, a favore del plot romance e di quello investigativo. Questo cammino ha conquistato la meta solo dopo alcuni libri, tappa dopo tappa: dall’accettazione di Riley di avere due anime – quella di vampiro e quella di lupo – che hanno ciascuna la propria anima gemella, all’abbandono della promiscuità e alla resa al sentimento provato per il vampiro Quinn, che l’autrice le ha fatto negare per tutti i libri dopo aver dato nel primo l’illusione ai lettori più romantici della nascita di una storia d’amore abbagliante.

EDIZIONE ITALIANA 2012

In questo capitolo finale si compie l’ultimo passo di maturazione della saga come della protagonista. Qui Riley, piegata e quasi spezzata ormai dalle delusioni, dalla caduta dei sogni, dai torti subiti, dalle dolorose perdite e in particolare da quella della sua anima gemella, attraverso un insolitamente affaticato percorso narrativo e un dosato lavoro introspettivo conquista una nuova e più vera consapevolezza. Di sé come donna, al di là delle leggi impostele dalla natura di lupo, e di sé come persona, al di là dell’immagine che ne aveva inizialmente e del futuro che aveva progettato. Questa nuova Riley è una donna compassionevole, moderata, generosa e sufficientemente matura da rinnegare gran parte delle realtà che l’hanno definita da sempre: la missione violenta di Guardiana, la leggerezza sessuale dettata dalla sua natura di licantropo, la solitudine di un branco formato da due soli membri rinnegati – lei e il fratello gemello Rohan –, il sogno di sempre di costruire una vita perfetta e serena da lupa accanto alla propria anima gemella.  Divenendo consapevole di se stessa e del proprio cuore e accettando di scendere a compromessi con la realtà, scopre che il destino che ha sempre condannato nei panni di usurpatore, le ha invece donato davvero molto. A partire dall’amore di Quinn, l’anima gemella della sua metà vampira, sino alla creazione di un vero e proprio branco costituito da persone che si amano profondamente. La famiglia che le è sempre mancata per colmare le mancanze del passato e un compagno straordinario per riscrivere i progetti sul futuro.

Al di là di questa crescita – sia del testo che della protagonista – e dei suoi esiti positivi, diverse cose in questo libro non funzionano come avrebbero potuto: forzature sulle coincidenze, qualche gaffe narrativa (dettagli errati, affermazioni su realtà non ancora svelate, ecc), una prima parte piuttosto insipida (forse volutamente sbiadita proprio per rendere lo stato d’animo cupo e indeciso della protagonista, ma comunque eccessivamente noiosa) e una mancanza di focus sulle emozioni nei momenti in cui ce lo si aspetterebbe. In tal senso, il volume precedente era stato più convincente nel plot investigativo e più incisivo ed emozionante in quello romance.

RILEY JENSON GUARDIAN SERIES

Ma l’autrice si riscatta facendo chiudere a Riley ogni conto in sospeso e regalando a lei e ai lettori un happy end a tutto tondo, con la promessa di un futuro radioso – non tanto perché le cose sono andate come si desiderava, ma perché le si è accettate per come sono venute – e, finalmente, lontano dalla solitudine che ha insidiato tutta la sua vita. Si chiude forse solo l’ultima pagina con il rimpianto che la Arthur non abbia conferito alla saga questi toni introspettivi e maturi sin dal primo libro, concedendo da subito ampi spazi alle piacevolissime caratterizzazioni, all’interazione tra i personaggi e al particolare world building. Ma rimane il dubbio che, in realtà, ad far risaltare la ricchezza e la profondità dei volumi finali, sia proprio il gap con quelli iniziali, forse voluto e progettato dall’inizio, forse – invece – esito di una maturazione personale e stilistica dell’autrice; ma poco importa, perché il risultato è che la trasformazione della Riley Jenson Guardian series da urban fantasy + steamy sex in urban fantasy + romance è un successo per l’autrice e un processo assolutamente vincente e appagante per il lettore.

Black Moon. Chiedi alla luna

Titolo originale: Moon Sworn
Autore: Keri Arthur
Editore: Newton Compton
Collana: Vertigo
Pagine: 320
Prezzo: 14,90

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