L’intervista – Alma Katsu

Personaggi di un racconto che sono rimasti dentro di lei: Lanore e Jonathan, i protagonisti della storia su cui Alma Katsu, dopo quindici anni di pausa dalla scrittura, voleva lavorare.

L’autrice americana è al lavoro sul capitolo conclusivo della trilogia. E non solo… Intanto però ha accettato con entusiasmo di parlare del suo primo lavoro. Un esordio che risente delle influenze e passioni letterarie della scrittrice: Nathaniel Hawthorne ma anche Anne Rice, Sandor Marai, Shirley Jackson, John Irving. Una lista eclettica, come la definisce Alma Katsu, ma influenze che hanno contribuito a forgiare lo stile elegante e accurato di Alma.

Alma Katsu, autrice di "Immortal", opera nata da un racconto scritto anni prima

Mentre non pochi lettori fremono per l’uscita del secondo capitolo, Alma Kastu è al lavoro sul terzo e ultimo atto delle vicissitudini di Lanny e Jonathan. Amore e immortalità, un connubio che non porta necessariamente a una realizzazione, anzi per i due protagonisti, c’è una lotta da affrontare. E pensare che tutto ha inizio con un racconto, scritto da Alma, alcuni anni fa…

1. Alma,  il tuo romanzo inizia, o meglio, si sviluppa da una storia che hai scritto alcuni anni fa. Ti ci sei imbattuta di nuovo per caso e ne hai tratto ispirazione o volevi tornare a lavorarci sopra per tue proprie esigenze personali e creative: ed è così che è nato The Taker?

Scrivevo già, sia per alcuni giornali che racconti brevi, prima di lavorare per i servizi segreti. Poi mi sono presa una pausa dalla scrittura per 15 anni, però, dato che il lavoro rendeva un po’ difficile scrivere “d’altro” . I personaggi del racconto, Lanore e Jonathan, sono rimasti dentro di me per tutto il tempo. Continuavo a chiedermi che cosa ne fosse stato di loro dopo la fine della storia, così quando ho ricominciato a scrivere narrativa, nel 2000, sapevo che era questa la storia alla quale volevo lavorare.

2. Il romanzo inizia con un’ambientazione contemporanea. Poi il lettore viene trascinato sempre nello stesso luogo, ma all’inizio del diciannovesimo secolo, in un’epoca dominata dal Puritanesimo. Quali aspetti di questo contesto storico volevi evidenziare?

Credo che l’impulso di collocare Lanny e Jonathan nel periodo dopo la Rivoluzione Americana derivi dal subconscio, essendo cresciuta in una zona che ha giocato un ruolo importante negli eventi di allora (nei pressi di Lexington e Concord, Massachusetts, dove ebbe luogo una battaglia e Paul Revere fece la sua famosa cavalcata di mezzanotte). Ciò che è strano é che io non avevo intenzione di fare il punto sulla vita del 19 ° secolo. Le condizioni che hanno plasmato Lanny, lo stato di inferiorità delle donne, la mentalità morale ristretta, erano le stesse con le quali ero cresciuta io alla fine del ventesimo secolo. Potrei facilmente identificarmi con le problematiche di Lanny, perché non era così diverso da quello che conoscevo io, da ragazza degli anni ‘60, cresciuta in una piccola cittadina del New England: vagheggiare una vita più interessante, di fronte a prospettive limitate, disorientata dalla prospettiva di fare il salto verso l’età adulta e non avendo nessuno che potesse aiutarmi a ottenere ciò che volevo dalla vita. Lanny decide da sola e fa un errore terribile che cambierà la sua vita, e quella di Jonathan, per sempre. (Sono stata più fortunata di Lanny.)

3. The Taker è un romanzo d’amore. Ma di che tipo di amore si parla? E Jonathan, bell’uomo, ma impenitente donnaiolo, ama realmente Lanny o lei è solo un passatempo per lui?

