Doctor Who

Time and relative dimension in spaces: TARDIS. Una cabina blu “bigger on inside”, attraverso cui è possibile raggiungere ogni luogo, ogni tempo, ogni era. E con lei, un alieno di 908 anni pronto a partire per avventure folli in giro per l’universo.

Già solo l’acronimo fa venire I brividi agli appassionati di sci-fi. Marchio di fabbrica, quello della BBC, sinonimo di una cura maniacale per i dettagli e le scenografie, ottima recitazione e di colonne sonore splendide. Un prodotto di qualità altissima.

Il Tardis – una sorta di cabina telefonica che la polizia britannica metteva a disposizione dei cittadini per le chiamate d’emergenza – è un’astronave, ma non una qualsiasi. È l’astronave dell’alieno più famoso del piccolo schermo: il Dottor Who. Portato in Italia dal canale Jimmy, viene trasmesso da Rai4 sin da questa primavera.

Doctor Who è la serie più longeva della televisione. La prima puntata andò in onda nel 1963, con William Hartnell nei panni di un anziano signore che abitava con la nipote in una strana cabina telefonica presso un sobborgo di Londra. Incuriositi dalla strana condotta della ragazzina, due insegnanti la seguirono per cercare di parlare con il misterioso nonno… e da questo momento iniziarono le avventure del Dottore e della sua cabina blu.

Non si sa nulla di lui, salvo poche notizie che gli autori delle serie storiche e di quelle moderne hanno disseminato nel corso degli anni. Doctor Who rappresenta un laboratorio creativo fondamentale per tutte le serie sci-fi quali Star Trek o Battlestar Galactica. Ma, nello stesso tempo, se ne distacca sia per ambientazione, sia per la tipologia di storie. Basti pensare alla grande originalità dell’idea della rigenerazione: per preservare la serie, pur cambiando il volto del protagonista, gli autori hanno un alieno che, pur morendo, si rigenera acquisendo un nuovo corpo e una nuova identità. Medesimi ricordi, identico vissuto, volto e carattere completamente nuovi… o quasi. Perché alcuni aspetti rimangono immutati: la sua ricerca di una soluzione pacifica a qualunque conflitto, l’amore per la Terra, l’umorismo dissacrante, l’intelligenza anticonvenzionale e assai sopra la media, unite a una malinconia a tratti quasi dolorosa e a una grande compassione.

Il Dottore, alieno con due cuori, proviene da Gallifrey, un pianeta lontanissimo al di fuori del tempo, in cui esiste una civiltà di creature sagge e potenti. Il loro compito è vigilare sul rispetto delle leggi del tempo. Esseri unici, in grado di accedere al Vortice del tempo tramite lo Scisma insostenibile, hanno giurato di non interferire mai nell’universo… fino a che la loro ubris ha avuto il sopravvento, scatenando la più tremenda guerra che l’universo ricordi: la Guerra del Tempo. Il Dottore partecipò a quella battaglia e ne uscì distrutto nell’anima. Sua fu la scelta di porre fine al conflitto nel modo più terribile che si possa immaginare e che fece di lui “The last of Time Lords”, l’ultimo dei Signori del Tempo.

Otto sono gli attori che incarnano il Dottore nella serie storica. Grandi attori britannici hanno reso questo personaggio un’icona della televisione e della cultura inglese, portando le proprie peculiarità nelle serie storiche del Doctor who che vanno dal 1963 fino al 1996, anno in cui viene girato il film Tv, di produzione americana. I fan storcono un po’ il naso: il film non ha la passione e la suspense cui erano abituati. La serie batte la fiacca, così il Dottore chiude i battenti per quasi una decina di anni, mentre la BBC continua a replicare le vecchie puntate. Orde di sociologi e critici televisivi riconoscono che ormai questa serie è ormai parte della Britishness come il Big Bang e il the.

Nel 2005, grazie a un autore tra i migliori della BBC, Russel T. Davies, il Dottore torna. Non esiste nulla di più urbano dell’ambientazione della serie del Dottore: Londra (oltre a una serie di pianeti alieni, è ovvio). La stagione del 2005 si rivela innovativa, pur rimanendo nel solco della tradizione. E, salvo pochi nostalgici, tutti si innamorano della nuova serie, molto più dinamica e vicina alla realtà odierna.

