The Vampire Diaries ritorna in scena dopo una pausa di quasi due mesi e si lascia alle spalle, per il momento, le battaglie sanguinarie contro gli Originari per riportare i fratelli Salvatore ai tempi del loro primo incontro, dopo la trasformazione di entrambi, nel 1864.
Siamo nel 1912 e a Mystic Falls sta succedendo qualcosa di simile a quello che succede ai giorni nostri: un misterioso serial killer uccide i Membri del Consiglio dei Fondatori con un pugnale.
Il giovane Stefan (Paul Wesley) rientra quindi a casa per partecipare al funerale di un vecchio pronipote e si imbatte nelle giovani Marianna Lockwood e Samantha Gilbert: alla sua richiesta di informazioni sul modo in cui il suo parente è stato ucciso, le donne rispondono vaghe. La sorpresa, per Stefan, arriva quando anche Damon (Ian Somerhalder) si presenta al funerale. E l’espressione del più giovane dei fratelli Salvatore si trasforma immediatamente. Certo, da quello che abbiamo visto fino adesso, le parole non sono il punto forte né di Damon né di Stefan, ma se gli occhi di quest’ultimo avessero potuto parlare in quel momento avrebbero sicuramente gridato amore. E’ palese il sollievo di Stefan di vedere di nuovo il fratello davanti a lui. Il sollievo di poterlo avere vicino.
L’espressione di Damon invece, per contro, è ferita e diffidente: ancora non ha perdonato a Stefan l’eternità a cui l’ha condannato, e probabilmente non gli ha nemmeno perdonato di essere stato, in qualche modo, la causa della prigionia di Katherine. Analizzando un po’ più a fondo Stefan, dalla sua espressione si potrebbero leggere tante altre cose: quello che più mi ha suggerito, però, è senz’altro la voglia di far vedere al fratello i progressi fatti grazie alle amorevoli cure di Lexi. E’ importante non dimenticare che, subito dopo la trasformazione, Damon aveva deciso di abbandonare il fratello per non doverlo guardare uccidere senza pietà tutte le sue vittime accecato dalla sete di sangue. Adesso Stefan, però, è un vampiro diverso: ha imparato a controllarsi e, anche se non ci viene detto per certo, vista la riluttanza di Stefan a nutrirsi di sangue umano, probabilmente ha anche smesso di berlo.
Quella sera stessa, durante la loro uscita insieme, Stefan e Damon fanno la conoscenza di una vampira coraggiosa e sensuale di nome Sage, che sembra dimostrare da subito molto interesse per il maggiore dei Salvatore.
Tornando un attimo a Mystic Falls invece, ritroviamo Ric (Matt Davis) che, dopo essere stato colpito da Meredith, viene incarcerato preventivamente dallo sceriffo Forbes: la madre di Caroline, nonostante le insistenze di Damon, interroga duramente Alaric riguardo i suoi spostamenti nei giorni in cui gli altri membri del consiglio venivano accoltellati. Mentre le domande dello sceriffo incalzano, lo spettatore si accorge con orrore che Ric risponde in maniera approssimativa e confusa e che, forse, non ha alibi. La stessa Meredith (Torrey de Vitto), accusata da una sempre più saccente Elena (Nina Dobrev) di non conoscere per nulla Ric, le risponde raccontandole che in passato non solo Ric era stato denunciato per risse e stati di ebbrezza alterati, ma che Isobel prima di sposarlo aveva fatto emettere due mandati di restrizione contro di lui. Elena appare dubbiosa, ma è solo un attimo: infatti, poco dopo la vediamo entrare di nascosto con il (sempre) fedele Matt (Zach Roerig) a casa della stessa Dott.ssa Fell. L’intento è chiaro: dovranno cercare prove che incriminino lei e che scagionino lui.
La nostra Rebekah “She-devil” (Claire Holt), intanto, sta indagando con l’aiuto del Sindaco sull’ubicazione della famosa quercia bianca e, con disgusto, scopre che tutte le falegnamerie della città sono da sempre appartenute ai Salvatore. Per questo si avvicina ai fratelli Salvatore (seduti al bancone per bere qualcosa) ed inizia a far loro delle domande a riguardo. Parlando del passato, poi, si scopre che anche Rebekah ha conosciuto Sage: la vampira che Damon aveva incontrato un secolo prima, infatti, è molto più antica di quello che all’apparenza è potuto sembrare. Rebekah confessa loro che Sage è da sempre innamorata del fratello maggiore, Finn (che come ricordiamo è rimasto “morto” per oltre 900 anni, quindi Sage dovrebbe avere circa la stessa età).
