Vampyros Lesbos

Una sensuale e drammatica rivisitazione di “Carmilla

Vampyros Lesbos” è una pellicola del 1971, diretta da di Jesús ‘Jess’ Franco (ritenuto dal Vaticano un personaggio pericoloso), che in alcune sue produzioni ha utilizzato anche degli pseudonimi come Franco Manera o Clifford Brown. Egli è un regista visionario e surrealista e nelle sue opere è capace di trasformare gli oggetti e le persone stesse in elementi di seduzione.

Vampyros Lesbos” è il primo film di Franco dedicato ai vampiri, una delle pellicole più importanti del regista, che rappresenta una rivisitazione molto personale della “Carmilla” di Joseph Sheridan Le Fanu. Il film viene valorizzato dalla presenza della bellissima Soledad Miranda, che efficacemente si immedesima nel ruolo della vampira, riflettendone da una parte la malinconia e dall’altra la sensualità e l’efferatezza. Come lo stesso Franco affermava, Soledad Miranda subiva con l’inizio delle riprese una sorta di trasformazione quasi fisica. Le protagoniste della pellicola sono due: la già citata Soledad Miranda (bruna proprio come Carmilla), nei panni della bellissima contessa Nadine Korody, e Eva Strömberg (bionda proprio come Laura), nel ruolo di Linda Westinghouse, un agente immobiliare che lavora ad Istanbul. Quest’ultima è ossessionata da sogni ricorrenti nei quali una donna, dai lunghi capelli scuri, la chiama a sé. Nel sogno compaiono anche una villa, una farfalla, uno scorpione e una goccia di sangue su un vetro.

Linda non comprende il significato di questi sogni e decide di recarsi da uno psicanalista, il dottor Steiner (Paul Muller) che attribuisce questi sogni ad uno stato di stress da superlavoro. Una sera, Linda assiste ad un’esibizione in un night club, dove una ragazza affascinante e misteriosa danza con un finto manichino donna (in realtà è una vera e propria persona). La danzatrice assomiglia a qualcuno che Linda subito riconosce: la donna che popola i suoi sogni. Ora sa che è reale.

Nel frattempo la giovane viene incaricata dalla sua agenzia di recarsi sull’arcipelago Kadidados, per parlare dell’eredità dei Dracula con la contessa Nadine. Aspettando il traghetto che la condurrà all’arcipelago, si vede costretta a passare la notte al Plaj Oteli dove l’inserviente dell’albergo, Mehmet (interpretato dallo stesso Jess Franco), le suggerisce di non imbarcarsi, in quanto alla moglie Agra (Heidrun Kussin) che vi si era recata, è accaduto qualcosa di terribile.

Notiamo subito gli scenari utilizzati da Franco: grandi palazzi, spiagge, tempo sempre soleggiato, insomma niente a che vedere con le atmosfere gotiche e cupe dei romanzi di vampiri. Linda, benché infastidita e meravigliata dalle parole di quello strano individuo, decide di partire, e una volta approdata sull’arcipelago si ritroverà con stupore nel nel luogo dei suoi sogni. Incontrerà l’erede delle fortune dei Dracula: la contessa di origini ungherese Nadine Karody, che altri non è che la spogliarellista del locale di Istanbul. Linda dovrà, quindi, affrontare il suo demone: la ragazza che prende possesso della sua mente tutte le notti, perchè è innamorata di lei. Un turbinio di passione, morti misteriore, visite dal dottor Seward (con la comparsa di alcuni personaggi del “Dracula” di Stoker) e il disperato tentativo di Omar di salvare la sua amata dalla perdizione.

Nella pellicola, gli strani sogni di Linda (anche se decisamente meno spaventosi) possono essere ricollegati ai sogni che Laura aveva su Carmilla. Del romanzo originale, Franco riesce a rendere in maniera ottimale il rapporto morboso che si instaura tra Laura e Carmilla, che si riflette in quello tra Nadine e Linda. Di questa pellicola esiste anche una versione censurata per il cinema spagnolo ossia “Las Vampiras” che non è solo una versione ‘ridimensionata’ della pellicola originale, ma anche abbastanza differente (ad esempio i nomi dei protagonisti sono diversi, e anche la storia dell’omosessualità della contessa, violentata nella versione originale, sembra quasi sparire nella versione spagnola).

Il regista gioca con alcuni simboli e riferimenti: l’inquadratura su una farfalla intrappolata, che sembra rievocare l’immagine di Linda ‘imprigionata’ dalla contessa; un aquilone rosso, simbolo del sangue; uno scorpione che rimanda alla contessa stessa (con il decesso di quest’ultima viene inquadrato appunto capovolto e dunque morto). La scelta di ambientare le vicende ad Istanbul potrebbe suggerire una rilettura dell’atmosfera esotica dei luoghi del “Dracula” di Stoker e di “Carmilla” di Le Fanu. Appare inoltre interessante sia per la connessione tra il Dracula storico e i nemici Turchi, sia per il carattere vagamente turco dell’accompagnatrice di colore di Carmilla. 

Il regista riesce sicuramente ad affascinare gli spettatori, non solo attraverso i bravissimi protagonisti, ma anche grazie alle ambientazioni, le atmosfere ‘soleggiate’ che rimanderebbero alla luce e all’allegria dell’estate, ma che invece trasmettono un’enorme malinconia, i colori sgargianti, e anche con l’uso di musiche abbastanza bizzarre, costituite da un mix di psichedelia e musica classica. Il film è decisamente coraggioso e ‘diverso’ dalle altre pellicole, soprattutto molto differente dalle moderne produzioni cinematografiche sui vampiri.

Vampyros Lesbos

Anno: 1971
Titolo originale: Vampyros Lesbos
Nazione: Spagna/Germania
Regia: Jesus Franco
Cast: Soledad Miranda, Eva Stromberg, Andres Monales, Dennis Price, Paul Muller
Durata: ’91
Casa di produzione: CCC Telecine
Soundtrack: Sexadelic dance party

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Altri articoli:

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.
  • RSS
  • Facebook