Buffy The Vampire Slayer e il gender

Femminile/Maschile: la sessualità nel buffyverse

Uno degli aspetti maggiormente studiati della serie è la rappresentazione femminile. La figura femminile è stata negli ultimi anni alla base di molte serie televisive ove le protagoniste affermano un tipo di femminilità del tutto nuova. Il tratto caratteristico di questo nuovo modello è la forza, fisica e morale, di queste “eroine” che assumono tratti caratteristici prettamente maschili senza perdere la loro natura femminile.

Come è stato sottolineato dalla critica postmoderna, la necessità di assumere caratteristiche maschili da parte di figure femminili è dovuta alla volontà di affermazione, condizione negata alla donna in sé. Buffy – e, più generalmente, le figure femminili che troviamo sempre più spesso al cinema ed in televisione – rappresentano una sorta di terzo livello rispetto all’eroina dei romanzi gotici classici, che aspetta sempre di venire salvata dall’eroe maschile. Un secondo livello, infatti, può essere rappresentato dalla Mina del romanzo di Stoker che viene definita dal personaggio di Van Helsing come “con il cervello di un uomo ed il cuore di donna” ma che, comunque, soccombe alla forza di Dracula. Buffy rappresenta il terzo livello poiché non soccombe, neanche a Dracula, e fa delle sue debolezze una forza.

La nascita del personaggio di Buffy ha la sua origine in una nuova visione di eroe; Whedon ha più volte infatti dichiarato che l’idea di partenza della serie è quella di rovesciare lo stereotipo secondo il quale «la ragazza bionda cammina in un vicolo, viene assalita da un mostro e si limita a frignare». Buffy incarna un super eroe senza averne la fisicità. E’ piccola, fragile, non è particolarmente attenta nello studio, fa quasi sempre la scelta sbagliata in amore. E’, insomma, una ragazza qualsiasi. E come ogni ragazza sbaglia e paga. Il ruolo del quale è investita le dona una forza fisica notevole e la possibilità di guarire velocemente dalle ferite, ma non le lascia nessuna particolare indicazione su come svolgere il suo ruolo. La presenza di Giles accanto a lei serve da guida, ma solo perché Cacciatrice ed osservatore modificano il rapporto che c’è tra loro. Infatti, le altre Cacciatrici come Kendra o Faith, non riescono ad assumere il ruolo di eroe poiché sono sole: Kendra perché ha un rapporto puramente professionale con il suo osservatore; Faith perché rifiuta qualsiasi contatto umano.

Ma in un mondo dove le donne escono dagli standard rappresentativi classici, necessariamente anche gli uomini ridisegnano le loro figure. Gli uomini del buffyverse sono, per motivi diversi, figure non tradizionali. Il padre di Buffy è praticamente assente. Angel, il primo amore di Buffy, incarna l’eroe romantico, è fisicamente possente – anche perché è un vampiro – ma viene battuto da Buffy nel momento della resa dei conti. Riley vive in una continua insicurezza della sua posizione di “macho” nel rapporto con Buffy e anche lui volontariamente abbandona Sunnydale per rientrare nell’esercito, dove finalmente la sua figura appare sicura e stabilita. Spike rappresenta una figura se vogliamo più complicata delle due precedenti poiché la sua storia d’amore con la Cacciatrice nasce in un momento di debolezza di quest’ultima ed assume  tratti  violenti fino ad arrivare al tentato stupro dell’episodio Profondo rosso (06.19) dopo il quale anche Spike abbandona la città. Persino le storie romantiche minori di Buffy (Owen, Ford, Scott) falliscono nel momento in cui il partner di turno non riesce a trovare una sua dimensione “non maschile” pur rimanendo nella sfera dell’eterosessualità.