Damon si è reso conto anche di altro al Grill: Stefan è in preda ad una profonda crisi di astinenza da sangue umano e, con l’aiuto di Rebekah, decide di fare un esperimento per cercare di aiutare il fratello. I tre si recano in un vicolo dove una passante viene prima soggiogata da Damon, poi morsa senza pietà (lasciando volutamente il sangue scorrere sul collo). Poi Damon invita Stefan a nutrirsi di lei, minacciando in caso contrario di lasciare la preda a Rebekah, che senza scrupolo alcuno la ucciderà. L’intento di Damon non è chiarissimo a questo punto ma un attimo dopo, invece, tutto si spiega. Stefan cede al richiamo del sangue, o forse dentro di sé non sopporta di essere causa della morte per mano di Becka di quell’innocente? Il confine è sottile, come spesso succede quando si tratta di Stefan, e allora la morde. La morde alla Stefan. Mentre guardavo la scena mi chiedevo da dove scaturisse quella forza distruttiva e quasi animalesca di Stefan a nutrirsi. Tutto in lui era crudo: il modo di muovere-scuotere la testa, il modo in cui i denti affondavano nella giugulare, la presa dura sulle spalle di lei. Davvero un ottimo contrasto con la pacatezza e la dolcezza tipica di tutti i gesti di lui. Damon, in ogni caso, resosi conto che la situazione stava sfuggendo di mano al fratello, lo strattona con la forza, allontanando la ragazza e curandola con il suo sangue. Siamo pronti ad una bella spiegazione tra fratelli?
No. Infatti, Elena e Matt (che stavano rientrando dopo essere stati portati dallo sceriffo) assistono alla scena. Un ‘altra ottima lettura degli sguardi di Elena e Matt: il disgusto. Ottima scena e ottimo Paul Wesley. Il sangue che esce dalla bocca di Stefan grida la sua colpevolezza, mentre gli occhi del vampiro sono così sperduti (o perduti?) da farlo sembrare tremante di vergogna: la vergogna di essere sanguinario o la vergogna di esserne schiavo? La spiegazione di quello che è accaduto nel vicolo rappresenta il momento topico dell’episodio. Damon confessa al fratello la ragione per cui si è comportato così, ma per la prima volta (da sempre?) gli confessa quello che orgoglio e dolore gli avevano impedito di confessare per oltre 150 anni: lo ama. E lo salverà.
Torniamo un attimo al 1912: Damon, ormai allievo della perfida Sage, decide di non credere alla redenzione del fratello e lo convince a cibarsi di nuovo di sangue umano. Si reca con lui in un vicolo per ‘assaggiare’ insieme una giovane fanciulla. Damon si controlla, mentre Stefan lancia la sua foga sulla ragazza con tanta intensità da staccarle la testa. E, non appena si rende conto di quello che ha fatto, si china, raccoglie la testa e, quasi gentilmente, mima il gesto di ‘rimetterla’ al proprio posto. Questo gesto, di cui proprio Damon ci aveva raccontato le origini, lo possiamo senz’altro rinominare “La nascita dello squartatore”: Stefan, visibilmente sconvolto, fugge nel bosco. E Damon non lo insegue. Lo lascia andare. Solo. Incontro al suo destino.
Destino che noi sappiamo si concluderà con lo Squartatore di Monterrey. E’ questo che Damon non si perdona: non ha inseguito Stefan e ha lasciato che la “sete di sangue” lo consumasse, senza che nessuno gli fosse vicino a fargli capire quanto questo fosse sbagliato. Adesso, però, non succederà più: Damon promette a Stefan che non lo lascerà solo un attimo durante questa battaglia. E lo farà per amore. Lo farà perché, nonostante i rancori e il male che entrambi si sono arrecati e le donne che li hanno separati, Stefan è l’unica persona di cui Damon ha bisogno per sentirsi ancora umano in questo eterno scorrere del male a cui entrambi sono condannati.
Una confessione del genere potremo leggerla anche come una simbolica rinuncia ad Elena: e la cosa più buffa è che, mentre Damon confessava il suo incondizionato amore al fratello, Elena stava confessando ad un confuso e curioso Matt di amare entrambi i fratelli Salvatore. Per la prima volta Elena mette sullo stesso piano sia Stefan che Damon con una distinzione importante, a mio parere. Mentre Stefan ci viene descritto come l’amore sicuro, l’amore incondizionato ed eterno che Elena avrebbe avuto accanto per sempre (e che non l’avrebbe abbandonata come invece hanno fatto i genitori di lei), a Damon invece spetta lo scettro dell’amore improvviso: quello che non vuoi ma che non puoi fare a meno di farti entrare dentro.
Un doveroso finale sul mistero dell’anello. Attraverso i diari dei Gilbert, trovati a casa di Meredith, Elena scopre quello che Meredith non le aveva confessato: e cioè che l’anello che inganna la morte, dopo un certo numero di morti scampate, esercita sul suo possessore uno strano potete ipnotico. Lo stesso potere che, un secolo prima, induceva Samantha Gilbert, prima di impazzire del tutto e di farsi ricoverare, ad assassinare tutti i Membri del Consiglio dei Fondatori.
Quindi il mistero è risolto? E’ Alaric, novello Signore degli Anelli, l’assassino? O c’è altro? Ricordate dove siamo: qui… niente è MAI quello che sembra.