Southern Gothic

Da Intervista col vampiro a Twilight, passando per True Blood. Il Southern Gothic: l’antesignano dell’ urban fantasy.

Figlio del Gothic Horror di Le Fanu ed Edgar Allan Poe e padre delle più moderne storie di vampiri di Charlaine Harris e Lisa Jane Smith, il Southern Gothic è un genere che in Italia è sempre rimasto nell’ombra. Eppure è proprio da questo genere letterario che nasce l’ammaliante figura del vampiro gentiluomo, che abbraccia la sua passata umanità, lasciandosi corrompere dalla malinconia e da sentimenti carnali, d’appannaggio prettamente mortale. 

Nato negli Stati Uniti del Sud (Louisiana, Georgia e Carolina per citarne alcuni), il Southern Gothic mescola i fattori della classica letteratura gotica a elementi più attuali e caratteristici della sua zona geografica di provenienza. Pertanto i vecchi castelli gotici vengono sostituiti da grandi case vittoriane, i borghi medievali da piccole cittadine superstiziose e le grandi magioni da sconfinati ed evocativi campi di cotone.  

Bellissime e voluttuose donne, pronte a svenire tra le braccia di forti e possenti uomini, meravigliosi e suggestivi cimiteri che celano ogni sorta di mistero, grandi case patronali che scricchiolano e stanze buie in cui baluginano candele. Sono questi gli ingredienti di ogni buon Southern Gothic, che possono poi essere affiancati da descrizioni ricche di particolari (quasi soffocanti), superstizioni, mostri in agguato e storie d’amore impossibili. Le dinamiche sociali, la storia degli Stati Confederati e il pregiudizio razziale sono elementi cardine di questo genere, così come la forte presenza della religione, la superstizione e la rimarcata paura riguardo ciò che è oscuro e insondabile. Il Paranormale (e il timore di esso) sono, infatti, la colonna portante di questa corrente letteraria,

Chiunque si trovi di fronte a un romanzo Southern Gothic farebbe meglio ad aspettarsi dunque incontri ravvicinati con potenti streghe e pericolose regine voodoo, inquietanti spiriti e fantasmi molesti,  zombie affamati e vampiri passionali. Creature soprannaturali che si insinuano nella quotidianità dei protagonisti stravolgendola e condizionandola, rendendo reale quella culla di leggende e folklore tipica della cultura popolare di quei luoghi. Grazie alla mescolanza delle influenze europee, africane e cajun, gli Stati del Sud rappresentano un meraviglioso dedalo di storie e credenze, da cui è facile trarre ispirazione per romanzi fantasy o horror. 

Un esempio moderno di questo filone letterario è, senza dubbio, la bellissima serie “The Caster Chronicles” composta da quattro romanzi, di cui due “La sedicesima Luna” e “La Diciassettesima Luna”, sono stati pubblicati in Italia da Mondadori.  Le due autrici, Kami Garcia e Margaret Stohl, hanno dato vita a una storia di mistero e magia ambientata a Gatlin, piccola città immaginaria della Carolina del Sud, tra  paludi e querce secolari, in cui realtà e magia si confondono. Impossibile non farsi rapire dalle ambientazioni suggestive e cariche di Storia e dall’ammaliante aura di magia che permea questi romanzi dedicati a un pubblico young adult.

Altro gioiello appartenente a questo genere, più adulto e che si discosta leggermente dal Southern Gothic classico per avvicinarsi maggiormente all’urban fantasy e al paranormal romance, è la saga di Sookie Stackhouse, in America “The Southern Vampire Mysteries”. In particolare, il primo libro “Finchè non cala il buio” rispecchia tutti quelli che sono gli elementi caratteristici di questo filone letterario. Bon Temps, infatti, è una piccola cittadina fittizia in cui i pettegolezzi, il pregiudizio nei confronti del diverso (in questo caso Sookie e i suoi “poteri telepatici”), il razzismo verso gli afroamericani e, naturalmente, verso le creature soprannaturali sono connaturate con la sfera del quotidiano. Nella saga della Harris è molto presente, inoltre, l’arte del grottesco caratteristica del Southern Gothic: quella particolare mescolanza di tragico e comico che si presenta proprio in procinto o durante una scena drammatica o molto spaventosa e che dona alla storia quel senso d’irrealtà tipico del genere gotico. 

Eric regala spesso dei divertenti attimi grotteschi: ad esempio durante il massacro in Morti Viventi a Dallas quando Eric e Sookie, feriti e provati, si lasciano trascinare da una inopportuna ironia, innescata dal bel Vichingo e accompagnata da un’improbabile e spinta sensualità. Impossibile non menzionare True Blood, la serie televisiva ispirata alla saga della Harris, che pur essendo dichiaratamente spinta dal punto di vista sessuale, dipinge vividamente e con una buona dose di ironia la vita nel Sud degli Stati Uniti. 