Anche abbandonando la sfera romantica, la posizione degli uomini del buffyverse resta precaria. Xander rappresenta la “normalità” poiché tra i protagonisti è l’unico che non ha un tratto caratteristico forte. Il suo ruolo è quello di giocoso intrattenitore del gruppo poiché non può aiutare con la forza (Buffy), con la magia (Willow) o con l’intelletto (Giles). Ma anche se la virilità di Xander non è evidenziata in maniera classica dalla quinta stagione in poi, dopo aver superato la crisi d’identità della quarta, Xander si presenta frequentemente come “l’uomo di casa” per tutte le ragazze, quello che guida la macchina, che si occupa dei lavori di riparazione, che svolge, insomma, tutte quelle piccole occupazioni che non richiedono esibizioni di machismo, ma che sono solitamente associate alla figura maschile. Nella sua normalità Xander è anche l’unico che si avvicina al matrimonio – anche se con un ex demone – e che tenta di costruirsi una vita che sia il più normale possibile in un mondo che di normale non ha nulla.

L’altro protagonista maschile, Giles, rappresenta ancora un diverso tipo di mascolinità. Essendo infatti l’unico personaggio adulto – anche se Angel e Spike sono più vecchi di lui si presentano con un aspetto giovanile in quanto vampiri – Giles non ha bisogno di affermare la sua posizione dal punto di vista sessuale. Il problema nasce dal ruolo che nel gruppo deve assumere di volta in volta. La prima identificazione di Giles è quella di mentore, non solo di Buffy, ma di tutto il gruppo. La sua presenza nelle prime stagioni è quasi sempre di supporto, culturale e morale. Nel momento in cui Giles decide di entrare fisicamente nella lotta viene fermato da Buffy semplicemente con un pugno. Ogni volta che Giles si trova in prima linea viene colpito in testa e perde i sensi, come in maniera ironica fa notare lui stesso in diverse occasioni. La sua debolezza fisica non è, però, sintomo di debolezza in senso generico. Giles è quello che sostiene il gruppo fornendo luoghi di incontro, aiuto economico, sostegno morale, cultura ed informazioni, è cioè l’unico che ricopre tutti i ruoli normalmente svolti dalla famiglia pur non avendone una in senso biologico. E non è casuale che la disgregazione del gruppo avvenga nel momento in cui Giles decide di ritornare a casa abbandonando la gang pensando che non abbia più bisogno di un adulto.

Nel momento in cui viene a mancare la figura di riferimento, nella sesta stagione, tutti gli altri protagonisti effettuano scelte sbagliate: Buffy inizia una relazione autodistruttiva con Spike, Dawn diventa cleptomane, Willow perde il controllo della sua magia, Xander abbandona Anya all’altare. Il punto di svolta per la definizione di questo personaggio avviene, però, alla fine della quinta stagione nell’episodio Il dono (05.22): la gang affronta Glory che utilizza il corpo di Ben, un giovane dottore, per materializzarsi. Nel momento del combattimento Glory abbandona Ben che viene lasciato vivere da Buffy ma, pochi secondi dopo, sopraggiunge Giles che uccide a sangue freddo Ben per evitare a Glory di reincarnarsi di nuovo. Questo omicidio risulta importante non tanto nell’economia della storia quanto nello sviluppo successivo dei personaggi poiché Buffy, come sottolinea Giles, è un eroe e non può macchiarsi di un omicidio, deve mantenere intatta la sua purezza. E’ Giles che deve fare il “lavoro sporco” poiché è l’unico “abbastanza forte per farlo”. La sua posizione di adulto lo obbliga a decisioni magari discutibili, ma necessarie. Un uso della violenza così estremo è, comunque, un atto di protezione nei confronti di Buffy, cioè verso la donna non debole ma bisognosa di assistenza maschile, un po’ come era accaduto precedentemente nell’episodio La ragazza dei sogni (05.15) dove Giles minaccia Spike, che continua ad importunare Buffy, lasciandolo senza possibilità di replica. Così, nell’ultimo episodio della sesta stagione, Baratro (06.22), sarà Giles a fermare Willow ancora in difesa di Buffy. In definitiva la forza di Giles si rivela nel momento in cui è inevitabile, mentre nella maggior parte dei casi essa si propone come puramente passiva ma comunque efficace perché di supporto alla protagonista, la Cacciatrice, come d’altronde è nelle sue indicazioni di osservatore.

