Un’insolita Regina dei Vampiri alle prese con la prima settimana da non-morta. Scalcagnati amici umani e alleati non umani. Due vampiri leader in lotta per conquistare l’appoggio dell’eletta. E… la passione per le scarpe, determinante per decidere da che parte stare!
Una vicenda insolita e irriverente, che rovescia e ironizza sugli stereotipi e i cliché legati alla letteratura vampiresca. E forse la parodia è l’esito naturale, nel contesto di un genere che ha raggiunto alti livelli di saturazione.
Così MaryJanice Davidson, in Non morta & nubile, primo libro della serie dedicata alla Regina del Vampiri ci racconta delle disavventure di una nuova vampira, con un colpo di scena che però può dare adito, a lettori particolarmente attenti ai dettagli storici, a un fraintendimento.
Betsy, al secolo Elizabeth Taylor, ha ventisei anni, una passione sfrenata per le scarpe griffate e una curiosa omonimia con la celebre attrice. Ma non chiamatela Liz, semmai… Regina dei Vampiri! Una Regina strampalata, superficiale e vanitosa, informatissima sui trend del momento, molto meno sul mondo dei non-morti, di cui comincia ad avere nozione dal momento in cui passa ad altra vita. E nell’arco di una settimana la non-morta che non teme crocifissi e la luce del sole e starnutisce all’aspersione dell’acqua santa viene coinvolta in una serie di disavventure, tra scoperte, aggressioni, attacchi e difese. Dalla parte della neo-vampira, l’amica Jessica e Marc, “aiutanti” umani; non mancano i non-morti Tina e Dannis. Ci sono poi i “due fuochi” tra cui la giovane è posta. Da una parte, il bellissimo Erik Sinclair, dall’altro Nostro, un super- cattivo senza scrupoli. Due leader non-morti in lizza per avere dalla loro parte colei che, come scritto su Il libro dei morti, porrà sotto la propria egida tutte le tribù dei vampiri.
Una Regina dei Vampiri per nulla canonica, anzi semmai una che i canoni li infrange e con un certo frastuono. Nessuna affinità con sovrane terribili, come quella dei Dannati di Anne Rice. Betsy è una sovrana “a rovescio”. Non è un “genio”, è vanitosa e superficiale, ma ha sempre la battuta pronta. Ed è una patita di scarpe: Salvatore Ferragamo, Manolo Blahnik, Prada. Betsy viene catapultata nella condizione di non-morta in una fase difficile della sua esistenza: è infatti appena stata licenziata e oltretutto è… nubile. A questi due aspetti, se ne aggiunge un altro: il difficile rapporto con il padre e con la matrigna, insensibile ed egoista. L’impatto con la nuova condizione non è sicuramente soft e la vede coinvolta in una serie di eventi in escalation, che la porta a scoprire di essere la Regina dei non morti. E come Regina viene contesa da Sinclair e Nostro, due potenti vampiri in lotta tra loro, ben diversi l’uno dall’altro.
Erik Sinclair è il classico vampiro bellissimo, tipo lo Spike di Buffy l’Ammazzavampiri. Fisico scultoreo, occhi magnetici, attrae fin dall’inizio la protagonista, che allo stesso tempo lo respinge. Il loro rapporto si gioca su una polarità a corrente alternata, che tuttavia fa pensare, come avviene in molti casi di questo tipo, a un amore incorniciato da una passione fortissima. Sinclair è un leader con abitudini che agli occhi di Besty sono discutibili. Dedito alla lussuria, ha diverse amanti da cui trae il nutrimento. In antitesi troviamo Nostro, un leader anziano e temuto, il “vero cattivo” che, malgrado lo stuolo di cortigiani da cui è circondato, ha la necessità di avvalersi dell’alleanza della Regina. L’incontro tra i due, sarà, ovviamente, all’insegna dell’irriverenza, e la stessa Betsy lo fronteggerà con il coraggio tipico dell’incoscienza. Solo che la giovane non è tanto un’incosciente. Il suo difetto, che per il lettore diventa un pregio, sta proprio nella lingua tagliente e nella capacità di fare dello spirito, anche nei momenti più critici.
L’irriverenza, i dialoghi serrati, le situazioni stranianti, un po’ kakfiane, un po’ brechtiane, sono un punto di forza di questo romanzo. La parodia, il rovesciamento dei cliché legati ai vampiri – l’acqua santa, il crocifisso, la luce del sole – avvengono grazie al personaggio di Betsy, che se di primo acchito e non solo appare come una superficiale e un tantino vacua, in seguito “acquista punti”. Vi è un fondo di umanità che emerge “nell’assenza” del padre e nella presenza di una matrigna poco sensibile alle esigenze della figliastra. Ma a prevalere è il lato brillante della giovane, che fa emergere anche stereotipi della società del post-femminismo. La società delle protagoniste di Sex & The city, ma anche del Diario di Bridget Jones. Donne con vite private spesso disastrate, la passione per lo shopping, quest’ultimo simbolo della possibilità di avere accesso a spese anche opulente grazie a una carriera più o meno in fase di rodaggio. La società del consumo, ma anche di una donna che ancora è legata a retaggi antichi, in cui l’affermazione personale e sociale si lega al matrimonio.