Per la prima serie del nuovo corso viene scelto come protagonista Christopher Ecclestone. Lui è Nine, la nona incarnazione del Dottore. Ecclestone, stimato attore di cinema, crea un character ricco di luci e ombre, assolutamente adatto ad incarnare un uomo-alieno che ha appena distrutto il suo pianeta e i suoi abitanti, familiari compresi. Coniuga ironia e allegria gigionesca a momenti di rabbia distruttiva. È aggressivo, desideroso di vendetta. A porre un freno alle sue intemperanze è Rose Tyler, interpretata da una giovanissima Billie Piper. Rose è una ragazza qualunque, una commessa di un grande magazzino che vive in una casa popolare nei sobborghi di Londra con una madre un po’ sgallettata e un boyfriend, Mickey, con cui sta giusto perché non ha nulla di meglio.

Il Dottore prende Rose con sé e iniziano a viaggiare attraverso il tempo e lo spazio, dal giorno in cui la Terra è distrutta dal Sole fino alla Londra della II Guerra mondiale, e poi ancora oltre… Viaggiare insieme li cambia profondamente: Rose diventa più saggia, consapevole delle proprie capacità; il Dottore impara ad essere di nuovo compassionevole e a divertirsi.

Ma il destino di Nine sta per compiersi. Nelle ultime puntate ritrova i suoi nemici storici, coloro che hanno combattuto la guerra del tempo e che rappresentano la sua nemesi. I Daleks. Creati da Davros, uno scienziato folle del futuro, i Daleks sono esseri privi di emozione il cui unico desiderio è epurare l’universo da creature inferiori – come gli esseri umani – che sono contaminati dai sentimenti. In un futuro ipotetico, dominato dalla programmazione televisiva, i Dalek usano i mezzi di comunicazione di massa per soggiogare la Terra, fino alla sua completa distruzione. Il Dottore si oppone e assieme a Jack Harkness, interpretato da John Barrowman, un personaggio che entra a metà della stagione e che subito conquista i cuori di uomini e donne (Jack è decisamente metrosexual), organizza una resistenza.

Per salvare Rose la rimanda indietro nella sua epoca con il Tardis, ben sapendo che quello scontro gli sarà fatale. Ma Rose non cede, non può e non accetta di lasciarlo morire: apre il cuore del Tardis e guarda in esso. Ciò le consente di prendere in sé il vortice del tempo. In questo modo, la ragazza dissemina nel tempo e nello spazio una frase, Bad Wolf, che rappresenta un avvertimento per il Dottore e che tornerà nella quarta serie.

Il Dottore, grazie a Rose riesce a eliminare i Daleks, ma la vittoria ha un prezzo alto. Lui stesso. Nine è annichilito dalla battaglia e comprende che sta per rigenerarsi. Così accade. Ed è l’era di Ten, il Decimo Dottore, interpretato dall’eccellente attore teatrale David Tennant.

Ten “rimane in carica” per quasi quattro anni, tre stagioni complete più quattro speciali e diviene IL Dottore della nuova serie. Con quest’attore, il personaggio si arricchisce di una vena malinconica e tormentata che conquista legioni di fan anche oltre la Manica. Il Dottore è un alieno terribilmente umano. Eccentrico e geniale, prova un’immensa sofferenza nel momento in cui Rose viene scagliata in un universo parallelo senza poter più tornare da lui. Rose è ormai ben più di un’amica. Ma un simile sentimento è per lui impossibile da provare: come dice nell’episodio School reunion, “Io non invecchio, io mi rigenero. Tu puoi invecchiare con me, ma io non posso invecchiare con te”.

Questo nuovo aspetto del personaggio lo rende affine ad altri immortali cinematografici, come Connor MacLoud di Highlander, costretti e vivere per l’eternità in solitudine. A strappare Ten dalla malinconia arriva Martha Jones, giovane specializzanda in medicina interpretata da Freema Agyeman. Martha è razionale e intraprendente, dotata di una tempra che la rende una companion essenziale. Riesce a opporsi al Master (il Maestro nell’edizione italiana), antico nemico del Dottore e Time lord a sua volta. Sfuggito alla guerra del tempo, Il Maestro, interpretato da un magistrale John Simms, rappresenta la pazzia e la crudeltà dei Signori del tempo. È legato al suo antico compagno da un rapporto di odio-amore che affonda le sue radici nell’epoca in cui erano ancora ragazzini a Gallifrey.

Le puntate finali della terza serie si segnalano anche per il ritorno dell’affascinante Jack Harkness. Il capitano Jack, peraltro, è un personaggio così amato dal pubblico che Russel T. Davies ha pensato di dedicargli una serie intitolata Torchwood – anagramma di Doctor Who – dedicata a un pubblico adulto, ad alto tasso adrenalinico e con espliciti riferimenti sessuali.

