Un thriller che lascia senza fiato. Fin dalla prima pagina le avventure di Cat, ammazza Dracula&Co dallo stiletto facile, travolgono il lettore in un vortice, da cui uscire non sarà facile, nemmeno al termine del libro.
Negli States la saga de La cacciatrice della notte ha conquistato milioni di lettori ed il primo libro dell’americana Jeaniene Frost, già autrice di racconti vari con in testa il sogno di farcela, si è concretizzato in una storia di vendetta e d’amore, d’azione e d’orrore, giocata sempre sul filo del rasoio. Protagonista una cacciatrice, non predestinata come l’arcinota Buffy Summers, bensì destinata in virtù della propria natura ibrida. Catherine infatti è metà umana e metà vampira. Ma soprattutto è in cerca di vendetta contro il non-morto che violentò 22 anni prima la madre.
Chioma sclarlatta, pelle diafana e uno stiletto d’argento nascosto alla vista dell’ignaro vampiro rimorchiato per realizzare la propria vendetta, sera dopo sera. Stiletto che finisce regolarmente nel cuore del non morto, grazie all’azione vigorosa di Cat, al secolo Catherine Crawfield, 22enne , cui la grinta non manca certamente.
Il curriculum dell’ ammazzavampiri è già notevole, malgrado la giovane età. Fino a quando sulla sua strada non incontra lui. Capelli chiarissimi, anche lui habitué alla tintarella di luna, lineamenti perfetti. Seguendo la propria strategia, Cat gli propone una sortita dal locale, offrendogli una notte di perdizione (dei sensi, ovviamente), senza sapere di essere caduta in una trappola. E non appena sarà scattata, la ragazza dovrà fronteggiare un avversario particolarmente temibile, che le avanzerà un’ inaspettata proposta. Un’alleanza, in cambio della vita, un patto che rappresenta per la ragazza un compromesso con in Male, incarnato da una creatura della notte. Cat, chiamata con non poca ironia “micetta” dal vampiro, non vuole cedere, anzi pone le condizioni e lo sfida a duello. Ma Bones – questo è il nome del vampiro – è troppo forte e lei ancora troppo inesperta, pur avendo delle doti fuori dal comune.
Per la ragazza la scelta sarà sofferta, lo scontro, anche verbale, per niente soft, ma la nostra non molla facilmente la presa. Questo perché il suo passato è segnato da un evento che ha visto coinvolto la madre: lo stupro subito da un vampiro, da cui è nata lei, prematura di cinque mesi.
Il desiderio di vendetta: a sedici anni Cat elimina il suo primo vampiro. . Da ciò quindi, il desiderio di vendetta, che a sedici anni la spinge a eliminare il suo primo “succhiasangue”. L’odio che alimenta le sue azioni, la spinge fin da subito a non fidarsi di Bones. Ne diventa complice, ne subisce il fascino, fatica a non cedere alle regole dell’attrazione, manifestatasi anche in lui fin dall’ inizio.
Accettata la sua proposta per non soccombere, la ragazza viene allenata dal vampiro. Sei intense settimane, tra prove di forza, corse forsennate e combattimenti in cui la nostra eroina potenzia le proprie doti e migliora anche il proprio aspetto fisico, look annesso e connesso. Già perché tra i suoi compiti vi è anche quello dell’ esca. Ma per fare l’ esca dovrà indossare mise adeguate e non sono certo camicette da educanda. Così, oltre a diventare una temibile combattente, si trova a recitare la parte della femme fatale, tra arricciacapelli, fard e stivali tacco 12 (o forse più). Giusto per non passare inosservata dai vampiri, che abboccano all’amo. Ma il pesce è molto più grosso di quello che non sembra.
