Nel 2012 ci sarà qualcosa di veramente interessante da aspettare: la serie a fumetti di Wonder Woman firmata da Grant Morrison.
Se provassimo a far incrociare le strade di una super eroina che pare aver perso la sua forza propulsiva, come Wonder Woman, e un guru del fumetto mondiale che riesce a rendere intrigante qualsiasi storia, come Grant Morrison, che cosa potrebbe succedere?
Questo scozzese scrittore di fumetti (ma non solo) è noto fra gli addetti ai lavori come qualcuno che è riuscito a rinnovare completamente e in modo originalissimo qualsiasi storia con la quale sia venuto in contatto: Superman e Batman alla DC Comics e gli X-Men alla Marvel, per fare solo qualche esempio. Tutti suoi sono invece The Invisibles, una serie a fumetti in tre parti pubblicata dal 1994 al 1999 negli States dalla DC Comics sotto l’etichetta editoriale Vertigo. Sembra che molto in Matrix e negli X-Files sia derivato o collegato a questa serie che introduceva il tema della cospirazione aliena e quello del mondo come apparenza virtuale, con cui un potere occulto distorce la nostra percezione della realtà. Le caratteristiche della creatività dirompente di Morrison sono il sincretismo culturale e l’anarchica profondità con cui manipola le storie.
In una densa sessione di Q&A in occasione del Book Festival di Edimburgo svoltosi in quest’ottobre 2011, Grant Morrison parla, fra i tanti argomenti, anche del suo progetto su Wonder Woman in relazione a come l’eroina era stata concepita in origine dal suo creatore, William Moulton Marston, nel 1941.
Il mondo dell’isola Paradiso, popolata di sole donne, amazzoni, potenti e autosufficienti, comprendeva anche una certa atmosfera sexy che non appartiene al simbolo dell’algida Diana Prince per come lo conosciamo oggi. Giovani ragazze sono tenute schiave da un criminale nazista. Quando Wonder Woman, dopo aspre lotte, accorre a salvarle, le giovani rimangono perplesse, come fossero restie ad abbandonare il loro guinzaglio (non metaforico). Così la principessa Diana delle amazzoni sorridendo risponde che se vogliono possono continuare il loro gioco di “bondage” in un luogo più bello e con giovani donne molto più gentili del nazista.
In altre parole, originariamente, l’isola di Paradiso era un luogo dove le donne per divertirsi assumevano alternativamente il ruolo di cacciatrici e di cerve e quando l’inseguimento era finito la “cerva” finiva legata e oggetto di un falso banchetto. Possiamo affermare a questo punto senza ombra di dubbio che la visione di Wonder Woman di Marston non era esente da qualche pruderie giocosamente sensuale.
E Morrison? Che vuole dirci con queste premesse? Vuole forse trasformare il prototipo classico dell’eroina senza paura in una ambigua sado maso? Non proprio (calm down!).
Probabilmente sta enucleando il motivo per cui la serie o il film di Wonder Woman non riescono a trovare il tono giusto: l’amazzone, nelle numerose avventure che l’hanno vista protagonista, è stata ridotta a “un incrocio fra la Vergine Maria e Mary Tyler Moore” (parole sue), è stata privata di una dimensione sensuale che invece i suoi corrispettivi maschili della DC Comics Superman e Batman hanno sempre conservato.
Che dire? L’inquietudine che la sua analisi e i suoi propositi ci suscitano, visto il tipo – considerato uno dei più grandi fumettisti viventi – potrebbe sfociare in entusiasmo, considerando la rilevanza, la profondità culturale e la metatestualità di molti suoi lavori. “Questo è il progetto più difficile che abbia mai seguito” ha affermato nella sessione Q&A l’autore scozzese “Ho dovuto leggere moltissimo sulla teoria del femminismo, da Simone De Beauvoir a Andrea Dworkin, e usarlo per delineare il personaggio.E cercare e concepire qualcosa che incorporasse quelle idee, ma che le portasse addirittura in una direzione opposta”. Promettente!
In conclusione abbiamo ragione di attendere questo 2012 che pare gravido di idee derivate dal mondo supereroistico. In Grant Morrison risiede la fondata speranza che Wonder Woman smetta di essere una caricatura della forza femminile, con tanto di costume variopinto, e diventi un personaggio a tutto tondo con tutti i chiaroscuri che lei, e le donne, meritano.