Voglio pensare che Immortal, per tutti i suoi elementi di fantasia, getti uno sguardo realistico sull’ amore. E’ naturale per chiunque, ma soprattutto per una ragazza, innamorarsi di un bel ragazzo, ma anche innamorarsi dell’idea di romanticismo. Il romanticismo non è amore, e le persone, molte ma non tutte, imparano la lezione attraverso esperienze dolorose. Il romanticismo si affievolisce con il tempo, e scontrarsi con questo fa’ aprire gli occhi sul rapporto: alla fine la realtà filtra all’interno. E’ una sfortuna per Lanny che Jonathan tenga e a lei, ma non le si conceda completamente, e lei vive nella speranza che un giorno lui possa cambiare idea. E appena ha l’opportunità di costringerlo a stare con lei per l’eternità, l’afferra solo per far sì che le cose cambino rispetto a quanto si aspettava. Anche in questo caso, è ciò che succede nella vita reale.

The reckoning, secondo, atteso capitolo della trilogia

4. Lanny è una donna forte e giovane, che da un lato si lascia traviare da Adair, mentre dall’altro sembra rimanere essenzialmente pura. E’ l’amore che fa questo effetto? O si tratta di una doppiezza insita nel carattere della ragazza?

Lanny è in grado di rimanere pura, credo, perché nonostante tutto quello che le accade e la sfortuna che ha, rimane fedele al suo ideale, che è essere amata. (L’unico al quale fa veramente del male è Jonathan, ma penso che siamo tutti d’accordo che lui se lo meriti).Adair rappresenta l’età adulta. È lui che trasforma Lanny da ragazza a donna. La introduce alle dure leggi del mondo, a cominciare dall’insegnarle a godere della sua sessualità e anche che spesso, per ottenere ciò che si vuole, è necessario fare compromessi con i propri ideali. Attraverso Adair, Lanny arriva a capire che il mondo non è un posto per i puristi e gli idealisti.

5. E che dire anche di Adair, dotato di un potere incredibile? Che cosa è questo potere?

La fonte di energia di Adair non è spiegata di proposito. Volevo che i lettori la vivessero come farebbero nella vita reale: è un mistero. E’ inspiegabile, e si deve decidere da soli a cosa sia dovuta, proprio come facciamo per tutto ciò che accade nella nostra vita. Scendi da un marciapiede e per poco non rischi di essere investito da un’auto: è stato Dio ed intercedere e tenerti in vita per un altro giorno? O è solo perché non era ancora il tuo momento? E’ stato un attimo del tutto casuale, nel quale avresti potuto altrettanto facilmente essere travolto e ucciso? Costruiamo sistemi di credenze per dare un senso alla nostra vita, crediamo in Dio e nel Diavolo, o nella scienza, o nella bontà intrinseca, ma siamo ignari. E speriamo che quando moriremo, ci verrà rivelata la risposta. Non posso assicurarvi che otterrete risposte su letto di morte, ma il segreto di Adair verrà rivelato nell’ultimo libro della trilogia, The Descent.

6. Per quanto riguarda Adair, durante la narrazione, la sua personalità di malvagio è definita. Eppure, nella sua malvagità, c’è un’ ansietà che il raggiungimento dei suoi obiettivi, la ricchezza, l’immortalità, il potere sui suoi cortigiani, non riescono a soffocare. Adair è un personaggio malvagio che non può sedare la sua brama di potere? E’ felice nella sua perversione? In più ama Lanny, o Lanny è per lui solo una pedina da spostare nel gioco della vita?