Cat capisce che i guai in cui si è invischiata non sono da sottovalutare, e così i nemici. Bones è infatti sulle tracce di un avversario potente: Hennessey. Tutta la vicenda della caccia ai vampiri da parte di un consimile si chiarisce gradualmente, ponendosi nel contesto della sparizione di alcune ragazze. Nessuna indagine, stando a quanto sostenuto dalle famiglie, le giovani si sono tutte allontanate da casa per ragioni legate alla realizzazione delle proprie aspirazioni. Quando Cat prende alloggio nel nuovo appartamento, vicino al college cui si è iscritta, Stephanie, una delle studentesse che le si avvicina come amica, la conduce sulla pista di una tratta di ragazze, che vede coinvolti, non soltanto vampiri, ma anche essere umani conniventi e complici.
Per Cat, la scelta di schierarsi diventa inevitabile D’altra parte, un’altra ferita sanguina. Quella provocata da Danny, il ragazzo cui, minorenne, si è concessa per la prima volta, venendo inaspettatamente scaricata subito dopo. Una cicatrice che la rende impermeabile per diverso tempo all’ amore. Ma con Bones qualcosa si risveglia. Le giornate passate con lui, la complicità, l’attrazione fisica che alla fine infrange le barriere. Inizialmente sembra un rapporto episodico, almeno lei si convince di questa evidenza. Ma il vampiro che è in lei chiama, le affinità tra i due, dopo gli scontri iniziali, li porta ad avvicinarsi a sussurrarsi, prima, a urlarsi poi quel “Ti amo”, che come una tempesta travolge le loro esistenze. Per Cat non è facile accettare un sentimento riconosciuto e accolto dentro di sé, che la unisce al vampiro. L’unico a cui, fin dall’inizio, fa delle confidenze. Quello che l’ aiuta a eliminare le inibizioni, quei rossori che, a parlare di certi argomenti hot, la colgono. Lui è lì, ad aiutare non soltanto la vampira, ma anche l’umana che è in lei. Umana con sentimenti potenti, ma anche figlia, che dovrà nascondere la sua relazione alla madre.
Quello de La cacciatrice della notte, non è un amore impossibile causato dalla diversa natura dei due protagonisti, come avviene in molti fantasy e horror. Bones e Cat hanno in realtà molte affinità, anzi, sembrano una coppia perfetta. In questo caso le difficoltà nascono dal fatto che si tratta di una storia ostacolata dalla madre, che dopo lo stupro, odia i vampiri senza alcuna concessione.
Cat si trova quindi a un altro bivio: rivelare o meno la propria relazione, sapendo che questo comprometterebbe il rapporto con la propria famiglia, ovvero con la madre. Questo mentre prosegue la caccia ai nemici e al pericoloso gruppo che traffica giovani umane. Tra combattimenti e ricerche incessanti, si dipana una storia intima e personale, senza però mai scivolare nel lirismo o nel patetismo. Bones è un vampiro che ama con tutto se stesso, di un amore che è sovrannaturale, non tanto per la natura di chi lo prova, ma per la grandezza del sentimento.
Le situazioni si fanno sempre più rocambolesche, tra combattimenti, colli morsi, tradimenti, scontri spesso sanguinosi. Non manca l’elemento spettacolare di molte descrizioni, cari all’action a stelle e strisce. Davanti agli occhi del lettore scorre una pellicola di parole, un film con azione febbrile, colpi di scena, personaggi che lasciano il segno e un’eroina che per coraggio, caparbietà e audacia ricordano le varie Lara Croft o l’Alice di Resident Evil. Donne che in sé fondono sex appeal e vigore virile, abbattendo i tradizionali ruoli.
Jeaniene Frost narra in modo felice l’azione, senza mai avere cedimenti di ritmo. Non mancano un linguaggio colorito, in qualche punto momenti hard, ma anche attimi di comicità e ironia, che portano il lettore, complice la narrazione in prima persona, a identificarsi nelle vicende della protagonista.
L’AUTRICE:
Jeaniene Frost. Su di lei non si hanno molte informazioni. Dichiara di amare vestirsi di nero e di dormire di giorno. Vive in Florida con il marito e il cane ed è l’autrice di una serie di grandissimo successo, che in Italia è approdata con tre titoli: La cacciatrice della notte (2010), La regina della notte (2001) e L’urlo della notte (2011), tutti editi da Fanucci. Si attendono anche gli episodi già usciti in America.