A Torino si nasconde una città nascosta con maghi, negromanti e viaggiatori del tempo.
Ha esordito lo scorso 10 maggio in tutte le librerie italiane ed è stato uno dei protagonisti delle presentazioni dell’Editrice Nord all’appena trascorso Salone Internazionale del Libro di Torino. Si tratta de La viaggiatrice di O, romanzo urban fantasy firmato dalla piemontese Elena Cabiati e finalista alla prima edizione del torneo IoScrittore indetto annualmente dal gruppo GeMS.
Il romanzo è ambientato a Torino dove, secondo la fantasia dell’autrice, esisterebbe una città “nascosta” dove maghi e negromanti si sfidano quotidianamente per il destino della magia stessa. I primi devono proteggere le vie della magia (opere artistiche nate per tramandare di epoca in epoca l’esistenza stessa della magia), mentre i secondi lottano per rendere più elitari i poteri magici. In questa ambientazione vive Gala, strega quattordicenne dall’immenso potere. Una ragazza intraprendente e caparbia che si ritrova a essere il centro di una lotta secolare tra maghi e negromanti, tra bianco e nero, tra bene e male. Viaggiando nel tempo per proteggere le vie della magia, Gala dovrà lottare per la sua sopravvivenza ma soprattutto dovrà imparare le regole del gioco e prendere atto del suo destino.
Tra la Venezia del ‘700, il medioevo dell’inquisizione e la moderna Torino, Elena Cabiati costruisce un intreccio narrativo interessante, accurato e nel contempo facile da seguire. Il romanzo ha un preciso target adolescenziale e lo stile della scrittrice piemontese ben si adatta all’obbiettivo: semplice, scorrevole, brillante e ricco di scenette che fanno sorridere il lettore.
Il fulcro del libro è composto dall’ambientazione e dalle vicende mentre lo sviluppo dei personaggi è lasciato in secondo piano. Una scelta che potrebbe sembrare superficiale ma che, ancora una volta, ben si adatta al target scelto. Discorso diverso per i dialoghi, che troppo spesso risultano forzati, e per la conclusione, troppo frettolosa e di conseguenza non del tutto chiara. Due pecche che influiscono sul giudizio generale del romanzo ma che tuttavia non impediscono al lettore di apprezzare la fantasia e la spigliatezza di un autrice al suo esordio.
La viaggiatrice di O non è il nuovo Harry Potter (d’altronde di Harry Potter ce n’è uno solo) ma rappresenta comunque un buon esordio e un buon romanzo per adolescenti. Come detto in apertura, la Cabiati si è fatta notare attraverso il concorso IoScrivo che ogni anno coinvolge centinaia di aspiranti scrittori. Un’iniziativa che, a quanto pare, premia il Gruppo editoriale Mauri Spagnol con la scoperta di una scrittrice talentuosa che, con un po’ di esperienza, potrebbe farsi valere nel panorama fantasy italiano.