L’amore ai tempi della favola nera. La meccanica del cuore, nuovo romanzo del cantante rock Mathias Malzieu, incanta e seduce.
Edimburgo, fine Ottocento. Un bambino sta per nascere. Un bambino non desiderato, purtroppo, perché frutto di un rapporto sessuale fra una prostituta e un suo cliente. Jack viene al mondo nel giorno più freddo che si ricordi da decenni. Il suo cuore, troppo piccolo e delicato, è completamente ghiacciato.
Così, la saggia levatrice e strega Madeleine decide di impiantargli un minuscolo orologio a cucù di legno nella cassa toracica, in modo che le lancette possano far funzionare correttamente il muscolo cardiaco. L’ingegnosa protesi funziona, salvando il bambino da morte certa. Affezionatasi al neonato, Madeleine decide di tenerlo con sé diventando per lui una sorta di mamma e medico. Dal giorno della sua nascita, tutte le mattine, la donna ricarica l’orologio per mettere in moto il piccolo cuore di Jack, ricordandogli sempre che le emozioni forti potrebbero solo fargli del male. Soprattutto l’amore, che potrebbe persino ucciderlo. E sarà proprio questo travolgente sentimento, incarnato dalle delicate fattezze di Miss Acacia, ballerina andalusa dagli occhi di cerbiatta, a far sobbalzare per la prima volta il cuore-cucù del protagonista.
Un piccolo gioiello. Una miniatura, come l’orologio a cucù che si cela nel petto di Jack. La meccanica del cuore è una favola gotica – dolceamara, violenta e romantica – e come tale va assaporata. I suoi personaggi sono quelli delle fiabe, tracciati quanto basta per creare magia, follia e stupore: Jack, cagionevole e tenace, Madeleine imperturbabile eppure capace di slanci d’autentica passione, e infine il regista Méliès, magnifico sognatore. Le atmosfere sono intrise di fascino e incantano proprio per la loro irrealtà. La Spagna dipinta – e la scelta di questo temine non è casuale – da Mathias Malzieu ricorda la Corte dei Miracoli di Victor Hugo e le feste degli artisti di strada. Man mano che la trama prende forma, le parole sembrano quasi sparire, scalzate via dalle leggiadre immagini nate dall’estro dell’autore. Non stiamo più leggendo un romanzo, ma assistendo a un film. Perché lo stile poetico di Malzieu è sicuramente cinematografico: ricco di simbolismi, scandito da descrizioni scarne e dialoghi serrati ed efficaci. Ci viene narrato solo l’essenziale, quel tanto che basta a far proseguire la storia, ma non manca mai una buona dose di poesia:
«Penso solo a una cosa: ritrovarla. Gustare ancora, prima possibile, quell’indicibile sensazione. Rischio di sputare uccelli dal naso? Dovrò farmi riparare spesso il cuore, e allora? Mi riparano questa roba da quando sono nato. Rischio la morte? Forse, ma adesso rischio la vita se non la rivedo, e alla mia età mi sembra molto più grave».
L’amore è descritto in tutte le sue forme e sfumature: passione, amicizia, fratellanza, affetto filiale. Malzieu scrive un’ode alle pulsioni umane, fisiche ed emotive, e prende il lettore per mano, trascinandolo a passo di flamenco su quella folle giostra che è la vita stessa. La storia di Jack arriva – è proprio il caso di dirlo – dritta al cuore, perché ognuno di noi ha vissuto i turbamenti dell’adolescenza e ne ha conosciuto i primi palpiti, le delusioni, le lacrime e le gioie. Ed è proprio la possibilità d’identificarsi completamente nel suo protagonista il vero motore del romanzo, il suo elemento catalizzatore. Perché, in fondo, davanti all’amore, tutti siamo inadeguati, dei freak. Chi non ha mai avuto paura di sbagliare? Chi non è mai stato geloso?
Unica pecca della storia, forse, è un finale che risulta troppo affrettato e poco sviluppato. La meccanica del cuore – che sarà presto adattato per il cinema dal regista Luc Besson – resta comunque il libro perfetto per tutti i romantici, che ameranno perdersi tra le sue pagine accoccolati sulla propria poltrona. Menzione speciale per la deliziosa copertina, splendidamente illustrata da Benjamin Lacombe.
L’autore:
Mathias Malzieu nasce a Montpellier nel 1974. Leader del gruppo rock francese Dionysos ha scritto tre romanzi. La meccanica del cuore è l’unico a essere stato tradotto in diverse lingue: il suo primo vero successo letterario.