Eccoci al terzo ed ultimo appuntamento con la Edelstein Trilogie della tedesca Kerstin Gier. Trilogia di un amore forgiato attraverso i secoli e tinto dei colori di dodici gemme preziose che, se collezionate, sono in grado di svelare un arcano ma terribile segreto.
Per la gioia degli amanti di questa trilogia urban fantasy, a distanza di un anno, la Corbaccio Editori ci regala l’intera trilogia Edelstein Trilogie (Trilogia delle Gemme)/Liebe geht durch alle Zeiten (L’amore attraverso i secoli), composta da Red (rubino), Blue (zaffiro) e conclusasi proprio con questo Green (smeraldo).
Un tris di copertine veramente eleganti e, soprattutto nel terzo romanzo, scelta direttamente dai lettori grazie ad alcuni sondaggi messi online direttamente dalla Casa Editrice, che sembra aver puntato moltissimo su questa trilogia, e se proprio vogliamo trovarci un difetto, ci viene “impacchettata” splendidamente ma ad un prezzo leggermente troppo alto.
«Restiamo amici». Era veramente il colmo. «Sono sicura che da qualche parte nel mondo, ogni volta che questa frase viene pronunciata, muore una fata». […] Per mia natura non ero incline all’autocommiserazione, era la prima volta nella mia vita che soffrivo per pene d’amore. Pene d’amore di quelle serie, intendo. Quelle che fanno proprio male. Al loro confronto tutto il resto diventa insignificante. Persino la sopravvivenza è secondaria. Sul serio: il pensiero della morte in quel momento non era tanto spiacevole. In fondo non sarei stata la prima a morire di crepacuore, mi trovavo anzi in ottima compagnia: la Sirenetta, Pocahontas, Giulietta, la Signora delle Camelie, Madame Butterfly, e adesso io, Gwendolyn Shepherd.”
Il successo della Edelstein Trilogie è stato lampante e dilagante, al punto che la serie è stata tradotta in moltissime lingue in un lasso di tempo piuttosto ridotto, visti i tempi editoriali a cui siamo stati abituati in questi anni. Stiamo parlando, infatti, di una serie YA – young adult – senza vampiri, licantropi angeli o zombi (figure che in questo periodo stanno cercando in tutti i modi di spodestare i secolari vampiri). Un time travel che, unico nel suo genere, ha catturato immediatamente l’attenzione dei lettori grazie allo stile elegante ma accattivante della scrittrice Kerstin Gier che, avvalendosi di ironia, personaggi di grande impatto e una buona dose di fantasia è riuscita e creare un’opera piacevole e avvincente.
I fatti narrati nella trilogia coinvolgono dodici viaggiatori nel tempo, tutti legati da un particolare carattere genetico ereditario e connessi ad una particolare pietra preziosa e un nota musicale. Il Conte di Saint Germain, per controllare i viaggiatori e le inevitabili modifiche che avrebbero causato al Tempo, decide di creare una base e una Loggia dei Guardiani, incaricati di proteggere i Viaggiatori. I Viaggiatori vengono “trovati”, nel passato-presente-futuro e il loro sangue inserito in un particolare congegno, il Cronografo, in grado di farli viaggiare attraverso le ere. Lo scopo del Conte sembrerebbe essere quella di raccogliere il sangue di tutti i Viaggiatori e di scoprire così un “qualcosa” in grado di salvare l’intera umanità.
Peccato che, però, nessuno sappia, a parte il Conte, cosa possa essere questa misteriosa e miracolosa “cura” che il Conte vuole a tutti i costi e, Gwen, grazie all’aiuto di numerosi indizi disseminati nelle pieghe del tempo, si renderà conto che lo scopo del Conte è tutt’altro che nobile e disinteressato. Ma come contrastare il capostipite dell’intero ordine dei Guardiani al quale tutti danno la loro assoluta fiducia?
Protagonista indiscussa della trilogia è Gwendolyn Sheperd, adolescente nata e cresciuta nella Londra moderna. La sua vita, fino ad allora rigorosamente normale, viene completamente scombussolata quando scoprirà di essere in grado di viaggiare nel tempo grazie ad un particola gene che, nonostante tutti pensassero sarebbe stato ereditato da sua cugina Charlotte, sembra essere passato proprio a lei. La Normale Gwen.
Se a tutto questo uniamo la capacità di vedere i morti ed una mente pronta, acuta e incredibilmente autoironica sembra facile comprendere come Gwen sia riuscita a passare dallo status di “normale ragazza in fase di crisi adolescenziale” a quello di “testarda eroina dalla lingua tagliente”.
