Damned, romanzo d’esordio della giovanissima autrice partenopea Claudia Palumbo: un nuovo romanzo paranormal romance di stampo Mayeresco che avrebbe potuto portare il fantasy Young Adult italiano ad un altro livello. “Avrebbe potuto”, infatti.
Damned è un romanzo – il primo romanzo – di un’autrice italiana, Claudia Palumbo, nato fra i banchi di scuola e ispirato al romanzo Twilight di Stephanie Meyer, per stessa ammissione dell’autrice.
Di fronte a queste premesse, il prodotto finale avrebbe potuto essere perfettamente sia un colpo di genio che un flop colossale: tutto stava nell’oggettiva valutazione del testo prima di pubblicarlo. Lettura che, evidentemente, non è stata fatta, oppure – ipotesi più credibile – che è stata fatta ma si è puntato unicamente sulla commercializzazione del prodotto stesso, ignorandone il vero valore letterario.
Purtroppo, però, dopo quasi 3 anni di libri fantasy Young Adult – pubblicati unicamente perché in grado di cavalcare la moda vampiresca della Meyer – la politica della mera commercializzazione ha iniziato a perdere efficacia, soprattutto a causa della saturazione del mercato vampiresco internazionale.
Con Damned le cose non sono andate diversamente. Nonostante la consapevolezza che fosse un’opera “ispirata” a Twilight, dopo meno di 20 pagine è apparso immediatamente chiaro che il sentore di dejà vu non avrebbe mai abbandonato il lettore, accompagnato da una sensazione di frustrazione ed insofferenza da non sottovalutare. L’opera di Claudia Palumbo non è semplicemente “ispirata”, ma è indiscutibilmente avvinghiata al romanzo della Meyer: non se ne distacca neanche per errore, al punto che potrebbe essere quasi scambiata per una fan’s fiction*1. Un altro romanzo facsimile di Twilight, se non proprio un velato riassunto della quadrilogia. E non lo chiamiamo plagio solamente perché, a sua volta, la Meyer ha fatto del suo meglio per plagiare un’altra decina di autori e quindi non si merita certo questa cortesia intellettuale.
Ma iniziamo analizzando la trama del romanzo: Cathy, tradita dal fidanzato, decide che non c’è più nulla che la lega alla sua amata Napoli (a parte suo padre, s’intende, ma non fa testo: è solo l’uomo che ha contribuito a generarla) e se ne va in Germania dalla madre. Già potremmo quasi fermarci e chiudere il libro: che razza di motivazione è? Patetica la motivazione, patetico il padre che le ha permesso una cosa del genere e persino patetica la protagonista.
A Madenburg, durante l’avventurosa prima giornata di scuola (occasione di nascita del 99% degli amori giovanili di questi fantasiosi libri), Cathy incontrerà un ragazzo che, manco a dirlo, sarà misterioso e inavvicinabile. Ovviamente, per non essere banale, l’autrice ci aggiungerà un altro ragazzo complicato: il fratello gemello. Giustamente, cosa sarebbe un paranormal romance senza un buon triangolo semi tragico in cui due fratelli – gemelli! – litigano per la stessa ragazza? Per evitare di spolierare il resto del romanzo – visto che ci ha già pensato la signora Meyer – basterà ricordare che, in quattro e quattro otto, la protagonista scoprirà che i due gemelli e l’amica non sono normali e che hanno un segreto. Segreto “con i dentini acuminati”, potremmo aggiungere. La scoperta della natura dei co-protagonisti non sconvolgerà la vita di Cathy, non più di tanto almeno, che continuerà a saltellare – da brava ragazza! – da un gemello all’altro, confusa e disperata dalla propria inspiegabile attrazione per i due. Sì, oggi si dice “confuse”.
E in altrettanto poco tempo si verrà a sapere che anche la protagonista ha un ruolo predestinato (e quando mai…), che non avrebbe mai dovuto sapere della natura dei Von Shaden senza scatenare una guerra soprannaturale, che anche Engel, la nuova migliore amica del cuore, è una creatura soprannaturale persino più speciale dei gemelli… Insomma il giusto mix che ogni romanzo Meyeresco dovrebbe sfoggiare. Pur non addentrandoci troppo nel romanzo, appare chiaro che le similitudini con Twilight ci sono e sono anche sfacciatamente palesi. Come non individuare in Engel la giovane Alice Cullen? Come non rivedere il Clan del Cullen nei Von Shaden? Oppure i Vampiri Superiori, che rispecchiano perfettamente i Volturi in tutto per tutto, che scateneranno una guerra quando uno dei gemelli rivelerà a Cathy la sua natura. Guerra che dividerà i vampiri in due fazioni: i Von Shaden più tutti gli amici del clan richiamati alle “armi” (anche qua palese connessione con Breaking Down) contro i Vampiri Superiori (i cattivi della situazione). Unica onesta differenza? La battaglia fra vampiri, in Damned, ci sarà e sarà una carneficina assoluta. Un tocco di originalità ci voleva.
Damned è più l’omaggio di una fan che un romanzo degno di questo nome, soprattutto perché non viene esaltata la scrittura dell’autrice che, benché buona, appare piatta e priva di uno stile personale. Se non vogliamo considerare anche l’espediente delle tre voci narranti che – non avendo tratti rilevanti a diversificarli – non fanno altro che confondere il lettore. Giocare con un triplice POV non è qualcosa in cui può cimentarsi un esordiente, richiede bravura, padronanza dello stile ed una caratterizzazione minuziosa dei personaggi che debbono risaltare da soli, anche solamente attraverso i loro pensieri. Altro punto importante: i personaggi non sono caratterizzati e sono così stereotipati da risultare irritanti. Come risulta disperatamente irritante il fatto che questi piangano ogni due pagine per ogni assurdità.
In definitiva, a salvarsi è solamente il finale dell’opera, non si capisce se è per la sua sospirata venuta, per il fatto che si parla di un romanzo autoconclusivo oppure per via l’originalità donatogli dalla scrittrice. Misteri degli Young Adult.
*1 Fanfiction (fan’s fiction): storie amatoriali scritte dai fan di una determinata serie narrativa che sfruttano lo stesso background, le stesse dinamiche, stessi personaggi o addirittura le stesse vicende ma con personaggi diversi.
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