Once Upon a Time 1×11 “Fruit of the Poisonous Tree”

“Specchio, specchio delle mie brame…” Once Upon a Time questa volta ci racconta la sua versione della storia del magico specchio della regina cattiva.

Delle volte fare cose cattive per una giusta causa va bene, no?” questa frase, la chiave per decifrare il messaggio dell’intero episodio, è pronunciata da Mary Margaret la quale, mettendo in secondo piano tutti i suoi principi, continua a vedere di nascosto il suo principe azzurro, David.

Dobbiamo capire cosa stiamo facendo” aveva detto prima incontrandolo, poiché una parte di se stessa le dice che non può essere a buon mercato la felicità che sta vivendo, ma David risponde “Domani” e lei conviene “Sì, domani”, baciandolo. Capire sembra essere opposto a desiderare, il giudizio razionale è contrapposto alla pulsione emotiva. Questo scambio comunque descrive bene il tema, di questa che è anche una puntata sui desideri e su quanto siano pericolosi. Il re Leopoldo lo sa quando trova, assolutamente non per caso, la lampada di Aladino e decide saggiamente di usare quei desideri non per sé. Nemmeno in questo modo però si libera delle conseguenze nefaste dell’esprimerli: infatti libera il genio della lampada. Il magico personaggio è Sidney, il giornalista fallito, ex uomo di Regina. Sono davvero libero?” chiede questi e il re risponde “Sei tu il Genio, dimmelo tu.

Al di là del profondo umorismo di questi scambi veloci, che non si apprezzano abbastanza, la domanda non è fuori luogo: “Sono davvero libero?”. Infatti la prima cosa che decide di fare il Genio appena liberato è cercare il vero amore. È un genio, appunto; e dunque sceglie, questo sembra essere il senso degli eventi, di non essere più libero. Infatti si innamora, ovviamente, di Regina che lo usa, come si scoprirà alla fine, per liberarsi (sic) del marito. Il Genio uccide il re che la libertà gli aveva donato, lui sceglie la sua prigionia d’amore per Regina, fino a usare l’ultimo desiderio che il re gli aveva girato per starle sempre vicino e infatti diventa l’entità dentro lo specchio, che consiglia la regina e che le suggerisce il suo grado di bellezza all’interno del reame.

Once Upon a Time ha scelto di contaminare senza riserve e fluidamente tutte le fiabe conosciute: è così che il genio della lampada di Aladino diventa lo specchio magico. L’episodio però non a caso si intitola Il frutto dell’albero velenoso. Qual è questo frutto? In questa serie a ogni puntata viene aggiunto un pezzo del puzzle, apparentemente in ordine sparso, ma ogni frammento che va al suo posto fa dire “Ah! Ecco!” infatti Regina racconta al Genio da poco giunto al palazzo che il bellissimo albero di mele rosse (una delle quali è quella famosa che la strega dà a Biancaneve per avvelenarla, appunto) è giunto con lei al Palazzo del re e che come lei non vi appartiene: è lì prigioniero. Il simbolo dunque deve essere qui. L’albero più famoso è quello del bene e del male, la mela è il frutto (di frutto parla la Bibbia) colto da Eva su istigazione del serpente. È sostanzialmente il peccato.

E torniamo alla frase pronunciata da Mary Margaret: fare cose cattive per una giusta causa: è questo il vero rischio e il filo narrativo principale vede Emma lasciarsi tentare da Sidney/Genio della lampada/Genio dello Specchio a trovare con tutti i mezzi un modo per smascherare i perfidi piani di Regina. Emma persevera nel dire che vuole fare tutto legalmente, perché lei è lo sceriffo ora e vuole essere responsabile, ma, di fatto cede alla tentazione perché desidera (ed è questo il punto) con tutte le sue forze battere Regina. Fare cose cattive per una causa giusta, appunto.

Il frutto avvelenato allora è il desiderio? Desiderare la felicità è il male? Opposto a “fare la cosa giusta”, “essere responsabili”? Questo è lo spunto di riflessione che vuole offrire l’episodio. Prendere quello che si vuole senza preoccuparsi delle conseguenze. Il Genio l’aveva detto: di 1001 desideri che ha visto esprimere nella sua carriera, nemmeno uno è andato davvero a buon fine.

Cioè, forse sarà sbagliato, – dice Mary Margaret cercando di razionalizzare – ma, se è quello che vuoi, se è la cosa giusta, ti rende davvero una cattiva persona?”. Sia lei che Emma insomma scendono a compromessi, seguendo quello che desiderano.

Mr Gold definisce questi: “coinvolgimenti emozionali”, che portano sempre a guai. I desideri sono solo coinvolgimenti emozionali? Oppure questo è semplicemente un invito a usare la ragione interamente?

La serie continua dunque con questa riflessione morale, sistemando pezzi mancanti e disseminando altri indizi; nel frattempo continua a mandare segnali destabilizzanti soprattutto con il personaggio di Regina: che sembra mostri vero dolore quando si rende conto che il re le preferisce la figlia Biancaneve e la memoria della sua prima moglie, che, come sindaco di Storybrooke distrugge il vecchio castello dei giochi amato dal figlio, ma solo per costruirne uno nuovo meno pericoloso.

Ogni volta che pensiamo che il personaggio di Regina, possa avere un lato umano comprensibile, veniamo spiazzati da una vicenda che ci dimostra il contrario, ma mai in maniera tanto inoppugnabile, che un nuovo dubbio non ci destabilizzi di nuovo. Intanto scopriamo che il nuovo arrivato, lo scrittore motociclista, che stranamente è potuto arrivare nella cittadina incantata, ha rubato il libro di Henry. E rassegnamoci ad aspettare gli altri pezzi del puzzle: è questo che intriga della serie, fra le altre cose. E poi, fulmen in clausula, scopriamo che Sidney ha sempre lavorato con Regina e che tutto quello che è avvenuto nella puntata aveva lo scopo di dargli una posizione talmente vicina a Emma da poter controllare ogni sua mossa per riferirla al nemico.

Un’ultima notazione: avete notato quando il re presenta Snow White al Genio? “Incantata!” risponde lei. E certo! Incantati siamo noi piuttosto, insieme a tutti i personaggi di Storybrooke.

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