Diciannove autrici “raccontano” i Vampiri. Vampiri esteti o cacciatori, giustizieri o ragazzi della porta accanto. Vampiri che amano, odiano, lottano, fanno ridere. E non manca… un Vampiro contadino!
Dal Vampiro stokeriano a quello contemporaneo, le evoluzioni sono diverse, influenzando le rappresentazioni di una delle creature più enigmatiche della letteratura horror. Ciascuna delle diciannove autrici, “penne” diverse a confronto su uno stesso soggetto elaborato in maniera personale, ci conducono per mano nel cuore di vicende ora tragiche, ora avventurose, ora comiche, instillando nei lettori emozioni differenti. E non mancano anche momenti veramente esilaranti…
A introdurre i racconti, Pia Ferrara, con l’excursus che riassume per sommi capi l’evoluzione del non-morto più celebrato e affascinante della letteratura del genere. Dal capolavoro Stokeriano, a quello di Anne Rice, la celebre intervista che innesta inediti elementi romantici nel non morto, alle relative pellicole, che tanto hanno agito sull’immaginario collettivo, fino agli esiti più recenti, la cacciatrice Buffy, Angel e i protagonisti di Twilight. Infine la Ferrara giunge ai titoli che compongono l’antologia. “I racconti – scrive – presentano in non-morti di volta in volta sotto una luce diversa, più vicina all’uno o all’altro modello, ma sempre attraverso a una rielaborazione personalissima e innovativa”.
Leggendo ogni singolo lavoro, si nota come la figura del Vampiro venga resa in maniera differente, arrivando persino al registro comico, poco frequente, a parte in alcuni contesti parodistici che non hanno lasciato il segno nella letteratura e nel cinema; basti pensare al Dracula interpretato da Leslie Nielsen, o per l’Italia, quel Fracchia contro Dracula che lascia un po’ perplessi. Comico poco vincente, che in questa antologia trova un suo spazio e risulta di qualità, insieme ad altri esiti di alta qualità.
Proprio con la parodia si apre la raccolta: Di sera, ma non troppo, di Antonia Romagnoli, che s’inserisce nel contesto della Twilight mania che imperversa soprattutto tra le ragazzine, adoratrici dei bei tenebrosi. Proprio da ciò nasce l’idea di Luigi di diventare un vampiro per conquistare la bella della scuola – patita di queste creature – rivolgendosi all’Avis, ovvero Associazione vampiri igienisti del sangue. Un racconto originale e brillante, il cui intento è riuscito, compreso nel finale a sorpresa. Originale anche il secondo contributo di Maria Chiara Cabrini, Amesia: la protagonista è una giovane single che incontra un bellissimo ragazzo, ovviamente un Vampiro, che nel parlare con lui, perde la memoria, provocando nell’altro una serie di reazioni, prima di sospetto, poi di stupore. Il campo è più psicologico, basato sulle reazioni scaturite dalla reciproca conoscenza tra un Vampiro e un’umana, anche se non manca un pizzico di ironia e qualche domanda lecita che si pone il lettore sui due personaggi. Registro più elevato, con la Pavia del Settecento che funge da sfondo per Coelo Aureo di Scarlett D. Scott. Una vicenda a tinte forti in cui spiccano elementi sacrali, cui fa da contraltare la componente infernale del non morto, fronteggiato da una coraggiosa suora laica. Una scrittura elegante che evoca le Tenebre e fa percepire il senso del tragico, con grande capacità evocativa.
Si torna alla contemporaneità e al noir con l’inquietante i Fratelli di sangue di Tamara Deroma. Un’ambientazione che rammenta horror di serie b, con protagonisti ragazzi apparentemente sparuti, alle prese con una festa che sfocerà in altro. Emblematica del ragazzo un po’ sfigato che, scaricato dall’amico alle prese con giochi piccanti con le belle della sera, fa una scoperta che lo trascinerà in un baratro di sangue. Efficace e d’atmosfera Il regionale n 20378 delle 20,48, convoglio noto all’autrice, Adriana Comaschi, che ha saputo rendere il Vampiro sofferente per una condizione eterna da cui vorrebbe sfuggire, in una chiave umana e ricca di contrasti interiori.
Action, sensualità, sentimenti e intrighi, tra diverse comunità di vampiri, sono al centro di Masquerade di Paola Boni. In una Venezia carnevalesca, i non morti si fanno la guerra, delimitando territori e tendendo trappole che vorrebbero essere mortali. Elemento sacro in primo piano e un vampiro giustiziere ne Il lungo dialogo di Simona Gervasone, dove, rompendo con le convenzioni, il non morto è un prete in dialogo con Dio, cosa alquanto fuori dagli schemi. Come fuori dagli schemi è la reazione del prete-Vampiro verso un pedofilo. Il non morto che, anziché fuggire, si accosta a Crocifissi e abiti talari che indossa, rompendo schemi precostituiti.