In Blue abbiamo lasciato una Gwen con il cuore irrimediabilmente infranto a causa di Gideon, suo unico e tassativo compagno di trasmigrazioni (viaggi nel tempo) che fin dalla scoperta del suo nuovo “dono” le era stato affidato come tutor. Un ragazzo che, testuali parole di Gwen, sfoggia un paio d’occhi verdi che “dovrebbero essere proibiti per legge” e che, ovviamente, era stato addestrato al suo ruolo fin da bambino, a differenza di Gwen. Gideon, dopo aver dichiarato il suo amore alla giovane viaggiatrice nel tempo, aveva ritrattato facendo intendere di aver agito solamente con il chiaro intento di conquistare la fiducia della ragazza per poterla controllare e raggirare.
«Probabilmente non deve muovere neppure un dito perché le fanciulle cadano ai suoi piedi.» La voce morbida e profonda del conte di Saint Germain mi ripeteva queste parole all’orecchio. E poi: «Non c’è niente di più prevedibile della reazione di una donna innamorata.»
“L’amore rende le donne stupide e manipolabili”, questo è in sostanza il messaggio che il Conte di Saint Germain, ormai chiaramente nemico della nostra Gwendolyn, decide di far arrivare alla ragazza convincendola che il giovane Gideon abbia sempre lavorato per lui, fin dal primo momento. Ovviamente la ragazza, orgogliosamente testarda, deciderà di trincerare il dolore e la delusione e di dimostrare al Conte e al “traditore dagli occhi verdi” di che pasta è fatta Gwen Sheperd, in barba al cuore infranto!
Sarà da qui che riprenderanno le avventure di Gwen, in Green. Cuore spezzato, orgoglio rattoppato e lingua sempre incredibilmente tagliente, non avrà nemmeno il tempo di crogiolarsi nel suo dolore perché il Conte di Saint Germain sembra aver finito la pazienza: vuole il sangue dei dodici viaggiatori e lo vuole in fretta.
Affiancata dalla migliore amica Leslie, dall’irriverente demone fantasma Xemerius e una vasta gamma di amici/nemici/familiari, che a rotazione contribuiranno in maniera più o meno volontaria a dipanare il gomitolo di intrighi e misteri che è la famiglia Sheperd, la nostra viaggiatrice riuscirà finalmente a venire a capo dell’intrigo spazio-temporale che l’autrice aveva intessuto nei precedenti due libri.
Verrà ritrovato il famigerato Cronografo rubato (del quale era stata ingiustamente, parzialmente, accusata la Gwen del futuro, quando la Gwen del presente aveva messo piede per la prima volta alla loggia dei Guardiani); verranno svelate identità inaspettate; ci saranno cuori infranti e cuori riuniti; tradimenti e pacificazioni e schieramenti da scegliere. Cosa sceglierà di fare Gwen: sosterrà Paul e Lucy contro il Conte di Saint Germain? Perché sembra che la vita di Gwendolyn sia destinata a finire se non verrà salvata da Gideon? Siamo veramente sicuri che lei rimarrà là, ferma, in attesa di essere salvata?
Ultimo ed emozionante volume della Trilogia delle Gemme dove, finalmente, tutti i tasselli andranno al loro posto, anche se l’intrigo apparirà magicamente chiaro al lettore solo all’ultima pagina del romanzo. Ricco di colpi di scena e rivelazioni veramente inaspettate, il tutto condito dalla fantastica presenza di spirito di Gwen, il pragmatismo di Leslie e la comicità di Xemerius.
Personaggi, come già detto, tutti perfettamente tratteggiati fin nei minimi particolari. Un plauso va senza dubbio a Zia Maddy ed i due fratellini di Gwendolyn che fungono da spalle perfette per la nostra eroina durante le sue disavventure. Decisamente rivalutato anche Gideon che, nel bene e nel male, è sempre stato il co-protagonista perfetto per Gwen.
Un finale semplice, ben studiato e suggestivo. Non c’è spazio per la banalità ed i lettori di Kerstin Gier non potranno che rimanere soddisfatti da questo terzo volume della serie, salvo poi rattristarsi per dover abbandonare, forse, per sempre i loro eroi.
Serie Edelstein Trilogie
1. Rubinrot (rubino), 2009 (Red, 2011)
2. Saphirblau (zaffiro), 2010 (Blue, 2011)
3. Smaragdgrün (smeraldo), 2010 (Green, 2012)
|