Credo che a rendere Adair un “cattivo buono” sia il fatto che ha delle vulnerabilità. Ho lavorato per un po’ come analista studiando i genocidi, e una cosa che hanno in comune è che sono guidati da un leader carismatico capace di commettere atti terribili perché crede nella giustezza della sua causa. Eppure, sono proprio le schiaccianti insicurezze di questi leader, il desiderio di essere ammirati, seguiti, amati, che li spingono a tali scopi nefandi. E’ il caso di Adair: dice a se stesso che è nel suo diritto di fare quello che vuole perché il suo obiettivo è giusto (è un cercatore di conoscenza). Ma anche i mostri vogliono essere amati, e lui nessuno lo ha mai amato. Non fino a quando incontra Lanny. In lei, vede qualcuno con la capacità di amare persino lui.

7. Qual è il ruolo di Luke in questa storia? E il suo volo con Lanny, è solo funzionale o ha un significato che va al di là del pretesto narrativo e all’inserimento di scene d’azione?

Luke rappresenta i lettori. È una persona comune, che si trova improvvisamente di fronte a un’ incredibile opportunità, che afferrerà, sapendo che la sua vita dopo non sarà più la stessa?

Nathaniel Hawthorne, tra gli autori di riferimento di Alma Katsu

8. Esiste un’idea particolare che vuoi trasmettere, rispetto al concetto di immortalità?

L’immortalità è qualcosa che può riguardare tutti noi, ritengo, perché anche se siamo tutti consapevoli della nostra mortalità, ci sentiamo immortali, dato che la vita è tutto ciò che abbiamo mai conosciuto. Penso che la maggior parte di noi non riesca davvero ad immaginare come sarà quando la vita finisce. Ma il tema dell’immortalità l’ ho inserito nella storia per il lettore, in modo da incrementare la drammaticità, “alzare la posta.” Dato che è la storia di una ragazza che non può avere l’uomo che ama, ho pensato che sarebbe stato ancor più piacevolmente struggente per il lettore sapere che non sarebbe mai morta, e che l’oggetto del suo amore non sarebbe mai morto, e che lei avrebbe dovuto convivere con questo desiderio fino alla fine dei tempi.

9. Hai dichiarato di essere una grande ammiratrice di Nathaniel Hawthorne. Quanto e in che modo questo autore ti ispirato (e ti ispira) durante la stesura del tuo romanzo, e quanto influenza il tuo stile di scrittura in generale? Ancora: quali altri autori e scrittori sono per te fonte di ispirazione?

Nathaniel Hawthorne è stato un grande drammaturgo, e ha trattato i temi caratteristici del New England: il sovrannaturale (sembra che ci sia almeno una storia di fantasmi associata ad ogni città in New England), la religione, la natura. Ho letto tanto di Hawthorne da giovane, e credo di avere anche io la tendenza ad occuparmi di questi temi, scrivendo. Come, per altri che mi hanno influenzata, ce ne sono così tanti che non credo riuscirò a stilare una lista completa, ma dovrei dire Anne Rice, l’autore ungherese Sandor Marai, Shirley Jackson, John Irving: una lista piuttosto eclettica!

10. Immortal (The Taker) è il primo libro di una trilogia. Puoi darci qualche anticipazione su quello che i lettori potranno aspettarsi alla pubblicazione del secondo libro?

Il secondo libro, The Reckoning, riprende da dove è finito Immortal, letteralmente. Lanny e Luke hanno vissuto insieme per alcuni mesi, quando accade l’imprevisto, e devono mettersi in fuga cercando di capire come riuscire a salvarsi. E, nel cuore del dilemma, sarà proprio relativo a Lanny immaginare quale sia la cosa morale da fare. Ritorneranno molti dei personaggi di Immortal, tra i quali uno che non ci si aspetterebbe!

11. Stai già lavorando a qualche altro progetto? Se sì, è sempre dello stesso genere?

Attualmente sto lavorando al terzo libro della trilogia, The Descent, ma ho altri progetti che aspettano “dietro le quinte”: un libro che fa parte della saga di Immortal ma con nuovi personaggi e una nuova trama (una sorta di spin-off), e alcune storie estranee alla trilogia. Sto persino cercando di scrivere una sceneggiatura: per un film di spionaggio.

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