Sapore dandy, per Il giorno della creazione. Il connubio di bellezza, amore, morte viene celebrato da Selene Feltrin, con riferimenti a Dorian Gray, con un sadico rovesciamento sul finale che trasuda tutta la crudeltà della condizione vampiresca. Un giallo sovrannaturale per gli Occhi nella nebbia di Fabiana Redivo, con protagonisti due studenti di Medicina e una situazione che richiama il film Non aprite quella porta, in particolare nel momento in cui uno dei due protagonisti viene appeso a un gancio da macellaio. Ottima la scelta dell’ambientazione, Trieste città di frontiera, avvolta dalla nebbia del mistero. Colora d’intelligente ironia il suo Goodbye to romance, Aislinn, che oltre a proporre una parodia dell’amore per un vampiro, omaggia – come rivela la stessa in una nota – il film Fright night – Ammazzavampiri di Tom Holland (1985). “Sotto accusa” anche la piagnucolosa protagonista che si illude di poter vivere una storia con il bel tenebroso… anche se avrà poco gradevole sorpresa. Si torna all’azione, sebbene il titolo sembra suggerire altro, con Il cuore di Maya di Alexia Bianchini. Qui abbiamo una vampira alle prese con temibili nemici e il rapimento di una giovane. Tematiche femminili quali lo stupro sono toccate senza mai entrare in dettagli morbosi, come è resa in tutta la sua forza espressiva questa non morta che all’apparenza fa la dura, ma in realtà cela un cuore tenero, oltre che intrepido e coraggioso.
Una struggente storia d’amore è invece il perno di Lei, di Stefania Auci. “Penna di velluto”, per evocare una vicenda che inizialmente richiama il caso della dama raccontata da Stoker in Dracula e che è calata nel contesto storico della Seconda Guerra Mondiale. Da un amore impossibile, che costringe a una scelta dolorosa, si torna a un clima ridanciano con Una serata tra dannati: All in! Sara Stuani riunisce il re degli Inferi, un Licantropo, un Vampiro, uno Zombie e uno Stregone per un poker. Un racconto che trasforma “i signori del terrore” in buffe maschere, parodia ben congegnata con alcune trovate esilaranti. Dal comico al tragico il passo è breve, con Ultimi attimi di Filomena Cecere. Ancora una volta, una vampira protagonista, questa volta traditrice e dunque perseguitata, perché ha scelto l’amore. Curioso il fatto che la non morta riesca a concepire e partorire un figlio, azione con cui l’autrice propone qualcosa di particolarmente innovativo, rispetto alla figura di una non morta. Atto creativo che è anche di amore e che per questo, trascinerà la Vampira insieme al figlio e al marito nel vortice di una battaglia lacerante. Gioca sul filo dell’ambiguità Annarita Guarnieri. In Finché il sole non ci separi, propone un altro legame amoroso, in cui la Vampira che ha trasformato il protagonista mostra una certa morbosità. Salvo poi scoprire, con un colpo di scena messo in campo abilmente, che il trasformato non è quello che il lettore immagina. Ancora adolescenti protagonisti in Onore al re di Federica Ramponi. Una festa che vede coinvolti studenti di un college si trasforma “nell’ultima sera”, durante la quale viene scelto colui che sarà destinato a un sacrificio. Ma ci si mette in mezzo l’amore e una scelta inattesa per il mortale.
Magia e occultismo per il Sortilegio di Egle Rizzo in cui il mistero della non morta viene messo a paragone con le pratiche di una “maghetta” (o sedicente tale) vista dagli occhi della stessa creatura. Da parte sua, l’irrisione all’illusione degli esseri umani di maneggiare la magia, quando il mistero è a pochi passi da loro. Una scrittura sottile e dalla forte valenza psicologica. Profumi e colori d’oriente per La signora della notte di Francesca Angelinelli. Una vicenda che per stile rammenta le fiabe de Le mille e una notte, calata in un’atmosfera notturna, non disgiunta a una potente sensualità. La raccolta si chiude con un contributo, tanto insolito quanto vincente. Si tratta di Al vampir d’la Basa, racconto di Chiara Negrini, in quattro atti scritto in dialetto viadanese (Viadana, comune in provincia di Mantova), veronese e piacentino. Non manca una traduzione in italiano, che restituisce la freschezza e la comicità di un lavoro esilarante. Il vampiro qua si spoglia di ogni connotazione nobile e, oltre a essere preso a pedate o a badilate dai compaesani, va sul trattore e beve lambrusco. Una visione decisamente “fuori dagli schemi”, rispetto a quella cui siamo abituati, per una creatura della notte calata in una dimensione ruspante.
In un panorama editoriale in cui la figura del vampiro è particolarmente presente, I vampiri? Non esistono… propone una sfida, alquanto audace. Tuttavia si tratta di una sfida valida, sia per la qualità delle “penne”, con autrici che mostrano un certo “mestiere”, ma anche sensibilità peculiari e per nulla superficiali. La figura del vampiro non è mai stereotipata, ma si allinea all’idea ormai preminente di una creatura molto più umana di quella concepita in tempi passati. L’antologia ha raccolto opere che scorrono come perle su un filo, per una lettura che scorre via. Numerose le citazioni che mostrano la preparazione e il background di penne forgiate da letture fantasy e da un immaginario in cui siamo sommersi e di cui hanno colto alcuni aspetti. Qualche piccolo errore di editing e qualche refuso si notano in alcuni – pochi – punti, ma la lettura fluisce e, grazie a un’alternanza azzeccata, non c’è mai tempo per annoiarsi, soprattutto se si cercano storie in cui tuffarsi, diventando parte di tanti mondi possibili, dove i vampiri acquistano diverse e variegate sfaccettature.
Le autrici: “Le 19 signore delle tenebre”.
Aislinn, Francesca Angelinelli, Stefania Auci, Paola Boni, Alexia Bianchini, Maria Chiara Cabrini, Filomena Cecere, Adriana Comaschi, Tamara Deroma, Scarlett Douglas Scott, Selene Feltrin, Simona Gervasone, Annarita Guarnieri, Chiara Negrini, Federica Ramponi, Fabiana Redivo, Egle Rizzo, Antonia Romagnoli, Sara Stuani. Ad accomunarle: la passione per il fantasy e la passione per la lettura e la scrittura.