In questo modo il Chick lit e il romanzo vampiresco si incontrano. Mary Janice Davidson ha il merito di realizzare una vicenda divertente, con un buon ritmo, introducendo nuovi elementi, nel contesto di una “pista letteraria” molto battuta. Ecco dunque l’irrompere del comico. La Davidson, in tal senso, ha mostrato buon tempismo. Ha saputo raccogliere una pesante eredità, reinventando un classico. Un’operazione che sicuramente non piacerà a tutti e che romperà totalmente l’aura di mistero che rende così affascinante il vampiro. E,a proposito di fascino di questo non-morto, entra in ballo l’eros.
Non-morta & nubile è un romanzo piccante. Il sesso, giocoso e inaspettato in alcuni momenti, forte in altri, è centrale, visto che la Regina dei Vampiri ha una forza di attrazione su tutti quelli che incontra fuori dal comune. La Davidson spinge sull’aspetto erotico, in buona parte della letteratura vampiresca resa in modo più sottile e torbido. Qua invece, i sottintesi e i mezzi termini sono pochi, e gli unici si legano a pochi sottintesi negli scambi di battute tra i personaggi. L’autrice gioca infatti sull’aspetto sessuale, essendo questo altro elemento anche per la chick lit, dove la vita privata delle protagoniste, per nulla appagante – come quella di Betsy – ha una rilevanza, insieme alle sue vicissitudini erotiche. Effetto del post-femminismo? Meglio, sono vicende che evidenziano la componente seduttiva dei vampiri, senza mai abbandonare la vena irriverente.
Irriverenza… ma anche qualche “neo”. Mano a mano che si prosegue nella lettura, si scopre il vero nome di Nostro: Nostradamus. Resta un dubbio. Si tratta di un’omonimia o di un riferimento al Nostradamus vissuto veramente in epoca storica? Nell’ultimo caso, vi è una sorta di anacronismo, poiché il Nostradamus di cui racconta la Davidson è un inglese nato nel Seicento e ha avuto un ruolo centrale in diversi momenti della storia. Il Nostradamus noto a tutti per le profezie è invece nato nel Cinquecento ed è francese. Resta qualche perplessità sull’inesattezza. Gioco sui nomi o effettivo errore dell’autrice? Qualche altro neo riguarda i dialoghi: teatrali, divertenti, ma in alcuni punti, laddove a interloquire sono diversi personaggi, diventano un po’ dispersivi. Qualche aspettativa in più il lettore se la crea con la figura di Nick, protagonista di un episodio, anche questo alquanto hard, che poi sparisce. Forse la risposta l’avremo nei prossimi libri.
Qualche neo, sì, ma è indubbio che Non-morta & nubile sia un romanzo divertente e per molti aspetti originale. La parodia è trattata con intelligenza e non mancano momenti sorprendenti. Certo, sono state citate inesattezze, che a un lettore più pignolo possono suscitare perplessità. Se la lettura avviene dal punto di vista “giocoso”, si può parlare di un libro riuscito, con una protagonista insolita e cui ci si affeziona. Non mancano citazionismi tipici del genere, riferimenti al cinema e alla letteratura vampireschi. E nemmeno mancano gli elementi della contemporaneità. Sicuramente la Davidson è un’autrice di robusta esperienza e capace, anche se qualche lacuna – se si tratta davvero di lacune, vista l’esperienza – potrebbe non essere perdonata. Ma un momento di stacco dalla realtà ci sta, ridendo o ironizzando dei miti legati al nubilato, incarnati dalla giornalista pasticciona Bridget Jones e da altre ragazze chick lit. E ora la nubile non morta Betsy, che addirittura è una Regina. Chissà che Regina diventerà nei prossimi episodi…
L’autrice:
MaryJanice Davidson. Americana, classe 1969, è autrice di numerosi romanzi. Nella sua carriera di scrittrice ha spaziato nei generi, pubblicando anche saggi storici e romanzi di storia alternativa. Le sue opere di maggior successo sono i romanzi del ciclo di Betsy, la Regina dei vampiri, con il quale nel 2004 ha vinto il Romatic Times Reviewr’s Choice Award ed è stata candidata per lo stesso premio anche l’anno successivo. La Davidson vive attualmente a Mineappolis con il marito e due figli.