La dicotomia maschile/femminile viene sovvertita in una sola occasione. Nell’episodio Halloween (02.06), Buffy, Xander e Willow, con parte della popolazione di Sunnydale, vengono trasformati, a causa di un incantesimo, nel costume che hanno scelto di indossare (Xander si trasforma in un coraggioso militare, Willow in un fantasma e Buffy in una dama del diciottesimo secolo) e senza memoria della loro reale identità – a parte Willow che perde solo la sua corporeità. Con l’assegnazione di questi nuovi ruoli, i rapporti di forza vengono sovvertiti. All’inizio dell’episodio, Buffy aveva salvato Xander dal pestaggio da parte di un compagno di scuola. Ora è Xander che si pone come difensore delle damigelle, è lui che deve prendere in mano la situazione per salvare una Buffy lamentosa e bisognosa di aiuto, una Cacciatrice che afferma: «non siamo noi a dover combattere. Sicuramente gli uomini ci proteggeranno». Una Buffy indifesa ed inusuale che spinge Willow a chiedersi come mai non si sia travestita da Xena, richiamando un’altra figura televisiva che si lega all’idea di femminilità incarnata, solitamente, da Buffy stessa. Anche l’abito indossato da Buffy per la maggior parte dell’episodio serve ad identificare immediatamente il nuovo modello femminile, un abito tutto pizzi e merletti, retaggio di tante eroine della letteratura gotica e romantica che sottolinea la trasformazione, da attiva a passiva, della Cacciatrice. Da sottolineare che in questo episodio, oltre allo scambio di ruoli tra Buffy e Xander, anche Willow ricopre un nuovo ruolo, uscendo da quello usuale di timida seconda linea per prendere in mano la situazione e dirigere l’azione. Importante, infine, il nuovo ruolo che ricopre Giles, che si allontana da quello di imbranato e noioso bibliotecario, che lo ha connotato fino a questo momento come “femminile”, per rivelare la sua natura aggressiva e decisamente maschile. L’origine dell’incantesimo si rivela, infatti, causa di un vecchio amico dell’osservatore, Ethan Rayne, arrivato a Sunnydale per tormentare il suo vecchio amico. Al momento di questa scoperta, Giles agirà violentemente nei confronti di Ethan per far annullare l’incantesimo rivelando un lato del carattere dell’osservatore assolutamente inaspettato e che avrà  ripercussioni nel corso della storyline dell’intera serie. La sua trasformazione è ancora più rilevante poiché non è frutto di una trasformazione momentanea destinata a scomparire al termine dell’incantesimo, ma è uno svelamento di un lato del carattere già esistente nel personaggio e che viene rivelato al pubblico in questa occasione.

Un’ultima osservazione sulla differenza dei generi maschile/femminile, riguarda l’origine dei poteri. La forza delle figure femminili viene sempre identificata in una scelta volontaria e, quindi, attiva. A parte Buffy che viene investita involontariamente del suo potere – ma lo gestisce in maniera cosciente – le altre donne della serie “scelgono” il loro potere; Anya è un demone della vendetta per scelta e, avendone la possibilità, farà questa scelta due volte; Willow acquisterà i suoi poteri magici dopo lunghi anni di studio e pratica; anche Tara e Amy, le altre due donne con poteri magici della serie, non ne sono investite casualmente ma per scelta libera. Il discorso si ribalta quando parliamo degli uomini. L’origine della forza di Angel e Spike è nella vampirizzazione che hanno subito ed è frutto, quindi, di un processo passivo effettuato, tra l’altro, da due donne. Oz, il ragazzo di Willow dalla seconda all’inizio della quarta stagione, si scoprirà licantropo a causa di un morso casuale, condizione della quale si renderà conto solo a trasformazione avvenuta; Giles, che tornerà dall’Inghilterra per salvare il gruppo dalla follia di Willow al termine della sesta stagione, acquista i suoi poteri da un gruppo di streghe inglesi. In pratica, il ribaltamento dei classici ruoli femminile-passivo maschile-attivo viene legittimato e reso cosciente anche dalla definizione dell’origine dei poteri. 

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Comments

Posted On
ago 26, 2011
Posted By
Antonella Albano

amazing. un tuffo nel mio mare preferito: Buffy & co.

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