Anche Lisa J. Smith, se pur meno abilmente, ha attinto dal panorama Southern Gothic per creare i suoi due eroi vampiri più famosi. I romanzi della serie “The Vampire Diaries” (da cui è stato tratto anche il telefilm omonimo), infatti, sono ambientati in Virginia. Soprattutto nella trilogia prequel da poco terminata in Italia, “Stefan’s Diaries” (scritta in realtà dagli sceneggiatori della serie televisiva) gli autori attingono a piene mani alle atmosfere caratteristiche degli stati del sud: inebrianti, oscure e fascinose. In particolar modo nel secondo libro,  ambientato proprio a New Orleans, si respira la sublime  magia dello stile Southern Gothic.

Ma prima che queste piccole perle fossero concepite dalle sue creatrici, prima dei vampiri di Bon Temps e le streghe di Gatlin, c’erano creature ancora più delicate e misteriose, più romantiche e letali, che appartengono all’inimitabile penna di Anne Rice. Chi non ha mai sentito parlare di Intervista col Vampiro? La meravigliosa opera di Anne Rice, sia nella sua veste letteraria che nella più famosa trasposizione cinematografica, ha stregato generazioni di lettori con le sue atmosfere antiche e romantiche, grottesche e decadenti descritte in modo sublime. In pochi possono davvero affermare di non essersi scoperti, almeno una volta, a sospirare di fronte al bel vampiro Louis: occhi di giada e capelli d’oro, che decide di nutrirsi di ratti e piccoli animali, pur di risparmiare le  innocenti vittime umane.

E’ Anne Rice, infatti, la regina del Southern Gothic, colei che ha dato nuova vita alla figura del  vampiro. Bellissimo, dall’aspetto angelico, dotato di coscienza e sentimenti struggenti, il vampiro della Rice è un inguaribile romantico e una creatura spietata nel contempo. Un vorace predatore e un grande amatore, che cela sotto le spoglie marmoree un cuore di pietra che ancora pulsa di sensazioni forti.

Il vampiro moderno, quello che incontriamo nella maggior parte dei romanzi paranormal romance, non è lo spietato assassino della produzione letteraria fedele al mito di Dracula e nasce proprio dall’incontro del gentiluomo del sud con la spietata creatura della notte. Prende vita, dunque, un essere capace di provare dispiacere e compassione, amore e desiderio di redenzione, così simile al nostro moderno Edward Cullen, i cui pensieri e sensazioni sono così convolgenti e vibranti da renderlo quasi vivo.  Si può infatti affermare senza troppi dubbi che i tanto amati Eric Northman e Bill Compton, Stefan e Damon Salvatore e la famiglia Cullen non avrebbero visto la luce se non fosse stato per questo genere. 

Anche i vampiri più passionali, che non hanno ancora abbandonato l’animo del predatore, ma comunque umanizzati e mescolati ai mortali,  possono essere ricondotti alla Rice. Analizziamo i protagonisti di “Intervista col Vampiro”: troviamo Lestat, bello, antico e spietato, un vampiro assetato di sangue e incline alla vita mondana, i cui principi morali sono quasi inesistenti e per cui il piacere della carne può culminare soltanto attraverso un morso sul collo; e Louis, vampiro giovane dall’animo gentile, che prova compassione per i mortali a cui non vorrebbe far del male, disposto a sfamarsi con sangue animale pur di non mietere vittime innocenti, eternamente tormentato dai sentimenti umani. E’ immediato il pensiero che la contrapposizione di questi due protagonisti incarni l’immagine moderna che si ha del vampiro. Damon e Stefan Salvatore di Lisa Jane Smith, i Volturi e i Cullen della Mayer, i vampiri di Amabile Giusti o, ancora, quelli romantici e antichi della De Winter sono tutti  in qualche modo riconducibili ai canoni fissati, inconsapevolmente, da Anne Rice e di conseguenza dal Southern Gothic.

Una recente uscita di questo genere ci è pervenuta dalla Giunty Y: L’estate dei Fantasmi di Saundra Mitchell. Ma è necessario menzionare Il profumo del pane alla lavanda di Sarah Addison Allen, edito da Sonzogno, una luminosa storia di magia e amore ambientata negli stati uniti del Sud; e La magia dei Petali Sparsi di Amy Greene, edito da Zero91, una storia dolceamara in pieno stile Southern.

Il Southern Gothic ha influenzato, inoltre, molte altre uscite urban fantasy di successo, come ad esempio la bella e divertente serie di Terry Garey, il cui primo romanzo “Le ragazze morte sono facili, sono quelle vive a dare problemi” edito da Delos Books racconta di riti voodoo e stregoneria, proprio come i romanzi di Laurel K. Hamilton che vedono come protagonista Anita Blake. Numerose anche le recenti pubblicazioni che abbracciano la letteratura per adolescenti, prima tra tutte Blood Magic di Tessa Gratton, una bella e promettente storia di magia oscura che sarà presto tradotta anche in Italia da Piemme. 

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