Ultimo Orizzonte – Valentina Coscia

Un romanzo post-apocalittico ambientato in terra ligure.

Quando si parla di storie post-apocalittiche vengono subito in mente le rovine di grandi città come New York o Los Angeles. Ma in un mondo devastato non potrebbero sopravvivere anche le piccole città italiane? È questa la domanda che caratterizza Ultimo Orizzonte, romanzo scritto da Valentina Coscia ed edito in formato digitale da WePub.

Il libro è ambientato in una La Spezia devastata dall’innalzamento dei mari. La città (ora chiamata semplicemente Spéza) è un territorio cupo e pericoloso dove il confine tra la vita e la morte è rappresentato dalla muagia, una diga, ormai poco solida, che per mezzo di complesse pompe controlla il livello delle acque. Questa comunità, già messa a dura prova dall’ambiente ostile, viene scossa da una serie di misteriosi morti. Tra leggende e antiche divinità in cerca di vendetta, l’unico a poter proteggere i suoi concittadini è Antibano, l’ultimo dei massacàn, i custodi della muagia. Riuscirà quest’ultimo ad accettare il suo destino e sconfiggere la manaccia soprannaturale?

Ultimo Orizzonte è un romanzo molto particolare che ha l’indubbio pregio di attingere copiosamente dal folklore ligure. In un epoca in cui fin troppi scrittori italiani ambientano (quasi sempre senza un valido motivo) i loro libri in territorio straniero, lo sforzo dell’autrice di radicare la storia nella sua regione natale è tanto originale quanto apprezzabile. Valentina Coscia riprende numerose leggende della Liguria e le adatta brillantemente ai suoi scopi ma, soprattutto, arricchisce il suo scritto di termini ed espressioni dialettali che aiutano il lettore a respirare la salsedine che domina Spéza.

La scelta di inserire la traduzione dei termini gergali in appendice non è fortunata (se usate un lettore ebook sapete bene che non è comodo saltare ogni volta in fondo al romanzo per leggere le note), ma la trama è facilmente seguibile anche senza conoscere l’esatta traduzione di ogni parola. Questo è forse conseguenza del fatto che l’intreccio narrativo è in realtà molto (troppo?) semplice. Mentre appare evidente lo sforzo di creare un mondo affascinante e verosimile, la costruzione della trama sembra troppo frettolosa. La formula “minaccia paranormale” + “eroe che deve accettare il suo destino” + “scontro finale” è abusata e stucchevole.

La caratterizzazione dei singoli personaggi è soltanto accennata (e qualche volta il lettore ha difficoltà a distinguerli), ma la visione d’insieme dell’intera comunità è interessante e coerente con l’ambientazione creata. Il romanzo è animato da personaggi rudi e pragmatici, pronti a inveire e a prendersi a pugni. Uomini induriti dalle difficoltà e dal continuo sforzo per sopravvivere. Personaggi che non verranno ricordati per la loro singolarità (come detto, carente), ma per la loro posizione in una comunità ben descritta.

Lo stile della Coscia, al suo primo romanzo, è molto vario ma altalenante. L’autrice sceglie di cambiare spesso il punto di vista narrativo passando dalla prima persona presente del protagonista, Antibano, alla terza degli altri personaggi di contorno. La gestione dei passaggi stilistici è buona, ma l’uso della prima persona non è sempre convincente e, in alcuni tratti, appare troppo forzata.

Ultimo Orizzonte è un romanzo dalle grandi potenzialità che, probabilmente, dovevano essere sfruttate meglio. La costruzione dell’ambientazione è meritevole di lode, così come i collegamenti con il folklore ligure, ma storia, personaggi e stile avrebbero avuto bisogno di maggior cura.

Ultimo Orizzonte

di Valentina Coscia
Editore: WePub, 2012
Pagine: 177
Prezzo: 2,99 euro (ebook)

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