Due realtà, due casi, un solo indiziato.
Lo scorso giovedì 8 marzo è andata in onda la seconda puntata di Awake, serie creata da Kyle Killen per la NBC. Vi abbiamo presentato il serial in QUESTO articolo, ma per chi non lo ricordasse, narra la storia di Michael Britten (Jason Isaacs), un detective della polizia che rimane coinvolto in un incidente d’auto insieme alla moglie Hannah (Laura Allen) e al figlio Rex (Dylan Minnette). Risvegliandosi dopo lo scontro, Michael scopre di vivere in due diverse realtà: in una il figlio Rex ha perso la vita nello scontro, mentre nell’altra è la moglie Hannah ad essere deceduta.
Nel secondo eposiodio, intitolato The Little Guy, Britten cerca di abituarsi alla sua stravagante situazione e nel frattempo indaga sull’omicidio di Bernard MacKenzie. In una realtà la vittima è un medico della fertilità avvelenato con il cloruro di potassio, nell’altra MacKenzie è un barbone rimasto ucciso in un’aggressione. Nonostante i casi siano molto diversi tra loro, Britten scopre che gli indizi raccolti in una realtà possono essere molto utili per risolvere il caso nell’altra. Usando questo metodo, tuttavia, il comportamento del detective appare illogico e desta i sospetti dei suoi colleghi. Di particolare effetto è la scena conclusiva, che promette delle svolte molto interessanti per la trama futura.
Dopo la grandissima partenza del pilota, il secondo episodio è meno eclatante ma presenta delle novità interessanti che indicano la direzione che potrebbe prendere il serial. A quanto si può capire, ci saranno tre diverse linee narrative e cioè la situazione familiare di Britten, i casi che di volta in volta questi dovrà risolvere e una storia di fondo legata all’incidente che ha dato origine al disturbo.
Il dettaglio degli elastici colorati presente nel pilota sembra essere stato accantonato. Le due realtà vengono distinte dalla diversa tonalità della fotografia: più cupa e tendente al blu quella in cui è morta la moglie, più solare e ricca di colori caldi quella dove è morto il figlio. In alcune sfumature è poi stato inserito il logo della serie per evidenziare il cambio di realtà. Quest’ultima accortezza è stata inserita per facilitare la comprensione, ma, anche se non fastidiosa, appare superflua perché, almeno per quanto si è visto finora, le storie sono ben strutturate e facili da seguire.
Appuntamento al 15 marzo per la terza puntata.