La quarta serie vede il ritorno sulle scene di Catherine Tate, star della televisione britannica. Catherine Tate è stata già special guest nello special natalizio “The runaway bride”. Interpreta Donna Noble, una precaria che vive con la madre e il nonno Wilf a Cheswich (Londra!) e che sogna d poter viaggiare con il Dottore che l’ha salvata (è il caso di dirlo) da un matrimonio sbagliato.

Donna è vigorosa, volgarotta, insicura e nello stesso tempo un po’ sbruffona. Unica persona capace di parlare più di Ten e di zittirlo, ella rappresenta il punto di sintesi dell’epoca di Russel T. Davies. Attorno al personaggio di Donna, infatti, si sviluppa una trama che rimane celata per gran parte della stagione, costellata di indizi sul ritorno di Rose e su un misterioso avvento dell’oscurità.

Il Finale della quarta serie è epico, forse uno dei più amati e controversi del nuovo corso: tutti i companions del Dottore della nuova serie partecipano alle ultime scene guidando il Tardis, assieme al c.d. Human Doctor, un ibrido nato durante le fasi concitate dello scontro con i Daleks dalla fusione tra il dna di Donna e la mente del Dottore. Donna, che ha preso in sé parte della mente del Dottore, non può sopravvivere all’impatto delle informazioni e delle conoscenze che son custodite nella mente di un Time lord, così il Dottore è costretto a cancellare dalla memoria ogni traccia del loro vissuto insieme. Donna torna a essere di nuovo la precaria chiacchierona e il Dottore, troppo ferito e piegato dalla solitudine, riprende a viaggiare in solitudine.

Nel 2009 si susseguono quattro speciali, compreso quello natalizio, che segnano la fine dell’era di Davies e l’addio di David Tennant al ruolo del Dottore. La BBC è in difficoltà, il budget è dimezzato e non vi è possibilità di continuare il lavoro allo stesso livello.

Dopo un addio che ha fatto piangere i fan in The end of Time, (episodio che vede come guest stars Simms nel ruolo del Maestro e Timothy Dalton come Rassilion, capo supremo dei Time Lords sfuggiti al blocco temporale imposto dal Dottore alla guerra del tempo), inizia la quinta serie. Nuovo chief author, Steven Moffatt, grande autore televisivo oltre che sceneggiatore di alcuni nuovi classici della serie quali Blink o The girl in the fireplace. L’undicesima incarnazione del Dottore è un giovane ex calciatore Matt Smith.

Se il Dottore di Tennant era stato dolorosamente umano, Eleven di Matt Smith è felicemente e bizzarramente alieno. Eleven è gigionesco, weird in una parola, con tratti di comicità che hanno spostato più l’asse della serie verso un pubblico più giovane. Accanto a lui Amy Pond, interpretata dalla rossa e sexy Karen Gillian. Cast, scrittori, troupe, tutto nuovo. Pochi o nulli i richiami al passato; ciò ha fatto storcere il naso a più di un fan che non ha gradito il totale recap effettuato da Moffatt. La serie ha un tono assai più leggero delle precedenti e sebbene i tagli economici si “sentano”, la produzione riesce a confezionare una stagione gradevole che raccoglie ottimi ascolti (e molte perplessità: nodi insoluti e passaggi confusi che tutt’oggi non trovano spiegazione). La quinta stagione è in continuità con la sesta, ancora in corso poiché la BBC ha scelto di dividere in due la serie: parte in primavera, parte in autunno. Nel cast è entrato stabilmente anche Arthur Darvill nel ruolo di Rory, marito di Amy. Questo personaggio ha subito raccolto attorno a sé un grosso numero di fan per le caratteristiche: timido, un po’ imbranato e appassionato, Rory rappresenta a pieno titolo il normal bloke che si trova in mezzo ad una situazione più grande di lui e che fa di tutto per la donna che ama. Anche aspettarla per duemila anni.

Assieme a Rory e Amy ritroviamo anche un personaggio che intriga i cultori della serie: River Song. Debutta nella quarta serie accanto a Tennant (episodi: silence in the library/the forest of dead). Interpretata da Alex Kingstom, River è un’archeologa un po’ avventuriera, un po’ spia, una figura ammantata di mistero: il vero punto di forza della Moffatt era. La sesta serie è tutta incentrata attorno il suo mistero, che solo in parte è stato risolto.

E chissà cos’altro si prepara per il futuro…

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